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Un gioco raro

Yooka Laylee è attesissimo dagli amanti dei platform vecchio stile e dell'indimenticata Rare

PROVATO di Aligi Comandini   —   28/02/2017
Yooka-Laylee
Yooka-Laylee
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Indipendentemente dal pessimismo cosmico che ormai pervade i loro fan di vecchia data, quale sia il destino dei Rare lo vedremo solo al momento dell'uscita di Sea of Thieves - un progetto peraltro molto lontano da tutto ciò che ha reso leggendaria la software house.

Un gioco raro

Per coloro che però piangono lacrime amare nella speranza di vedere un Banjo-Kazooie nel nuovo millennio, il nome che rappresenta la luce in fondo al tunnel è quello dei Playtonic Games: un gruppetto di ex sviluppatori proprio di Rare, che ha deciso di allontanarsi dalla strada attuale della loro casa madre per restituire ai fan un gioco dotato dello stesso spirito dei classici perduti. E il loro primo progetto (opportunamente finanziato su kickstarter da un sacco di utenti esaltati) è Yooka-Laylee, platform che proprio di Banjo-Kazooie è il chiaro seguito spirituale e tenta addirittura di traslare nell'attuale generazione la formula non modernissima dei "Collectathon". Quel "addirittura" peraltro non è casuale: i Collectathon sono titoli che richiedono di raccogliere oggetti di vario tipo per avanzare, costruiti quasi esclusivamente sul level design e in passato galvanizzati in larga parte dalle novità introdotte con l'arrivo del 3D. Oggi, con un pubblico nettamente meno impressionabile, ad essere fondamentali sono solo la modernizzazione delle meccaniche e la qualità dei livelli, elementi tutt'altro che semplici da portare all'apice in un panorama che ha ormai visto passare innumerevoli platform di qualità eccelsa. Abbiamo quindi approcciato la demo di gioco disponibile negli uffici milanesi di Koch Media coi piedi di piombo, cercando di limitare le nostre aspettative davanti a un titolo dalla formula potenzialmente troppo vecchia per stupire. Per fortuna, siamo usciti di lì con un bel sorrisone stampato sul volto.

Yooka-Laylee sembra avere le carte in regola per essere un grande platform

Ammappa che mappa

La trama di Yooka-Laylee è davvero di una semplicità di altri tempi: il malvagio imprenditore Capital B decide di rubare tutti i libri del pianeta con un diabolico marchingegno, così da avere il monopolio sulla carta e ottenere vagonate di denaro.

Un gioco raro

Tra questi libri c'è anche un tomo magico, casualmente in possesso proprio dei due eroi che danno il nome al titolo. Desiderosi di recuperare il libro perduto dopo averne scoperto le qualità mistiche, il camaleonte Yooka e il pipistrello Laylee decidono dunque di avventurarsi nella fabbrica di Capital B, riempitasi di portali-libro verso altri mondi, dove le Pagies del testo tanto agognato sono disperse o imprigionate (chiaramente, in quanto pagine di un libro magico, si tratta di pezzi di carta senzienti). È davvero tutto qui, con all'incirca 25 pagine per mondo da ritrovare, per un totale di 170 oggetti (o almeno così dovrebbe essere, salvo sorprese); solo che insieme alle "pages" i mondi sono pieni anche di piume, frammenti di carta per riformare le pagine rotte, e altri collezionabili infilati nei luoghi più disparati. Alla base dunque, siamo davanti a un platform puro, con nemici eliminabili in modo basilare e manovre multiple che permettono alla strana coppia di protagonisti di raggiungere luoghi prima inaccessibili. Nulla di eclatante, direte voi; eppure già dal primo mondo disponibile si può cogliere chiaramente l'amore trasmesso dagli sviluppatori in questo progetto. Le mappe sono infatti enormi già nella loro forma basilare, ricche di piccole missioni per recuperare le Pagies e di personaggi a dir poco strambi e spassosi. Le meccaniche di base sono poi estremamente affinate e precise, senza contare che le piume raccolte per le mappe permettono di ottenere manovre extra da un serpente in pantaloni (si chiama Trowzer, non scherziamo) e che avanzando nel gioco le sfide per recuperare i vari collezionabili si fanno gradualmente più ardue. In pratica, siamo davanti a un level design di qualità paragonabile - se non superiore - a quello visto nel già citato Banjo-Kazooie, una caratteristica che da sola dovrebbe bastare a convincere gli appassionati all'acquisto. Solo che non è l'unica chicca a disposizione del titolo Playtonic.

Mondi in evoluzione

L'approccio al gioco può infatti essere sia diretto che esplorativo, perché le Pagies raccolte non solo sbloccano nuovi mondi nella mappa industriale che funge da quartier generale per Yooka e Laylee, ma possono venir utilizzate per "potenziare" i mondi già sbloccati in modi imprevedibili.

Un gioco raro

Una volta sfruttate in questo modo, la mappa appena esplorata si arricchirà di nuove zone, edifici, personaggi non giocanti, pagine extra e quest, arrivando a contenere sorprese davvero notevoli. Tra le tante noi abbiamo apprezzato in particolare una comparsa di Shovel Knight (impossibilitato a compiere la sua missione perché non ancora in grado di abituarsi alle tre dimensioni), e i piacevoli minigiochi di Rextro, sbloccabili con monete "pixellose" e affrontabili in multiplayer contro i propri amici (si va da gare su carrelli da miniera a sfide sul ghiaccio, per otto giochi complessivi). Insomma, tra rimandi ad altri titoli, un umorismo che pervade ogni linea di dialogo, la varietà dei compiti disponibili e la finezza delle meccaniche, Yooka-Laylee sembra davvero un platform competentissimo, il cui attaccamento al passato non rappresenta una debolezza, bensì un enorme punto di forza. D'altronde qui la classicità della formula non è una prigione: le mappe sono eccellenti e spingono all'esplorazione, il titolo è tecnicamente piacevole, fluidissimo, ricco di carisma, e non c'è stato un momento in cui ci siamo annoiati o sentiti frustrati durante la nostra prova. Resta da vedere solo se la qualità delle mappe si manterrà così eccelsa dall'inizio alla fine, e se i Playtonic siano riusciti o meno a trasmettere lo spirito e il fascino di una eredità storica in tutti i personaggi di Yooka-Laylee. Noi, in tutta sincerità, siamo estremamente fiduciosi dopo averlo provato; se la vecchia Rare vi manca, fateci seriamente un pensiero.

CERTEZZE

  • Coloratissimo, ricco di carisma, e pieno di umorismo
  • Mappe enormi e curatissime
  • Gameplay classico, ma solido e affinato

DUBBI

  • La qualità delle mappe resterà elevata fino alla fine?