Quest'anno non è stato facile selezionare i cinque titoli indipendenti più attesi tra quelli in uscita nel 2017. Non lo è stato perché ci sono letteralmente decine di giochi apparentemente eccezionali in procinto di arrivare sul mercato l'anno prossimo (giocarli tutti sarà un'impresa). Purtroppo nella vita bisogna fare delle scelte, soprattutto se si hanno soltanto cinque slot a disposizione. In fondo una situazione del genere ci fa felici, perché se da un lato vediamo un mercato dei tripla A che sembra arrancare, dall'altro le produzioni indipendenti si fanno sempre più interessanti in termini quantitativi e, speriamo, anche qualitativi. Tra gli esclusi a vario titolo vogliamo citare l'ultra ritardatario Cuphead, che ormai abbiamo segnato nella lista dei desideri un bel po' di tempo fa, l'horror Agony, la cui ambientazione ha fatto chiacchierare un bel po'; ma anche il particolarissimo sparatutto in prima persona online Sub Rosa, l'avventura/platform Rain World; lo stealth Hello Neighbor; il surreale Donut County; il gioco di ruolo Pyre di Supergiant Games; Rime; Cayne; State of Mind; Death's Gambit; Sundered, Below; Worlds Adrift; Panty Party; Diluvion; Northgard; Hand of Fate 2; Sumer; Skyworld; Little Nightmares; The Pedestrian; Ira; Nine Parchments; Absolver; Hot Lava; Scum; Nidhogg 2; Frozen Synapse 2 e chi più ne ha più ne metta (poi non dite che non vi aiutiamo ad arricchire la lista dei desideri). Ma ora veniamo alla nostra cinquina.
Quali sono i titoli indipendenti più attesi tra quelli in uscita nel 2017? Ne abbiamo selezionati cinque
Finding Paradise
Kan Gao è un tipo lento. Anzi, lentissimo. È uno di quelli che si prende tutto il tempo di cui ha bisogno per sviluppare i suoi giochi. Finalmente nel 2017, dopo circa cinque anni dall'uscita di To the Moon, e tre da quella dello spin-off A Bird Story, la storia degli scienziati Dr. Rosalene e Dr. Watts avrà un seguito con Finding Paradise, previsto per l'estate. Se ricordate, i due si occupano di alterare i ricordi delle persone morenti per esaudire i loro desideri più profondi. Si tratta di grosse modificazioni della loro vita psichica che servono per rendere più dolce e accettabile il trapasso, donando requie all'anima prima che al corpo. Il paziente che dovremo esaudire in Finding Paradise si chiama Colin, che a quanto pare ha un desiderio contraddittorio e difficile da far avverare. Come gli altri titoli di Gao, che lavora sotto il nome di Freebird Games, Finding Paradise sarà un'avventura narrativa visualizzata come se fosse un gioco di ruolo giapponese. Aspettiamoci una pixel art dettaglia, una colonna sonora sontuosa e, soprattutto, una storia profonda e commovente che ci farà consumare pacchi e pacchi di fazzoletti.
Outlast 2
Outlast di Red Barrel è uno dei cloni più famosi di Amnesia. Pur essendo meno raffinato in termini di gameplay rispetto al titolo di Frictional Games, e pur essendo molto più diretto nei suoi presupposti narrativi, è riuscito comunque a coinvolgere un pubblico vasto ed eterogeneo, desideroso di saltare sulla sedia in preda al terrore. Outlast II, di cui abbiamo già potuto provare una demo a tempo, è ambientato nello stesso universo del primo capitolo, ma offre personaggi e ambientazioni molto diversi: non più un manicomio, ma un ambiente rurale in cui evidentemente deve essere accaduto qualcosa di indicibile, perché la follia sembra essere l'unica possibile via di fuga dagli orrori che lo abitano. Il giocatore interpreta il ruolo del cameraman Blake Langermann che per indagare sul misterioso suicidio di una donna incinta, si reca in un villaggio situato in un luogo sperduto dell'Arizona... talmente sperduto che per raggiungerlo c'è bisogno dell'elicottero. Blake è insieme alla sua compagna Lin, da cui però viene separato all'inizio del gioco a causa di un incidente. L'uomo si ritrova da solo all'ingresso del villaggio, dove la situazione è molto peggiore di quello che pensava.
p.a.m.e.l.a.
Previsto inizialmente per il 2016, ma rimandato al 2017, p.a.m.e.l.a. è un survival horror fantascientifico ambientato su Eden, un mondo utopico ormai ridotto a monumento di una civiltà scomparsa. Il giocatore veste i panni di uno o una Sleeper, ossia un abitante di Eden risvegliato da un sonno criogenico. I suoi obiettivi principali sono sopravvivere e scoprire cos'è successo, imparando a conoscere PAMELA, un'intelligenza artificiale avanzatissima che veglia sul cadavere della città (sarà amichevole o sarà più simile a una Shodan di System Shock?). Su Eden non saremo soli, visto che incontreremo amici e nemici, divisi in vere e proprie fazioni in lotta tra loro per il controllo delle poche risorse presenti, le quali reagiranno in modo dinamico al nostro comportamento, supportandoci o diventando ostili. Ovviamente, trattandosi di un survival, p.a.m.e.l.a. avrà anche sistema di crafting, che ci permetterà di sfruttare le materie prime e i rottami di Eden per arricchire il nostro equipaggiamento. Tra le altre caratteristiche del gioco segnaliamo la necessità di mangiare, dormire e costruirsi dei rifugi per difendersi.
Thimbleweed Park
Non dovrebbe mancare molto per poter finalmente giocare a Thimbleweed Park, la nuova avventura grafica dei due ex LucasArts Ron Gilbert e Gary Winnick, che strizza l'occhio a Maniac Mansion e Zak McKracken and the Alien Minderbers sia dal punto di vista stilistico, sia da quelli del gameplay e dell'interfaccia. Possiamo considerarlo un ritorno al passato senza compromessi e senza rimpianti per una modernità che ha banalizzato il genere, privandolo di uno dei suoi elementi cardine: la risoluzione degli enigmi. Il successo per un gioco in pixel art con un'interfaccia a verbi stile SCUMM non è scontato, ma in questi anni di conformismo spinto come si fa a non ammirare tanto coraggio iconoclasta? Thimbleweed Park racconta la storia di due agenti federali e della loro indagine su un omicidio misterioso; di una certa Delores e del testamento di suo zio; del pagliaccio maledetto Ransome; e di un tale Franklin che si è risvegliato morto all'ultimo piano del'Edmund Hotel. Il legame che c'è tra le loro vicende è il fulcro dell'avventura, che gli appassionati del genere non potranno non provare.
Yooka-Laylee
Yooka-Laylee è un titolo importante, soprattutto per gli appassionati di platform 3D, da qualche anno snobbati dai publisher. Sviluppato da Playtonic, studio formato da veterani dell'industria fuoriusciti da Rare, i quali in passato hanno lavorato su titoli come Donkey Kong Country, Banjo Kazooie, Grabbed by the Ghoulies e Viva Piñata, potrebbe segnare il ritorno in grande stile del genere, oppure il suo abbandono definitivo. Il titolo unisce i nomi dei due protagonisti (vi ricorda qualcosa), ossia la lucertola Yooka e il pipistrello femmina Laylee, che devono fermare un certo Capital B, personaggio inquietante che vuole rubare tutti i libri del pianeta per mutarli in denaro (evidentemente non lo hanno avvisato della crisi della carta stampata e della lettura in generale). Yooka e Laylee avranno dalla loro parte amici e abilità speciali, che gli consentiranno di esplorare il mondo di gioco in lungo e in largo, sbloccando aree prima inaccessibili. Riusciranno a farcela? Ma, soprattutto, riusciranno a convincere i giocatori? Difficile dirlo prima di averlo provato, ma vi confessiamo che siamo ansiosi di poter mettere le mani sulla versione finale.