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Il 2016 su PC

Scopriamo com'è andato il 2016 per i possessori di PC

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   12/12/2016

Com'è stato il 2016 per il PC? Come si è comportata la piattaforma in termini videoludici? Possiamo ancora considerarla un punto di riferimento oppure ha subito qualche scossone? Come vedremo la situazione è ambivalente con titoli, soprattutto esclusivi, che sono andati molto bene, e altri, soprattutto multipiattaforma, che sono andati decisamente male. La novità tecnologica dell'anno, ossia i visori VR, ha deluso le aspettative del mercato ed è difficile dire se riuscirà a riprendersi nel 2017. In generale il 2016, tra alti e bassi, è stato un anno complicato per il computer, che da una parte ha offerto titoli di grandissima qualità e dall'altra ha mostrato i limiti di certe scelte commerciali. Per noi è arrivato il momento di dare i voti e capire cosa ha funzionato e cosa no.

Cerchiamo di capire se il 2016 è stato un buon anno per il PC oppure no

I titoli esclusivi: voto 9

Il 2016 è stato un ottimo anno per le esclusive PC soprattutto se si amano gli strategici e i gestionali. È evidente che questi generi trovino nella magica accoppiata mouse e tastiera il sistema di controllo ideale e, soprattutto, che dispongano di un'ampia nicchia di appassionati disposti ad acquistarli e a mantenere vivo il mercato. Gli strategici lanciati in esclusiva su PC negli ultimi 365 giorni hanno fatto tutti registrare buone, quando non ottime vendite. A inizio anno abbiamo potuto giocare all'eccellente XCOM 2 di Firaxis, quindi Paradox Interactive ci ha deliziati con una doppietta eccezionale: il 4X spaziale Stellaris e lo strategico hardcore ambientato nella Seconda Guerra Mondiale Hearts of Iron IV: entrambi dei capolavori. Contemporaneamente Creative Assembly ha lanciato Total War: Warhammer, che dopo un periodo di assestamento e qualche aggiornamento è riuscito a conquistare i fan e si presenta oggi come uno dei migliori titoli con licenza Warhammer sul mercato (se non il migliore).

Sid Meier's Civilization VI è uno dei giochi PC dell'anno e uno dei giochi dell'anno in senso assoluto
Sid Meier's Civilization VI è uno dei giochi PC dell'anno e uno dei giochi dell'anno in senso assoluto

L'anno degli strategici è proseguito alla grande con Sid Meier's Civilization VI di Firaxis, pubblicato a ottobre, che ha superato in agilità il milione di copie vendute; quindi a novembre è stata la volta di Planet Coaster di Frontier Developments, che ha rinverdito il genere dei gestionali di parchi giochi; e infine a dicembre abbiamo avuto il lancio della sorpresa Shadow Tactics: Blades of the Shogun di Mimimi Productions, un ottimo clone di Commandos di cui a breve pubblicheremo la recensione. Tra le altre esclusive PC di successo del 2016 segnaliamo la sorpresa Dead By Daylight di Behaviour Digital, sostanzialmente un nascondino horror multigiocatore; l'avventura Deponia Doomsday, che ha concluso alla grande la saga di Daedalic Entertainment; lo sparatutto in prima persona Shadow Warrior 2 di Flying Wild Hog, sanguinolento, scanzonato e con una delle migliori campagne single player dell'anno; l'ottimo gioco di ruolo Tyranny di Obsidian Entertainment, purtroppo non premiato da vendite eccezionali; e l'hack & slash Grim Dawn di Crate Entertainment, eletto da molti come il miglior titolo del genere, superiore anche a Diablo III. La lista potrebbe essere anche più lunga, se considerassimo indie come Owlboy o titoli in Accesso Anticipato come Battlerite e RimWorld, ma il concetto dovrebbe ormai essere chiaro: su PC le produzioni medie esclusive, appartenenti a generi tipicamente da PC, possono rendere molto bene. Magari non si vendono milioni di copie, ma avendo dei punti di pareggio molto più bassi delle produzioni tripla A più blasonate, sono comunque ottimi affari. Per questo crediamo che titoli del genere non mancheranno mai.

I titoli multipiattaforma: voto 6

Il PC ha vissuto un anno ambivalente sul fronte dei titoli multipiattaforma. Da una parte ha guadagnato tutte le uscite di Xbox One, che sono diventate esclusive per piattaforme Windows 10 e non più solo per la console verde. Così i possessori di PC hanno avuto accesso immediato a titoli come Quantum Break, ReCore, Forza Horizon 3, Gears of War 4 e altri.

DOOM: ben ottimizzato per PC al lancio. Una rarità.
DOOM: ben ottimizzato per PC al lancio. Una rarità.

Dall'altra però è stato un anno critico per la piattaforma, di cui è stata di fatto ribadita l'importanza secondaria rispetto alle console dal punto di vista commerciale. Alcuni port scarsamente ottimizzati hanno palesato come molti publisher investano poche risorse per le versioni PC, evidentemente considerate poco fruttuose. Per fare un paio di esempi, prendiamo Dishonored 2, Mafia III o il già citato Quantum Break, che in versione Windows Store era giocabile soltanto con computer high-end. Fortunatamente ci sono stati anche molti casi positivi, come Titanfall 2, Battlefield 1, DOOM, Overwatch o il recentissimo Watch Dogs 2. Ecco, probabilmente la strada presa da Ubisoft con Watch Dogs 2 è quella giusta: se non si può garantire un'ottimizzazione quantomeno accettabile lanciando un gioco in contemporanea con le versioni console, è meglio rimandarlo di qualche settimana per completarlo. Si eviterebbero moltissime polemiche e magari le vendite non subirebbero pesanti contraccolpi. Va però detto che tra i titoli citati ben ottimizzati per PC, alcuni hanno comunque fatto fiasco, mentre un gioco uscito in condizioni pietose come No Man's Sky ha venduto quasi un milione di copie al lancio (per poi scatenare un putiferio... ma questa, come si suol dire, è un'altra storia). Insomma, il 2016 ha dimostrato tra le altre cose che è davvero difficile capire come accontentare un giocatore PC, che segue criteri tutti suoi per decidere cosa acquistare e cosa no.

I visori VR: Voto 2

Quanto si è parlato di visori per la realtà virtuale prima del 2016? Tanto, anzi tantissimo. È dalla campagna Kickstarter di Oculus Rift, che risale al 2012, che i visori VR sono al centro della scena pubblica, tra l'eccitazione generale dei piccoli sviluppatori e gli investimenti miliardari piovuti da Facebook e altre società. Valve stessa si è gettata nel settore stringendo una partnership con HTC per la realizzazione di Vive, concorrente diretto di Rift, nonché il visore tecnologicamente più avanzato presente sul mercato.

Va bene, i visori VR sono il futuro... ma di chi?
Va bene, i visori VR sono il futuro... ma di chi?

Insomma, anni di chiacchiere su chiacchiere, decine di team indipendenti al lavoro su giochi per VR, Palmer Luckey, il fondatore di Oculus VR, finito addirittura sulla copertina del Times con una foto discretamente ridicola, e il risultato qual è stato al momento del lancio avvenuto quest'anno? Poche centinaia di migliaia di unità vendute tra Oculus Rift e HTC Vive, giochi anonimi lanciati a pacchi che sembrano più tech demo e che non compra nessuno, il mancato supporto da parte dei grandi publisher, a parte poca roba da Ubisoft ed Electronic Arts, piattaforme di digital delivery divise per visori, che hanno finito per frammentare un mercato già ridotto all'osso, prospettive per il futuro praticamente zero, con HTC e Valve che hanno di fatto smesso di spingere Vive, a parte qualche timido tentativo; con Oculus VR che è corsa ai ripari annunciando un nuovo modello di Rift nell'indifferenza generale; e con la famosa spinta al settore attesa dal lancio di PlayStation VR, che si è infine rivelata più un buffetto. Insomma, per molti i visori VR sono ancora il futuro, ma un futuro non loro. Alcuni cercano consolazione nell'idea che questa tecnologia sarà probabilmente impiegata in ambito museale e nell'intrattenimento da sala giochi, ma è una magra consolazione per quella che è stata presentata per anni come una rivoluzione e invece è stata un calesse, per parafrasare un noto film del mai troppo compianto Massimo Troisi. Se ne riparlerà tra qualche anno.

Le prospettive future: Voto 7

Il futuro del PC come piattaforma da gioco non è mai stato in discussione, ma da qualche anno a questa parte sta diventando sempre più difficile decifrare la direzione in cui sta andando. Il motivo è che il mercato PC è quanto mai frammentato, con moltissimi sbocchi e poche certezze. I dati parlano di un'utenza disposta a spendere per l'hardware, ma meno per i giochi.

Il futuro del PC è negli eSport?
Il futuro del PC è negli eSport?

Si attendono i saldi per fare acquisti, deprimendo un po' il mercato, ma si creano vaste comunità intorno a pochi titoli scelti, come Overwatch, che rifulgono e producono milioni di dollari di fatturato tra prezzo di acquisto e microtransazioni. Il mercato dei free-to-play, di cui è difficile quantificare la dimensione, continua a essere molto praticato, nonostante la stanchezza dovuta a offerte di bassa qualità, spesso tutte molto simili tra loro. Netto invece l'ampliamento del settore sportivo, soprattutto grazie al lancio del già citato Overwatch e al consolidarsi di realtà come DotA 2 e League of Legends. Noi qui in Italia non ci rendiamo conto di quanto stia crescendo il fenomeno, perché ha attecchito molto poco dalle nostre parti, mentre negli Stati Uniti e, soprattutto, in oriente, è un mercato in forte ascesa, che traina anche la vendita di hardware pensato per il professionismo e che si sta intrecciando sempre più con il mercato televisivo. Insomma, qual è il futuro del PC come piattaforma da gioco? Quello di assecondare la sua natura liquida, ossia la sua capacità di adattarsi alle circostanze, assumendo ruoli diversi. Pertanto, più che di futuro si dovrebbe parlare di "futuri" e mettersi a osservare settore per settore per capire dove si sta andando. L'unica certezza è che, nonostante qualche scossone, proveniente soprattutto dal mercato tradizionale, il PC non morirà e si adatterà di volta in volta al mutare dei tempi. È questa la sua forza.