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I giochi peggiori del 2016

Perché ogni anno dobbiamo riuscire a farci del male in qualche modo, da soli o in compagnia

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   08/01/2017

Per esserci un meglio deve esserci anche un peggio. Il 2016 non ha fato eccezione e ci ha offerto dei giochi davvero brutti accanto ad alcuni pessimi e ad altri disastrosi. Insomma, di materiale per stilare la classifica dei giochi peggiori dell'anno ce n'era più che a sufficienza. A dirla tutta qualcosa è pure avanzato, ma state tranquilli, lo abbiamo buttato via. Tanto il 2017 ci offrirà sicuramente delle altre patacche di cui poter parlare male cercando di apparire brillanti. Sperando che non abbiate giocato a nessuno dei titoli citati, vediamo la classifica del peggio del 2016.

Scopriamo quali sono i titoli peggiori usciti nel 2016, quelli da evitare come la peste

Ghostbusters

Di solito i tie-in faticano molto a raggiungere una qualità quantomeno accettabile. Spesso non ce la fanno rimanendo dei titoli mediocri. Nel caso di Ghostbusters, pubblicato in occasione del lancio cinematografico dell'omonimo, criticatissimo, reboot, non si vede nessuna fatica: è un disastro senza appello. Siamo ben oltre il brutto, visto che giocandoci si sprofonda in un mare di noia e viene voglia di baciare gatti e nonne per la disperazione. Come avviene spesso in questi casi, al team di sviluppo sarà stato dato pochissimo tempo per realizzarlo. Ne è uscito fuori uno shooter pacchiano, di cui si salva solo la grafica. L'azione è lenta all'inverosimile, i livelli si assomigliano tutti e le cose da fare sono sempre le stesse per l'intero gioco. Si arriva al punto di mettersi a correre come forsennati per attivare i checkpoint e ridurre il più possibile lo strazio, maledicendo le porte chiuse che obbligano a confrontarsi con i nemici. Nemmeno gli scontri con i boss riescono a regalare un po' di brio a un gioco nato male e finito anche peggio. Tenetelo però da conto come possibile regalo per qualcuno cui volete male e di cui desiderate udire la sofferenza. Si tratta dell'unico modo per sfruttare degnamente questo fallimento conclamato.

Dino Dini's Kick Off Revival

Dino Dini su Twitter ha difeso strenuamente il suo ultimo gioco, affermando che è stato oggetto di cattiva stampa perché non è stato compreso e perché molti lo hanno testato con superficialità senza capirne lo spirito. Possibile, perché no, e non saremo noi a togliere a un uomo che tanto ci ha dato in passato la consolazione di ritenersi incompreso. Rimane il fatto che Dino Dini's Kick-off Revival è un'operazione nostalgia non riuscita. Anzi, completamente fallimentare. Capita spesso in questi casi: i fan chiedono a gran voce il ritorno al gameplay di un passato mitizzato, che poi quando si concretizza nei tempi moderni rivela tutti i suoi limiti. Abituato ai vari FIFA e Pro Evolution Soccer, per il giocatore moderno il nuovo Kick-off è semplicemente caotico e ingiocabile: il sistema di controllo è una piaga, il funzionamento del portiere è assurdo, il tipo di azione ha costretto a sacrificare alcune regole del calcio come cartellini e fuorigioco e, in generale, l'azione non appare naturale come dovrebbe. Insomma, i motivi per non amarlo sono davvero molti. Certo, girando per la rete troverete dei giocatori che lo stanno spremendo alla grande realizzando goal fantastici dopo azioni spettacolari. Lasciatelo a loro.

RollerCoaster Tycoon World

La competizione può portare ad avere più titoli di alto livello dello stesso genere. Tranquilli, non è il caso di RollerCoaster Tycoon World, che pur essendo stato lanciato in contemporanea con Planet Coaster di Frontier, non riesce nemmeno a spazzolargli le scarpe. Siamo di fronte a un capolavoro del pressapochismo capace di rovinare la fama di una serie che aveva fatto della qualità un suo marchio di fabbrica. Graficamente mediocre e pieno di difetti, sia strutturali, sia dovuti all'altissimo numero di bug, perde ogni fascino dopo pochi minuti, per poi svelare tutta la sua pochezza. Va però detto che è capace di regalare dei momenti di involontaria comicità, come quando i parchi vengono riempiti di urina dai visitatori, evidentemente incapaci di trattenersi nonostante la vicinanza dei bagni; o come quando si è costretti a creare vaste aree dedicate soltanto agli edifici degli addetti ai lavori, perché ne servono molti per far funzionare il parco e ogni edificio permette di assumerne una manciata. Insomma, ci troviamo di fronte a un disastro bello e buono, giustamente ignorato, a parte dai poveretti affezionati al franchise e dai redattori che hanno dovuto provarlo.

Il Pasticcio dell’anno: No Man’s Sky

Difficile definire No Man's Sky come uno dei giochi più brutti dell'anno, perché decisamente non lo è. Facile però parlarne come del pasticcio del 2016, ossia come il gioco che più ha fatto parlare di sé in negativo per diversi motivi: promesse non mantenute, aspettative pompate, silenzio del team di sviluppo dopo il lancio, rabbia eccessiva dei videogiocatori e così via. Insomma, un bel disastro che ha fatto più male che bene all'industria videoludica tutta.

Umbrella Corps

Capcom ha annunciato un nuovo Resident Evil! Sì, ok, è uno spin-off. Di che genere? Survival horror? Avventura? Action? Cosa? È uno sparatutto online? Che senso ha? Va bene, non c'è bisogno di dire altro: abbiamo capito che vogliono semplicemente sfruttare la serie per lanciarsi nel genere modaiolo del momento, quello che ti fa rimorchiare alle feste e ti fa sentire integrato in società. Diamogli almeno una possibilità... argh, ma che roba è? Non allarmiamoci, cerchiamo di fare i bravi e diamogliene un'altra... No, non ce la facciamo proprio. Dateci un Oki! Che dolore! Ma davvero lo hanno fatto? Capcom non poteva guardarsi intorno prima di avallare questa robaccia? Eppure il genere è ben rappresentato da titoli importanti da cui prendere spunto. Davvero nessuno si è accorto di che gioco stava venendo fuori e di come causi sofferenza più che divertimento? Dateci il nome del responsabile che a un certo punto ha considerato Umbrella Corps pubblicabile. Visto che ci siete, dateci anche quello del dirigente che lo ha considerato una buona idea decidendo di produrlo. Infine, dateci il numero di telefono di un buono psicanalista, perché dobbiamo raccontargli della nostra infanzia infelice e degli effetti avuti da Umbrella Corps sulla nostra psiche.

Coffin Dodgers

Gli sviluppatori di Coffin Dodgers devono essersi detti che provare a realizzare un clone di Mario Kart per PC, Xbox One e PlayStation 4 poteva essere un affare, data la latitanza di rappresentanti del genere su queste piattaforme. Peccato che le buone intenzioni abbiano prodotto un gioco che definire brutto come la morte potrebbe risultare offensivo per la morte. Coffin Dodgers è semplicemente inutile, quanto insulso, e fallisce proprio lì dove dovrebbe impegnarsi di più, ossia nelle meccaniche arcade. La simulazione di guida è pessima e di base si utilizza solo l'acceleratore, senza alcun bisogno di frenare. Purtroppo ciò non evita frustrazioni a raffica, dovute alle pessime scelte di design fatte dagli sviluppatori: i veicoli hanno tutti le stesse caratteristiche e recuperare gli avversari è difficilissimo, soprattutto se ci si trova a metà classifica, dove è impossibile ottenere i potenziamenti migliori. Insomma, i difetti di Coffin Dodgers sono tanti, troppi, e surclassano i suoi pochissimi pregi in maniera inesorabile. Fortunatamente è difficile che sentiate mai il desiderio di acquistarlo. Non pensateci nemmeno se state cercando un videogioco per i vostri figli piccoli: rischiereste di bloccarne la crescita e di costringerli a drogarsi una volta cresciuti.