Parliamo chiaramente: Shenzen I/O in sé è una follia, l'ennesima follia di Zachtronics, lo studio di sviluppo di Spacechem, TIS-100 e Infinifactory. È una follia perché nella sua essenza si disinteressa di mercato, accessibilità e altri cardini dell'industria videoludica di massa e propone un gameplay estremamente tecnico.
Da quanto tempo è che non leggete il manuale di un videogioco? In Shenzen I/O il manuale fa parte del gioco. Lo si può leggere a schermo, ma è molto meglio stamparlo e seguire le istruzioni per rilegarlo, così da avere il vademecum del perfetto impiegato di una fabbrica tecnologica cinese, la Shenzhen Longteng Electronics, che si occupa di chip a basso costo. Avviare una partita prima di aver letto il manuale significa trovarsi a fissare lo schermo increduli, impossibilitati a capire cosa bisogna fare, a meno che non si sappia tutto sulla programmazione dei chip, sui moduli, sui pin e così via. Sì, perché in Shenzen I/O il giocatore fa proprio questo: costruisce circuiti usando vari componenti, ne definisce le funzioni scrivendo codice, li testa, li rimaneggia e così via, il tutto seguendo le istruzioni che di volta in volta gli vengono date. Eccitante? Be', mettiamola così: per provare qualcosa di simile nella realtà bisogna prima studiare ingegneria, quindi farsi assumere da una fabbrica di elettronica cinese. Si fa prima a cercare un drago da affrontare dopo essere cresciuti di livello uccidendo cinghiali nei boschi.
Abbiamo provato Shenzen I/O trasformandoci per qualche ora in ingegneri elettronici. Scoprite com'è
Houston, abbiamo un problema: come lo risolviamo?
Ricapitoliamo perché sembrate increduli: in Shenzen I/O si interpreta un ingegnere elettronico che deve costruire circuiti. A che scopo? Secondo voi perché si costruiscono circuiti? Ad esempio per controllare una telecamera di sorveglianza, oppure per amplificare un segnale, o ancora per gestire un'insegna animata di una manifestazione di e-sport, o anche per tenere il punteggio di un gioco di bevute, ma ancora per cose folli come delle cuffie che bloccano le anticipazioni o una stampante a base di carne.
I circuiti ormai servono a tutto e li trovate ovunque. Ma il gioco? Ci arriviamo, anche se in realtà ve lo abbiamo già ampiamente spiegato. Di fatto Shenzen I/O è un puzzle game in cui bisogna prendere dei moduli, collegarne i pin tramite cavi e quindi scriverci dentro roba tipo "Mov acc p0 / slp 6 / mov 100 p0 / slp 6" # ottima birra, gran rutto" per farli funzionare. Cos'è un modulo? È un componente base del progetto e può avere dimensioni varie a seconda delle necessità. Si tratta di un'unità indipendente che può compiere una singola operazione predefinita, oppure può essere programmata per svolgerne diverse. I moduli possono anche essere fatti interagire tra loro così da creare una rete di istruzioni. I pin invece si trovano all'esterno dei moduli e di base ci si attaccano i cavi di collegamento che trasmettono e ricevono informazioni. Anche in questo caso è il giocatore a decidere cosa devono fare, ossia l'una o l'altra funzione. oppure entrambe. Infine ci sono i comandi, ossia il codice vero e proprio, seguiti da dei parametri, come ad esempio un numero intero (Integer) o un'etichetta (Label). Ora, il gioco in sé è tutto qui. Ciò che bisogna fare è studiarsi i comandi e utilizzarli per risolvere il problema di turno posto dall'azienda. I primi circuiti da progettare sono relativamente semplici e richiedono l'utilizzo di pochi comandi (li trovate tutti sul manuale), ma con il procedere del gioco le richieste si complicano e nelle email aziendali che si ricevono tra un puzzle e l'altro ne vengono introdotti di nuovi.
Gameplay
Vediamo, come si può descrivere il gameplay di Shenzen I/O? Si avvia il gioco e ci si trova di fronte un finto desktop aziendale. Leggendo la posta elettronica si fa la conoscenza di capi e colleghi e si entra nello spirito della società.
Ovviamente ci vengono assegnati degli incarichi da svolgere. Finita la lettura possiamo avviare il software di progettazione, composto da diversi elementi. Nella parte centrale dell'applicativo, quella che occupa la maggior parte dello schermo, c'è il progetto del circuito vero e proprio; sulla destra troviamo una colonna con elencati i moduli utilizzabili; mentre nella parte inferiore si trovano informazioni su cosa dobbiamo fare e i pulsanti per avviare la simulazione del circuito. Un fattore importante da tenere in considerazione è il costo: il circuito migliore non è quello che funziona, ma è soprattutto quello che costa meno. Ovviamente deve anche funzionare, ma per i dirigenti risparmiare su un modulo significa pagare molto meno in fase di produzione e quindi avere un budget maggiore da spendere in prostitute (si scherza, suvvia). Da questo avrete capito che i puzzle di Shenzen I/O non hanno soluzioni univoche. È uno dei punti di forza del gioco e, in generale, dei titoli di Zachtronics. Gli sviluppatori hanno creato un sistema in cui si è liberi di risolvere i problemi come si vuole. Ovviamente l'obiettivo è creare un circuito che faccia ciò che è stato prescritto, ma il modo per farlo viene deciso dal giocatore. In questo senso più si fa pratica, più si conoscono i comandi e più aumenta la produttività e l'efficienza, perché si riesce a risparmiare sui moduli. Online già si trovano diverse soluzioni per ogni puzzle, ma se si vuole comprendere il gioco bisogna fare da soli, combinare disastri, riprovare, ottenere i primi risultati e così via fino al circuito perfetto. Insomma, ci sono ampi margini di miglioramento e ricordate che è tutta una questione di logica.
Curiosità
Uno degli aspetti da non sottovalutare di Shenzen I/O è la sua versatilità. Il sistema creato dai ragazzi di Zachtronics è così complesso e completo che permette di sviluppare in modalità sandbox dei veri e propri videogiochi. Certo, parliamo di titoli molto semplici, ma comunque funzionanti e giocabili.
L'eccitante mondo dell'ingegneria elettronica
Senza girarci tanto intorno, Shenzen I/O è un titolo lento. Anzi, lentissimo. Il tempo di risoluzione dei puzzle varia a seconda di una serie di fattori imponderabili. Il più importante è la conoscenza della programmazione. Già avere qualche rudimento in materia aiuta enormemente a comprendere i concetti base del gioco e a usare i vari comandi con efficacia. I neofiti sono quelli che avranno più difficoltà, non solo nel trovare soluzioni, ma proprio nell'iniziare a giocare. Shenzen I/O non è per tutti e non vuole esserlo. Spesso richiede lunghi minuti di meditazione per cercare soluzioni. A volte ci si trova a prendere appunti con carta e penna per aiutarsi nei ragionamenti. Si sbaglia tanto, soprattutto quando si dà una soluzione per scontata, ma contemporaneamente si viene arricchiti da una maggiore consapevolezza di come funzionano certe dinamiche. Volendo si può riposare il cervello giocando al solitario integrato (in fondo siamo degli impiegati), per poi tornare al circuito che ci sta facendo sputare sangue. Insomma, Shenzen I/O, nonostante la staticità, ha il suo fascino ed è sicuramente un titolo che tocca una materia considerata ben poco videoludica. Certo, la curva di apprendimento iniziale è particolarmente ripida. Vedremo se con i futuri aggiornamenti Zachtronics cercherà di rendere più soft l'accesso, magari con un completo tutorial integrato, oppure se, come sospettiamo, non sprecherà risorse per un pubblico che semplicemente non è il suo e le impiegherà magari per proporre nuovi puzzle, sempre più complessi, o per approfondire la storia della Shenzhen Longteng Electronics.
Conclusioni
PRO
- Il titolo offre già molti contenuti
- Il sistema di gioco è potente e versatile
- Il primo circuito funzionante non si scorda mai
CONTRO
- Curva d'ingresso ripidissima
- Non per tutti