Appena un paio di mesi fa, approfittando della cornice dell'E3 di Los Angeles, avevamo raccolto con piacere l'opportunità di fare la nostra prima conoscenza con Watch Dogs 2, sequel a lungo atteso del free roaming di Ubisoft a tema hacker che tanto ha fatto discutere tre anni fa, in occasione della sua prima uscita, macinando comunque tonnellate di vendite. Da questo primo contatto, che a sorpresa ci aveva permesso addirittura di provare il gioco, ne è uscita una lunga e dettagliata anteprima che vi invitiamo a leggere se siete ancora all'asciutto di informazioni mentre in questo articolo ci concentreremo sulle (poche) novità che siamo riusciti a provare durante la GamesCom di Colonia edizione 2016.
Bisogna riconoscere infatti a Ubisoft la capacità di portare sempre e comunque qualcosa di nuovo per i suoi giochi nonostante l'ormai incredibile vicinanza tra le due fiere e anche in questa occasione, con Watch Dogs 2, non è stata da meno. Una volta entrati nella piccola stanzetta che ospitava le quattro postazioni PlayStation 4 dove il sequel girava, abbiamo subito preso posizione affiancati da uno degli sviluppatori per farci spiegare la modalità Bounty Hunter, la protagonista di questo nuovo incontro. Consideratela una sorta di PvP con elementi cooperative che cerca insistentemente di dimostrare la volontà dello sviluppatore di proporre davvero un mondo dove single player e multiplayer sono completamente integrati. Il tentativo "seamless" era già stato provato con il primo capitolo del franchise ma non aveva davvero convinto nessuno mentre stavolta sembra proprio che Ubisoft sia sulla buona strada visto che da quel poco che abbiamo potuto sperimentare, tutta l'interazione sembra molto più fluida ma soprattutto meglio amalgamata con il normale gameplay. In pratica nel momento in cui si sta creando un po' troppo caos nella propria San Francisco e la polizia comincia a inseguirci insistentemente, fino a due diversi giocatori potranno entrare nella nostra partita come dei cacciatori di taglie, da qui il nome della modalità, con l'unico obiettivo di farci fuori. Da un lato ci siamo quindi noi, i bersagli, con lo scopo di rompere la linea visiva di poliziotti e inseguitori umani alleati che tentano in tutti i modi di terminare la nostra misera vita di hacker. Naturalmente più tempo riusciremo a rimanere in vita, magari addirittura facendo fuori i nostri avversari, più caos ulteriore saremo in grado di provocare e più punti potremo accumulare. Punti che si tramuteranno in nuovi follower, la "valuta" con cui viene identificato il livello del nostro avatar e la sua progressione all'interno della storia di Watch Dogs 2.
Ovviamente, come qualsiasi elemento PvP che si rispetti, saremo liberi di tenere la nostra partita pulita da queste incursioni giocando completamente offline o con la privacy al massimo dei settaggi ma è scontato che la San Francisco del gioco sia in grado di brillare di una luce davvero piacevole solo nel momento in cui si decide di attivare tutte le componenti online del sequel. Tra l'altro poco più sopra abbiamo parlato di esperienza player versus player con alcuni elementi cooperative. Se infatti, ad esempio, stiamo compiendo le nostre scorribande in compagnia di un amico, nel momento in cui i cacciatori entreranno nel nostro mondo di gioco, il partner diventerà in automatico la propria scorta privata e dovrà fare tutto il possibile per consentirci di fuggire indisturbati e incolumi. E naturalmente bastano un paio di click sullo smartphone di Marcus Holloway per diventare noi i cacciatori di taglie ed entrare nella partita di qualche altro giocatore localizzato chissà dove. L'esperienza risultante è davvero pulita e immediata da comprendere con un passaggio praticamente in tempo reale tra le varie istanze che, nella maggior parte delle occasioni, non richiede neanche strani caricamenti. Nella nostra prova ad esempio solo in un paio di occasioni ci siamo trovati davanti a delle schermate di loading particolarmente lunghe: quando l'avversario da trovare e colpire era molto lontano dalla nostra posizione.
Bounty Hunter è una frenetica modalità PvP di Watch Dogs 2 che ci ha davvero divertito
Hacking senza sosta
Durante la manciata di partite che abbiamo svolto in compagnia di un altro paio di giornalisti e dello sviluppatore di Ubisoft, abbiamo potuto apprezzare, tra l'altro, la grande versatilità del sistema di controllo e combattimento di Watch Dogs 2. In particolare l'hacking rapido che può essere effettuato spingendo il dorsale sinistro o quello avanzato che si attiva con una pressione prolungata dello stesso pulsante sono parte integrante della dinamica di caccia e fuga visto che a bordo di ogni veicolo diventerà naturale e molto divertente cercare di impedire ai nostri inseguitori di avvicinarsi bloccandogli continuamente lo sterzo, facendo saltare tombini e creando delle vere e proprie trappole con i dissuasori mobili disseminati in alcuni vicoli.
Il tutto è frenetico e naturale al punto che ci è sembrato molto più semplice limitare i momenti in cui ci si copre e si spara alle fasi in cui si è a piedi per cercare di terminare il bersaglio, sfruttando invece le particolari abilità di hacking di Marcus mentre si è al volante. Tra l'altro proprio le primissime fasi di incontro tra le due fazioni sono determinanti per l'esito della partita visto che nella nostra prova in almeno un paio di match siamo riusciti subito ad allontanarci abbastanza rompendo ogni linea visiva con i poliziotti e i cacciatori di taglie entrati nella nostra partita, portandoci a casa la vittoria in meno di un minuto mentre in altri scontri si è trattato di battaglie decisamente più intense tra sportellate, testacoda e smitragliate particolarmente violente. Sia chiaro che Bounty Hunter rimane una piccola modalità di gioco all'interno di un'offerta estremamente corposa e variegata e difficilmente sarà in grado di rappresentare un elemento cruciale nella propensione all'acquisto di chi è interessato a questo sequel. Però è stato interessante notare come Ubisoft sia vivamente intenzionata a offrire un pacchetto completo sotto ogni punto di vista che riesca a dare elementi di sfida anche a chi adora sfruttare la componente free roaming degli action adventure per andare in giro semplicemente a fare danni senza pensare troppo alle conseguenze. Sapere che da un momento all'altro un paio di persone possono entrare nella nostra partita e usarci come bersagli per guadagnare bottino utile ai loro scopi può trasformarsi facilmente in un elemento in grado di garantire longevità soddisfacente mantenendo una grande coerenza con il mondo di gioco. Le ultime due parole le spendiamo per l'aspetto tecnico: Watch Dogs 2 pur non facendo gridare al miracolo continua a presentarsi in ottima forma con un rendering di San Francisco che colpisce per l'orizzonte visivo e per la grande cura dei dettagli. Probabilmente c'è ancora qualcosa da fare in termini di gestione delle luci che tendevano ad andare per fatti loro soprattutto all'ingresso e all'uscita delle gallerie e soprattutto per quanto riguarda la fluidità, ancora piuttosto ballerina. È scontato però sottolineare che mancano parecchi mesi all'uscita del sequel, tre per l'esattezza e siamo convinti che da qui al 15 novembre Ubisoft avrà tutto il tempo necessario a dare gli ultimi ritocchi al titolo prima che arrivi su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
CERTEZZE
- Una bella idea per collegare tra loro single player e multiplayer senza soluzione di continuità
- I match di Bounty Hunter sono frenetici e immediati
- L'hacking sembra offrire moltissimi spunti per piegare il mondo di gioco al proprio volere
DUBBI
- Bounty Hunter, in fondo, rimane una piccola aggiunta secondaria all'intera offerta
- Tecnicamente, specie in termini di fluidità, c'è ancora qualcosa da fare