In questi mesi AMD si è lasciata scappare qualche dichiarazione sulla GPU Polaris 10, che ci è stata dipinta come capace misurarsi con una GTX 980 Ti pur mantenendo un prezzo decisamente contenuto. Purtroppo i primi benchmark non ufficiali, e quindi tutti da verificare, hanno parzialmente ridimensionato questa promessa piazzando la nuova proposta AMD al pari della R9 FURY, ma l'interesse nei confronti della RX 480, il cui nome è stato ufficializzato con la presentazione del Computex di Taipei, è rimasto elevato e parte del merito va alle politiche di prezzo di NVIDIA che con le prime due Pascal ha deciso di sparare in alto. Ieri è infine giunta la conferma del prezzo della prima incarnazione di Polaris e i 199 dollari della versione da 4GB di GDDR5 rappresentano una cifra allettante per una scheda che sullo shoowfloor del Computex ha dimostrato, confermando le informazioni tratte dei benchmark trapelati non ufficialmente, di poter spingere il nuovo Doom a oltre 60 frame al secondo in risoluzione 1440p. Considerando che il titolo id Software gode di un'ottimizzazione invidiabile è chiaro che non è il caso di aspettarsi risultati simili con tutti i giochi in circolazione, ma il rapporto tra qualità e costo è indubbiamente elevatissimo. Per quanto riguarda l'Italia, una volta aggiunte le tasse, possiamo aspettarci un prezzo consigliato di circa 250 euro che rientrano comunque nella forbice stabilita da AMD per sfidare l'impero NVIDIA e conquistare la galassia. La compagnia punta infatti a restare al di sotto dei 300 dollari, garantendo performance elevate anche con la realtà virtuale, per rendersi appetibile nei confronti di quell'84% dei videogiocatori PC che non sono disposti a superare questa soglia.
AMD punta tutto sul rapporto tra prezzo e prestazioni con un'offerta difficile da rifiutare
Una scheda nazional-popolare
Prima di festeggiare l'arrivo del nuovo messia della fascia mainstream è meglio aspettare le prove sul campo ufficiali che, vista l'immissione sul mercato fissata per il 29 giugno, arriveranno senza alcun dubbio nelle prossime settimane. Nel frattempo possiamo impostare la discussione basandoci sulle specifiche ufficiali, purtroppo incomplete, e sulle indiscrezioni più solide tra quelle comparse in rete negli ultimi mesi. I miglioramenti in merito all'efficienza energetica li abbiamo giustamente dati per scontati. Si tratta di un effetto intrinseco del passaggio ai transistor da 14 nanometri che avevamo già visto con la prima apparizione di Polaris 11, mostrata da AMD durante il CES 2016, che spingeva Battlefront a 60 frame al secondo con un consumo di soli 86W. Non a caso il chipset low-end, secondo i benchmark trafugati posizionato tra la GTX 970 e la R9 390X, è destinato ai portatili che tra l'altro in questa generazione promettono di spingere tutto il possibile a 1080p senza compromessi e senza spese estreme. Ma torniamo alla presentazione ufficiale di Polaris 10 che secondo quanto dichiarato da AMD consuma un massimo di 150W raggiungendo, da questo punto di vista, la GTX 1070.
L'efficienza dichiarata è doppia rispetto a quella dell'architettura Maxwell ma Pascal ha compiuto un ulteriore passo in avanti e, a meno di sorprese clamorose che non si chiamino Ashes of the Singularity, sembra proprio che sia NVIDIA a vincere dal punto di vista del rapporto tra prestazioni e watt. Paradossalmente i consumi di Polaris 10, che sono ufficiali, possono essere considerati una prova dell'ottima efficienza delle GPU Pascal che tra l'altro si basa su transistor a 16 nanometri. Ma dobbiamo anche considerare che Polaris non è Vega, l'architettura AMD destinata a misurarsi con la fascia alta Pascal, e nel caso della RX 480 diamo per scontato che da qualche parte sia stato necessario risparmiare per poter sfoggiare un prezzo così contenuto. Ciononostante AMD ha promesso una qualità costruttiva elevata oltre al supporto per DisplayPort 1.3 e DisplayPort 1.4 con HDR annesso. Il bus della memoria e la banda passante sono i medesimi delle due schede Pascal presentate, rispettivamente 256-bit e 256GB/s, e rappresentano un passo indietro rispetto alle specifiche delle schede video di pari potenza della generazione precedente, ma non è il caso di temere colli di bottiglia grazie alla nuova architetture e grazie alle frequenze più elevate. Per quanto riguarda il quantitativo di memoria, lo abbiamo già detto, si parte da 4GB di GDDR5 che sono quelli che troveremo nella Polaris 10 da 199 dollari, ma verrà messa in commercio anche una versione da 8GB il cui prezzo consigliato sarà fissato con tutta probabilità intorno ai 250 dollari. Questa soluzione potrebbe risultare più adatta per eventuali configurazioni CrossFire, almeno fino a quando le librerie grafiche non supporteranno l'unificazione delle memorie consentendo a due GPU di sommarle in funzione del framebuffer complessivo.
Realtà virtuale e 1440p per tutti
Il passaggio all'architettura GCN 1.4 e la miniaturizzazione del processo produttivo consentono senza dubbio di partire da frequenze decisamente più elevate ma queste, purtroppo, non rientrano tra le informazioni divulgate in merito a Polaris 10. Secondo i rumor il core della GPU girerebbe a 1350MHz accontentandosi di un valore nettamente inferiore a quello raggiunto dalla 1070, pure senza boost. Anche in questo caso i numeri non ci dicono molto sulle performance e lo stesso vale per gli altri dati che tutt'al più confermano un cambio importante nell'architettura ma ci dicono poco sul piano pratico. Da questo punto di vista è più rilevante la dimensione del die, visto che spiegherebbe in parte la convenienza del chip, che dovrebbe essere di soli 230mm2, di un terzo più piccola rispetto a quello del GP104 della GTX 1070 e della GTX 1080.
Misure così ridotte consentono di risparmiare sia in fase di design che in fase di produzione ma grazie ai 14 nanometri sono comunque capaci di contenere, e in questo caso il dato è ufficiale, 2304 stream processor contro i 2048 della R9 380X. Tutto questo sprigiona all'incirca 5.5 TeraFLOPS di potenza che sono decisamente inferiori ai 7.5 della R9 FURY e questo potrebbe mettere qualche dubbio sulle performance effettive della scheda. Ma come abbiamo già visto innumerevoli volte, la capacità di calcolo nuda e cruda di una GPU non corrisponde alle performance di quest'ultima sul campo. Polaris 10 è chiaramente frutto di ottimizzazioni importanti senza le quali non sarebbe stato possibile scendere a 199 dollari con un prodotto del genere. Un prodotto con cui AMD è tornata a giocare la carta del prezzo, quella carta che le ha permesso di farsi notare quando era sconosciuta e di sopravvivere ai non pochi guai nel corso degli anni. Ovviamente questa strategia lascia la fascia alta in mano a NVIDIA, almeno fino all'arrivo di Vega, ma questo non mina il potenziale della Radeon RX 480, una scheda da 199 dollari in grado che sembra capace di misurarsi con il 1440p e di mettere fuori gioco tutte le schede di fascia media e quasi tutte le Radeon in circolazione. A questo punto non ci resta che aspettare i benchmark e la risposta di NVIDIA che probabilmente arriverà con un prezzo similare e la forma della GTX 1060. In merito a quest'ultima le nuove indiscrezioni parlano di una versione ulteriormente castrata del chip GP104 con 1280 CUDA core, 128-bit di bus, GDDR5 da 8Gbps e lancio fissato per il mese di luglio.