Nintendo Switch continua a macinare vendite da record in quasi tutto il mondo, ma come sempre in Giappone la cosa sta sfuggendo di mano. La console risulta introvabile in tutto il paese, e procurarsi una copia è diventata un'impresa impossibile. Basti pensare che la fornitura di una settimana, perfino nei siti online più popolari e riforniti, fa il tutto esaurito in pochi minuti facendo crashare il sito in questione quasi sempre. È successo anche con lo stesso negozio online di Nintendo, il cui messaggio di errore (un'immagine con una sorta di tenero Godzilla) è diventato un meme tra i fan fin da prima dell'arrivo di Switch.
La situazione risulta ancora peggiore nella vendita in negozio, a partire dal metodo con cui alcune delle catene più famose del Sol Levante hanno deciso di vendere la console Nintendo. Prendiamo ad esempio Bic Camera, il "Mediaworld giapponese": qui Switch viene venduto solamente a chi partecipa e vince una speciale lotteria che si tiene ogni settimana.
Leggendo i tweet delle persone che partecipano il malcontento è palpabile, visto che prendono i biglietti anche alcuni turisti curiosi, tanto per fare "qualcosa di giapponese", e a cui magari di Switch non interessa nulla. Tenete presente che, per circa 40 console o poco più a disposizione partecipano in alcuni casi oltre 3000 persone. Anche Hideki Kamiya, il padre di Bayonetta e Devil May Cry, su Instagram ha brevemente raccontato la sua personale esperienza, quando ha partecipato a una di queste riffe per l'acquisto di uno Switch (spoiler: non è stato estratto).
Insomma, la sostanza è che in Giappone Switch non si trova, la domanda è altissima e alcuni siti come Amazon.jp hanno iniziato a vendere le poche console rimaste a quasi 100 euro in più del normale. Approfittando della situazione, molti altri negozi hanno riesumato una tendenza che, si dice online, "non si vedeva dai tempi del Nintendo DS". In molti vanno alla ricerca dei pochi senzatetto nelle vicinanze dei centri più importanti, come Shinjuku e Shibuya, e li ingaggiano. Avete capito bene, i senzatetto vengono "noleggiati" per un giorno. Dando circa 2.000 yen (circa 16 euro) come ricompensa e 32.000 yen che è il prezzo di Switch, ne mandano a decine a fare la fila davanti ai negozi più riforniti della capitale. Solitamente si conosce solo il giorno in cui arriva la fornitura e non l'ora esatta, e così tutte quelle persone che lavorano e non possono passare l'intera giornata in fila chiedono ai senzatetto di mettere a disposizione il proprio tempo.
Ma chi c'è dietro questa particolare operazione? Chi è che ingaggia gli homeless per accaparrarsi degli Switch? In realtà non sono tanto i singoli, bensì anche altri negozianti pronti a rivendere la console, e in particolare si segnalano tra le persone molti rivenditori cinesi.
In questo modo gli homeless ricevono la loro ricompensa ogni settimana, le persone che li hanno ingaggiati ottengono diversi Switch da rivendere a quasi 100 euro in più del prezzo di listino, mentre il normale acquirente rimane a mani vuote. Dal momento che la ragazza di chi scrive è di origine giapponese, le abbiamo chiesto come fosse possibile che queste persone si fidassero a dare tutti quei soldi agli homeless. Come mai questi senzatetto non si intascassero il malloppo. Lei, ignorando la nostra superficialità, ha fatto spallucce e ha detto: "saranno anche homeless, ma restano pur sempre giapponesi".