Abbiamo detto ormai in diverse occasioni che all'E3 di quest'anno eravamo un po' preoccupati che la realtà virtuale potesse prendere il sopravvento e lasciarci con una fiera all'insegna dei visori e di esperienza ludiche su binari o comunque estremamente ridotte e semplicistiche nel gameplay. E invece, non solo la VR è stata adeguatamente confinata dagli stessi publisher in posizioni minori con l'unica eccezione rappresentata da Sony, ma c'è stata addirittura una sorpresa che ha letteralmente sconvolto i nostri sensi.
Sì perché nascosto in un angolo della South Hall dietro a sviluppatori e produttori di grande fama, c'era un microscopico stand di Naughty America, una delle maggiori società americane dedite alla produzione di film porno. Qualche settimana prima della nostra partenza, ci aveva effettivamente stupito la richiesta di un appuntamento da parte dell'azienda a luci rosse ma, d'altra parte, come si può rifiutare un'offerta del genere? E così con un misto di dubbio, timidezza e curiosità siamo andati a vedere perché il produttore aveva scelto proprio gli spazi dell'E3 di Los Angeles per presentarsi ai giocatori e, dobbiamo riconoscerlo, è davvero riuscito a stupirci dimostrandoci che c'è davvero un uso immediato e soddisfacente della realtà virtuale che non ha praticamente nulla a che vedere con l'interattività o la ricerca di formule originali per coinvolgere l'utente. È indubbio che cadere nell'ironia becera e scontata sia veramente facilissimo ma d'altra parte se i visori riusciranno effettivamente ad affermarsi sul mercato, una parte del loro successo deve necessariamente passare anche dal porno visto che storicamente proprio questa forma d'intrattenimento ha decretato la fortuna o l'insuccesso di un numero importante di tecnologie.
Vi sembra di usare troppo poco il vostro visore VR? Provate col porno!
Giocatori e porno: accoppiata perfetta?
"Quando dobbiamo pensare a un pubblico che sicuramente possiede i visori per la realtà virtuale, è automatico pensare ai giocatori ed è per questo che abbiamo deciso di venire all'E3", così ci risponde Ian Paul, CIO di Naughty America, l'uomo a cui si devono le evoluzioni tecnologiche della società. Una persona estremamente cordiale e amichevole che si è prestata alle nostre domande prima di mostrarci in concreto quello che l'azienda sta realizzando per la VR. È molto interessante questo connubio tra videogiochi e porno e d'altra parte non facciamo fatica a credergli quando ci dice che per loro "i videogiocatori rappresentano il target ideale: sono alto spendenti, adorano la tecnologia e sono quasi sempre degli early adopter".
Questo vuol dire, aggiungiamo noi, che per una società che produce porno da sperimentare con la realtà virtuale non c'è un pubblico migliore da provare a colpire. D'altra parte, diciamocelo chiaramente, per il momento la VR è una roba per pochi intimi e lo status di tecnologia di massa, a parere di chi scrive, non lo raggiungerà mai o almeno fino a quando non sarà davvero possibile portarsi a casa un visore comodo da utilizzare, duraturo e soprattutto indossabile in un attimo senza rimanere incastrati tra mille cavi o costretti da richieste energetiche spesso proibitive per chi vuole usare questa tecnologia in mobilità. Ian Paul però la pensa diversamente: non dipende dal prezzo o dalla tecnologia implementata e neanche dalla facilità d'uso: "è una questione di possibilità di uso. Devi poterci fare più cose come avviene ad esempio con uno smartphone. È solo una questione di opzioni: più sono le motivazioni che ci spingono a usarli e meglio è. E noi stiamo facendo la nostra parte". D'altra parte si sa che il giocatore si masturba (e chi non lo fa?), ha una forbice d'età vastissima e quindi perché non provare a stuzzicarlo dandogli un altro modo per sfruttare un visore? Teniamo infatti conto che le attuali line-up di Oculus Rift e HTC Vive sono davvero tristi e spesso passano mesi prima che arrivi sul mercato un altro titolo che faccia venire voglia di accendere il visore di turno. Non sappiamo bene cosa succederà con l'arrivo sul mercato di PlayStation VR (che tra l'altro, per il momento, sembra essere l'unico visore non compatibile con i film porno di Naughty America) ma è un dato di fatto che tutti quelli che, presi dall'ubriacatura dell'essere early adopter, hanno comprato il visore ora ce l'hanno sulla scrivania a prendere polvere.
Ecco, con 25€ al mese, salta fuori un nuovo modo per divertirsi indossando il caschetto, a patto di avere il giusto grado di solitudine. Tra l'altro Ian Paul ci ha confermato che da qualche mese la sua società ha messo in piedi un vero e proprio team di giocatori che funziona praticamente da beta tester dei film in via di realizzazione con l'obiettivo di intercettare i gusti di chi gioca approfittando dei suoi luoghi comuni. Può insomma sembrare un mercato perfetto e pronto per essere munto ma in realtà è una strada tutta in salita anche perché nessuno dei produttori di visori sembra essere intenzionato a supportare ufficialmente il porno. Non lo impediscono, questo è sicuro, ma non lo supportano attivamente e questo impedisce a Naughty America di poter ipotizzare accordi commerciali o sponsorizzazioni pubbliche. "È una grande sfida, credo che le loro politiche siano vecchie", ci dice Paul parlando dei produttori di visori, "abbiamo qualche relazione ufficiosa, ad esempio gli diamo del feedback su eventuali problemi ed errori e talvolta ci danno indicazioni su come mostrare meglio i contenuti. Ma è tutto non ufficiale." Al momento comunque i film del produttore sono compatibili con tutti i visori in grado di riprodurre video scaricati dalla rete e farli partire con il giusto rendering e non è un caso che la nostra prova era basata sul Samsung Gear VR proprio a dimostrazione del fatto che non serve avere caschetti da svariate centinaia di euro per godersi al meglio i filmati.
Mani in alto!
Ma una volta indossato il visore con cosa ci siamo trastullati nello stand di Naughty America? Un semplice showreel di qualche minuto con una raccolta di scene porno, tutte rigorosamente in POV come si dice in gergo: in prima persona per aumentare il coinvolgimento. Al momento sono 50 i filmati compatibili con la VR e ne vengono pubblicati un paio nuovi a settimana. La risoluzione e la qualità del girato sono eccezionali ed è ben evidente che le riprese sono in 4K. Quello che però non ci ha convinto è la ripresa a soli 180°: "è un compromesso che abbiamo dovuto adottare per poter raddoppiare la densità dei pixel. Se avessimo mantenuto i 360° della VR la qualità sarebbe scesa drasticamente", ci spiega Ian Paul. E d'altra parte quando si sta guardando un film porno, che utilità ha girarsi dietro? Per vedere la testiera del letto o del divano a cui si è appoggiati? In ogni caso non restituisce un bell'effetto vedere il contorno nero che delimita il filmato non appena alziamo e abbassiamo lo sguardo o proviamo a ruotare più del dovuto la testa.
Così come, da bravi giocatori che hanno provato i visori con decine di titoli, inizialmente disorienta notare che non ci sono conseguenze se si prova ad avvicinare la testa verso la ragazza di turno oppure a inclinarla per vedere meglio qualche "dettaglio". D'altra parte è esattamente come quando si vede un film: possiamo guardarci intorno perché lo "schermo" è enorme ma non c'è alcun tipo di interazione o movimento all'interno della scena. Si sperimenta tutto in modo completamente passivo. E probabilmente le cose non cambieranno poi di molto in futuro visto che non è l'interattività quella a cui Naughty America punta. O almeno non quella che ci immaginiamo. Per Ian Paul nel futuro "lo spettatore non deve assolutamente fare nulla. Sarà il programma a intercettare in qualche modo il suo sguardo o la sua espressione modificando la scena di conseguenza, senza alcuna interruzione". Ci sembra un po' troppo fantascientifica come cosa ma sicuramente è interessante. Noi per ora possiamo solo confermare che il grado di immersione è davvero notevole anche se in un paio dei video visti le proporzioni non sembrano perfettamente rispettate e le ragazze appaiono gigantesche. Non che la cosa ci sia dispiaciuta ma è evidente che c'è ancora un bel po' di lavoro da fare sia in termini tecnici che tecnologici per restituire l'effetto migliore. E poi come non notare la totale assenza, per il momento, di un'offerta dedicata al pubblico femminile? Se avete un visore siete comunque avvertiti: quei 25€ al mese rischiate di spenderli se provate l'offerta almeno una volta perché tornare indietro diventa davvero difficile. A patto che abbiate una vita e un appartamento che vi consenta di infilarvi caschetto e cuffie per dedicarvi a voi stessi senza venire colti in flagrante: rischiereste davvero di non accorgervi che qualcuno è entrato nella vostra stanza durante il vostro momento di svago.