Milestone è in una situazione alquanto delicata. Molti ritenevano che Valentino Rossi The Game - summa di tutto ciò che la casa aveva imparato negli anni - sarebbe stato l'ultima carta giocata dalla nota software house italiana con il motore grafico proprietario, e invece all'orizzonte ha fatto capolino Ride 2. Si tratta senza dubbio di un arrivo prevedibile vista l'attenzione suscitata dal suo predecessore, ma è pur sempre un prodotto costruito attorno agli elementi originari e di conseguenza è limitato da una tecnologia che inizia seriamente a mostrare le rughe. Tra una risposta del pubblico freddina (esclusa qualche sparata furiosa qua e là) e varie critiche, gli sviluppatori devono dunque rilasciare un titolo capace di sfruttare al meglio le basi poste dal primo Ride e degno di rappresentare la chiusura di un'era per la software house milanese. Curiosi di vedere fino a che punto questo seguito abbia o meno le carte in regola per farcela, siamo andati a Milano per testare una versione quasi completa del gioco. Oggi siamo pertanto qua per darvi qualche informazione in più, perché sicuramente molti di voi staranno ancora decidendo se dare o meno fiducia all'italico team prima di una necessaria e praticamente già confermata rivoluzione.
Ride 2 usa ancora il vecchio motore di Milestone, ma non va assolutamente ignorato per questo
Una gara completa
Abbiamo già parlato dei massicci contenuti del titolo Milestone nella nostra precedente preview, pertanto oggi ci concentreremo su altri fattori. Lo stato del gioco a pochi mesi dall'uscita è uno di questi, e va detto che la versione da noi testata si è rivelata piuttosto stabile, senza cali di frame rate di sorta, né crash, né altre spiacevoli sorprese tecniche. Solo un elemento ci ha preoccupato, l'intelligenza artificiale: nel gioco l'intelligenza artificiale infatti si comporta in modo semi-realistico, commettendo errori e alle volte cascando mentre gareggia, ma al contempo è estremamente aggressiva, al punto da correre come se il giocatore non esistesse la maggior parte delle volte.
Tale caratteristica, unita a una fisica degli impatti ancora non impeccabile, porta alle volte a cadere perché speronati anche durante manovre impeccabili, e crea parecchia frustrazione (solo in parte eliminata dal solito rewind in gara). Il team ci ha confermato che i problemi dell'intelligenza artificiale sono noti e scompariranno con la patch al day one, quindi non siamo particolarmente preoccupati per il lancio, eppure avremmo preferito un titolo base già impeccabile, se non altro per il numero "due" dopo il nome. Tolti i dovuti sassolini dalla scarpa, Ride 2 comunque sembra essere tutto ciò che i fan delle due ruote si aspettavano dal predecessore: un titolo ricco di competizioni e moto estremamente diversificate tra loro, capace di rendere con una certa grazia la sensazione di guidare un bolide da strada e di appassionare i centauri virtuali. Bisogna pur sempre ricordare che il motivo della risonanza mediatica del primo Ride era proprio l'offerta messa in campo, unita al forte desiderio di molti videogiocatori di vedere un successore spirituale di Tourist Trophy sulle loro console. Competizioni più elaborate, tipologie di moto aggiuntive e tantissimi marchi importanti sono punti di forza grazie a cui Ride 2 può tranquillamente dire la sua.
Riders in the storm
Tecnicamente limitato o meno, dopotutto, il motore di Milestone si difende bene se si parla di controllo dei mezzi e di fisica, e in Ride 2 la spinta arcade non ha fatto perdere unicità alle categorie di moto disponibili. Anche per un neofita del genere lo stacco tra le mansuete naked e i bolidi con più cavalli che anima è impressionante, così come l'aumento di sensazione di velocità quando si affida la propria integrità fisica a una supersportiva.
Le supermotard sono poi sempre lì per aumentare un po' la varietà, e va detto che l'intelligenza artificiale (tolti i problemi segnalati sopra) è incattivita quanto basta ad offrire un piacevole livello di sfida, che dovrebbe aumentare nelle competizioni avanzate. Difficile al momento dire fino a che punto sarà soddisfacente la progressione del giocatore, poiché certe moto costano cifre davvero notevoli e il guadagno punti non ci è sembrato particolarmente rapido. Vi sono però eventi che permettono di ottenere un bel po' di valuta e la totale assenza di microtransazioni è stata confermata (attenzione, non quella di DLC). Da segnalare pure il sensibile miglioramento dell'esperienza con la pioggia, che rende ora nettamente più ingestibile la moto e crea anche qualche problema di visibilità. Persino le modalità online sembrano aver guadagnato molto in questo seguito: un elevatissimo numero di oggetti per la personalizzazione garantisce una certa unicità in rete per il proprio alter ego, mentre un sistema di perk ottenibili giocando (vi sono sfide che offrono gettoni con cui è possibile sbloccare queste abilità) contiene facilitazioni che aumentano artificialmente il livello della propria squadra di amici, o altre chicche dedicate al competitivo. L'elefante nella stanza è, come sempre, l'impatto grafico, ma l'impegno del team per spremere fino al limite massimo il loro vecchio motore si nota quando si osservano i suggestivi percorsi ricchi di vegetazione dell'Indonesia, o le colorite strade del Giappone. Per carità, non aspettatevi meraviglie della tecnica, semplicemente Ride 2 offre un colpo d'occhio migliore di quanto si possa credere.
CERTEZZE
- Gran numero di piste e moto, con queste ultime molto diversificate tra loro
- Multiplayer migliorato, e interessante sistema di abilità
DUBBI
- Sfrutta ancora il vecchio motore della casa
- Problemi dell'intelligenza artificiale, che dovrebbero venir corretti con la patch del day one