C'è stata un'epoca, nemmeno troppo lontana, in cui il mondo dei videogiochi ha creduto fortemente di potersi emancipare e iniziare a parlare un linguaggio lontano da quello che lo relegava alla dimensione di produttore di giocattoli tecnologici di lusso.
Siamo in un periodo che va dalla metà degli anni novanta, fino alla meta del primo decennio del 2000, ossia durante le generazioni PlayStation e PlayStation 2, se vogliamo parlare in termini più precisi, e l'ambiente era in pieno fermento. Non solo venivano proposte esperienze di gioco innovative, ma l'evoluzione del medium videoludico aveva attirato personalità di altre arti, che avevano iniziato a vedere nel videogioco un mezzo per potersi esprimere. È da quel contesto che emersero e si affermarono personalità come Tetsuya Mizuguchi, Fumito Ueda e molti altri autori che ancora oggi amiamo e ricordiamo. Sempre in quegli anni si affacciarono al mondo dei videogiochi personalità come David Bowie e Peter Gabriel, tanto per fare due nomi tra i molti possibili, affascinati dalle potenzialità del nuovo medium. I primi due Syberia nascono in quell'epoca lì. Meglio: nascono da quell'epoca e probabilmente non sarebbero stati possibili in nessun altro momento storico.
Cerchiamo di capire le potenzialità di Syberia 3, in particolare su Nintendo Switch
Syberia e il declino di Sokal
Nel 1999 il fumettista belga Benoît Sokal aveva raccolto consensi di critica e pubblico con l'avventura in prima persona Amerzone, al punto da aver convinto il publisher Microids ad affidargli un progetto più grosso e di ampio respiro. Il primo Syberia arriva nel 2002 e sconvolge il mondo delle avventure grafiche, allora dominato dai titoli in prima persona alla Myst e dai ricordi dei bei tempi andati di LucasArts.
Il racconto di Kate Walker, che passa dall'essere un avvocato di successo a diventare un'avventuriera suo malgrado, prima costretta, quindi desiderosa di ritrovare Hans Voralberg, seguendo le tracce del suo sogno, coinvolge i giocatori che trovano nella storia raccontata e nel tratto di Sokal, capace di rendere affascinanti e significative anche le ambientazioni più banali, un motivo di orgoglio per l'intero medium. Syberia, e con esso Syberia II, erano belli nel senso più profondo del termine ed erano esperienze coinvolgenti a prescindere dal loro essere avventure grafiche tradizionalissime. C'erano tutti i motivi per essere esaltati. Peccato che da allora il mondo dei videogiochi, con la connivenza dei videogiocatori, abbia deciso di seguire altre strade, ossia sia tornato ad accartocciarsi sulla sua natura giocattolosa, proponendo sempre più titoli dal gameplay ricorsivo e leggero; relegando le esperienze narrative a una ristretta nicchia, alimentata soprattutto dalla scena indipendente. Lo stesso Sokal non riuscì a ripetere il successo dei Syberia con i suoi due titoli successivi, i sottovalutatissimi e dimenticati Paradise e Sinking Island, il cui insuccesso commerciale portò alla cancellazione nel 2008 di Aquarica, mettendo quasi fine alla sua carriera in ambito videoludico. L'unica possibilità di sopravvivenza era tornare alla sua serie di maggior successo con un terzo capitolo, ma le difficoltà da affrontare erano comunque tantissime.
Kate Walker ritorna tra mille difficoltà
Di Syberia 3 si inizia a parlare nel 2009, ma presto si capisce che non ci sono i soldi per portare avanti il progetto. L'uso del vecchio motore grafico è escluso, perché si tramuterebbe automaticamente in un insuccesso secondo il publisher, ma realizzare il gioco in un 3D che garantisca una qualità adatta alla visione e all'abilità di Sokal è costosissimo. Nel 2011 i lavori sul gioco non sono ancora iniziati per mancanza di fondi. Lo sviluppo effettivo partirà nel 2013, dopo un anno di pre-produzione e scrittura.
Previsto inizialmente per il 2015, il gioco è stato rimandato prima al 2016, quindi a inizio 2017. Recentemente è stato annunciato che uscirà anche su Nintendo Switch, versione di cui parleremo nel prossimo paragrafo. La storia inizia dalla fine di Syberia II e vede Kate Walker ammalarsi nel viaggio di ritorno dalla sua avventura con Hans Voralberg. Sarà salvata dalla popolazione nomade degli Youkole, che la ritroveranno in fin di vita sulla riva di un fiume. All'inizio dell'avventura Kate e gli Youkole si trovano bloccati nel villaggio di Valsembor, dove dovranno fare fronte comune per affrontare un nemico insidioso. Stando a Sokal e al team di sviluppo, durante l'avventura si avranno diverse situazioni che coinvolgeranno anche il passato di Kate da avvocato. Nonostante l'ambientazione nordica faccia da leit motif ideale con i primi due capitoli, la storia narrata è completamente diversa, segno che c'è una forte volontà di rottura rispetto al passato. Volontà che si esprime anche nell'interfaccia di gioco, che non abbandonerà del tutto gli stilemi della serie e del genere, ma che è evidentemente stata influenzata dal modello Telltale, commercialmente il più forte sul mercato attuale delle avventure grafiche. Kate Walker potrà quindi raccogliere oggetti e utilizzarli con altri, ma i controlli del personaggio, visualizzato in terza persona, saranno diretti e, almeno stando a quanto mostrato finora, ci saranno molti più filmati rispetto ai primi due episodi. Sullo schermo non apparirà il classico cursore, ma gli oggetti saranno selezionabili contestualmente alla posizione di Kate. Avete presente i già citati titoli Telltale o il recente Silence di Daedalic? Se la risposta è sì allora sapete cosa attendervi.
Il gioco perfetto per Switch?
Sokal e Microids hanno voluto tenere segreti molti dettagli sulla trama e sul gioco in sé, quindi è difficile fare ipotesi su quella che sarà la sua qualità complessiva. Le poche clip mostrate, tutte tratte dai momenti iniziali dell'avventura, sembrano suggerire un titolo non difficilissimo. Non inganniamoci però, perché se il materiale è poco per farsi un'idea sul gioco nel suo complesso, figurarsi per farsene una sulla sua difficoltà. Allo stato attuale è impossibile affermare se i puzzle presenti nelle fasi avanzate saranno più duri da risolvere. Bisogna anche ricordare che i primi due capitoli, per quanto tradizionali nell'approccio, non presentavano puzzle difficilissimi e scorrevano via con una certa naturalezza.
Di nostro speriamo che non sia prevalsa la filosofia secondo la quale non si può chiedere ai giocatori moderni di pensare, perché sennò gli vengono le bolle... non è completamente campata in aria, ma per un Syberia sarebbe deprimente. Una delle novità più interessanti è Inon Zur alla colonna sonora (tra i moltissimi titoli per cui ha composto citiamo Baldur's Gate II: Throne of Bhaal, Dragon Age: Origins, Fallout 4). In verità si tratta di un ritorno, dato che aveva già lavorato alle musiche di Syberia 2, ma la sua presenza è sempre una garanzia di qualità che va citata a prescindere. Altra novità è la già citata versione Switch. Syberia 3 è il gioco perfetto per la nuova console di Nintendo. Il motivo più evidente è che non è particolarmente esoso in termini di richieste hardware, nonostante la ricercatezza dello stile. Questo gli permetterà di non mostrare dislivelli qualitativi eccessivi rispetto alle altre versioni. Inoltre ci sembra il gioco perfetto cui dedicarsi con la console staccata dal dock: cosa c'è di meglio di una bella storia vissuta nell'intimità di uno schermo portatile, quasi fosse il surrogato di un buon libro? Non sappiamo ancora la data d'uscita precisa di Syberia 3 e non sappiamo se le varie versioni saranno pubblicate contemporaneamente (immaginiamo che quella Switch sarà successiva alle altre), ma non vediamo l'ora di poter continuare le avventure di Kate Walker, sperando di non rimanere delusi e, soprattutto, che abbia davvero senso farlo.
CERTEZZE
- Lo stile di Sokal c'è e si vede, nonostante il 3D
- Kate Walker è un personaggio affascinante
- Ci sembra il gioco giusto per Switch
DUBBI
- Speriamo abbia preso il meglio dei titoli moderni, lasciando al palo i difetti
- L'inizio sembra molto facile, il resto vedremo
- Si può davvero dare un seguito alla storia dei primi due Syberia?