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I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie

Abbiamo scelto i cinque personaggi principali più amati e rappresentativi della serie Resident Evil

SPECIALE di Massimo Reina   —   21/01/2017

Con Resident Evil 7 alle porte, capitolo che con ogni probabilità segnerà una svolta importante, nel bene o nel male, per la saga, abbiamo pensato di stilare una lista dei cinque personaggi "storici" appartenenti ai cosiddetti buoni, che più di ogni altro hanno lasciato un segno nei cuori dei fan o che in qualche modo hanno contribuito a decretare il successo della serie. Non li abbiamo selezionati con la presunzione di proporre una classifica definitiva, dove tra l'altro non sfigurerebbero nemmeno i vari Claire, Sherry e qualcun altro, ma semplicemente per stimolare la discussione tra voi lettori, seguendo come criterio i nostri gusti personali e certe loro peculiarità, come la simpatia, il carisma, la frequenza con la quale sono stati presenti nei vari capitoli, e così via, per rappresentare con ciascuno di loro una serie tra le più amate di sempre.

Chi sono i cinque personaggi principali "buoni" più amati e rappresentativi della serie Resident Evil?

I sopravvissuti di villa Spencer

Dal nostro punto di vista non potevamo non iniziare con un trio di personaggi divenuti simbolo della saga. Da coloro che assieme a un altrettanto popolare nemico, di cui parleremo però in un altro articolo, costituiscono praticamente il nucleo storico della stessa e che per primi si ritrovarono ad affrontare gli abomini creati dalla Umbrella Corporation all'interno della magione degli Spencer, vivendo un'avventura terrificante dalla quale uscirono vivi per miracolo. Stiamo parlando ovviamente di Chris Redfield, Jill Valentine e Barry Burton. Tutti e tre, infatti, erano all'epoca dei fatti narrati in quel gioco i membri della S.T.A.R.S. (Special Tactics And Rescue Service), un reparto speciale della polizia di Raccoon City che a seguito di un'indagine finivano bloccati all'interno di un edificio popolato da zombi, ragni giganti e creature mutate.

I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie

Partiamo da Chris Redfield, personaggio che venne concepito dai suoi ideatori come un ex pilota dell'aeronautica militare statunitense, dal fisico asciutto e dall'indole coraggiosa, abile all'uso di quasi tutte le armi leggere e d'assalto. Nel corso degli anni e dei vari capitoli (Chris è apparso in diversi titoli della serie, come ad esempio il remake del primo capitolo, poi Resident Evil Code: Veronica, Resident Evil: The Umbrella Chronicles, Resident Evil 5, Resident Evil: Revelations e Resident Evil 6), il personaggio ha subito poi dei cambiamenti che lo hanno visto lasciare la polizia per passare nelle fila della BSAA (Bioterrorism Security Assessment Alliance), un'organizzazione governativa che nella finzione dell'universo del videogioco, tenta a livello globale di eliminare ogni forma di arma biologica.

I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie

Parallelamente, Chris è anche cambiato nell'aspetto, assumendo una certa massa muscolare (anche troppa in Resident Evil 5), frutto del duro addestramento eseguito per poter lottare contro il suo acerrimo nemico, Albert Wesker, e di anni di combattimento contro le varie organizzazioni bio-terroristiche che seminano il panico in varie parti del pianeta grazie alle armi biologiche acquistate al mercato nero. Nell'ultimo episodio della serie che l'ha visto tra i protagonisti, Chris è tra l'altro apparso con un look leggermente più realistico, con un fisico sempre ben impostato ma più snello, i capelli spettinati e l'aria un po' trasandata, per dare l'idea di un uomo vissuto, con qualche problema di alcolismo e di rigetto, quasi, per gli orrori della guerra e della caccia alle B.O.W., come ha spiegato poco tempo fa uno dei grafici di Capcom, Yosuke Yamagata. Per tanto tempo, a combattere al fianco di questo coraggioso militare, c'è stata Jill Valentine, probabilmente qualcosa di più che una semplice amica e collega. Anche lei ha cambiato decisamente look e abilità nel corso degli anni, dove perfino il suo background ha subito delle modifiche dal punto di vista storico. Oggi, infatti, "esistono" praticamente tre "versioni" di Jill: la prima la vede avere un passato da ex elemento delle forze speciali americane, mentre in altre due il suo passato viene descritto come quello di una ragazza difficile, figlia di uno scassinatore, riportata poi sulla retta via da Barry Burton, colui che la convincerà ad arruolarsi nella polizia e che nel primo Resident Evil più di una volta le farà da supporto. Anche lei dopo gli eventi di villa Spencer e la successiva caduta di Raccoon City (Resident Evil 3: Nemesis), si arruola nella BSAA, di cui è anche tra i fondatori, e subisce di fatto una sorta di restyling estetico a partire dal remake su GameCube. Esordisce mora, coi capelli a caschetto raccolti in un basco blu, in qualità di esperta di esplosivi della S.T.A.R.S. ed ex membro della Delta Force, ma dopo i Resident Evil di PlayStation, sulla console di Nintendo assume il volto della bella attrice e modella canadese Julia Voth, con i capelli tendenti ora al castano scuro, raccolti a coda di cavallo.

I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie

Un aspetto che ripropone, migliorato, nello spin-off Resident Evil: Revelations prima di riapparire, bionda, in Resident Evil 5, dopo essere stata data per morta dopo una missione nella quale era alla caccia del co-fondatore della multinazionale Umbrella Corporation, Ozwell E. Spencer. Di lei Shinji Mikami ha detto che è stato concepita inizialmente più debole fisicamente dei suoi compagni d'avventura, ma al contempo migliore nelle competenze relative all'uso delle armi. "Quando creo dei personaggi femminili", ha dichiarato tempo fa il game designer, "non li immagino mai come degli oggetti erotici o come personaggi sottomessi a quelli maschili o alle situazioni in cui si trovano. Non voglio rappresentare le donne in quel modo, le mie devono essere persone normali che scoprono la loro interdipendenza con il progredire del gioco, o che sono già preparate a quanto dovranno affrontare grazie alla loro esperienza, a una serie di sfide che hanno vissuto in precedenza". Sfide in cui talvolta, però, non disdegnano giustamente l'aiuto di un amico, soprattutto se questi ha la mole e l'indole protettiva di uno come Barry Burton. Il rosso/castano (almeno agli esordi) e barbuto Barry è un'altra delle figure più amate dai fan della serie Resident Evil, e questo nonostante sia apparso solo in pochi titoli. Ex membro delle forze armate americane, nel primo Resident Evil era l'esperto di armi ed esplosivi della S.T.A.R.S., nonché un tipo abile a modificare le armi, che aiutava come detto prima Jill in più occasioni a sopravvivere. Anche quando Raccoon City stava per essere distrutta dal governo USA, Barry correva in soccorso dell'amica, e la salvava portandola via in elicottero assieme al mercenario Carlos Oliveira. Dopo l'uscita dalla polizia, Barry si trasferì con la famiglia in Canada e cominciò a lavorare come consulente per l'organizzazione antiterroristica BSAA. Una delle sue due figlie, Moira, lavora invece per TerraSave, la stessa organizzazione dove opera Claire Redfield: quando le due vengono rapite e trasportate su una misteriosa isola, Barry dà una lezione su cosa può fare un papà incavolato: si arrabbia, imbraccia il fucile e parte alla volta dell'isola deciso a sterminare ogni cosa si frapponga fra lui e la sua antipatica figlia.

L’ex recluta e la spia

Certo che incominciare un lavoro e finire nel bel mezzo di una apocalisse zombi al primo giorno non deve essere una bella esperienza. Anzi, a dirla tutta è proprio una sfiga pazzesca. Eppure è ciò che accade al povero Leon S. Kennedy, la giovane recluta della polizia di Raccoon City che in Resident Evil 2 arrivava in città per prendere servizio appena in tempo per ritrovarsi al centro del caos. Orde di morti viventi e creature infette dal G-Virus sciamavano per le strade, ovunque c'era distruzione e morte, con la polizia allo sbando che presto perdeva il controllo dei vari quartieri. Leon, che incontrava per caso un'altra sopravvissuta, Claire, la sorella dell'agente Chris Redfield, era quindi costretto a prendere il coraggio a due mani e a darsi da fare per sopravvivere all'orrore. Leon è, insieme a Chris e Jill, probabilmente il personaggio più amato della saga, e nel corso degli anni e dei vari episodi che lo hanno visto partecipe (tra gli altri, Resident Evil: The Darkside Chronicles, Resident Evil 4, Resident Evil 6, Resident Evil Gaiden e Resident Evil: Operation Raccoon City), si è trasformato da giovane e ingenuo poliziotto con un forte senso della giustizia e del dovere, a uomo risoluto ma composto, reclutato dal governo degli Stati Uniti prima di diventare agente speciale.

I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie
I cinque protagonisti “buoni” più amati della serie

Fisicamente asciutto, dotato di ottimi riflessi e con buone doti acrobatiche che gli consentono di eseguire salti mortali e manovre evasive per eludere gli attacchi fisici dei nemici, l'uomo manterrà però sempre due sue peculiarità: un carattere compassionevole e obiettivo, con un forte senso di protezione verso gli altri, qualità che lo porteranno a stringere una forte amicizia con la già citata Claire Redfield e con Sherry Birkin, la figlia di un ex scienziato della Umbrella Corporation che l'agente salvava in Resident Evil 2, e il suo proverbiale taglio di capelli con la riga in mezzo e la doppia frangetta. In tal senso, nonostante ovviamente i ritocchi estetici effettuati sul personaggio dai grafici in relazione anche ai cambiamenti hardware e dunque alla possibilità di renderlo più realistico nell'aspetto grazie alla potenza delle nuove macchine da gioco, il simpatico Leon continuerà a esibire di base quel tipo di taglio, aggiornando talvolta soltanto la posizione della riga. Forse grazie anche a questo aspetto Leon faceva colpo fin dal loro primo incontro sull'altro personaggio che abbiamo scelto per questo nostro articolo: la misteriosa, affascinante e letale Ada Wong. Per l'ex agente di polizia di Raccoon City, Ada sembrava (e sembra) provare dei sentimenti, ricambiata, che andavano (vanno) al di là di una semplice simpatia. Il loro "rapporto", se così possiamo definirlo, risulterà però nel tempo molto complicato, soprattutto perché i due si ritroveranno quasi sempre a lottare su fronti opposti. E nonostante ci sia un qualche tipo di legame tra i due, Ada non ha mai avuto problemi nell'usare e manipolare Leon per raggiungere i suoi obiettivi. Ma l'amore è cieco, e l'uomo ha dimostrato più volte di chiudere un occhio volentieri su certi atteggiamenti della bella "nemica amatissima", tant'è che arrivò a dire a Ashley Graham, la figlia del Presidente degli Stati Uniti che salvava in Resident Evil 4, che "Ada sarà sempre una parte di me che non posso lasciare andare." La signorina Wong è americana ma con discendenze cinesi; non è "buona al 100%", ma per certi versi è il classico antieroe amato dal pubblico: bella, furba, agile e resistente, oltre che caparbia e in grado di utilizzare benissimo ogni tipo d'arma. Esordì ufficialmente in Resident Evil 2 come personaggio di supporto dell'agente Kennedy (ma il suo nome veniva fatto in una lettera scritta da John, un ricercatore poi morto della Umbrella Corporation, già in Resident Evil), ma al contempo i suoi interessi erano differenti da quello di quest'ultimo, visto che operava per conto di una misteriosa agenzia che voleva recuperare un campione di G-Virus. Un ruolo, quello di spia o comunque di "agente" che lavora per i "cattivi" o per se stessa, che ricoprirà più e più volte nel corso dei vari episodi che l'hanno vista come personaggio giocabile o solo di "contorno", capacissima di ingannare tutti. Perfino lo scaltro Albert Wesker. Scusate se è poco.