Quello di Knack 2 alla PlayStation Experience dello scorso anno, è stato un annuncio decisamente strano. In pochissimi si sarebbero aspettati un sequel di un titolo che non ha mai saputo convincere né il pubblico né la critica nonostante, al momento dell'uscita, godesse dell'attenuante di titolo di lancio PlayStation 4. Il gioco lo volle fortemente quel Mark Cerny che, prima di buttarsi anima e corpo sullo sviluppo della console ammiraglia di Sony, è stato la mente alle spalle di una pletora di platform seminali. Da Crash Bandicoot, recentemente rivisto con una remastered di successo, a Spyro the Dragon, da Jak and Daxter a Ratchet & Clank, non c'è stato un gioco di piattaforme che ha creato la storia senza il contributo del geniale designer e programmatore.
Ma il primo Knack si è tramutato rapidamente in una sorta di Caporetto per l'emblematica figura: una piccola disfatta personale che, durante la presentazione di Knack 2 a cui abbiamo assistito nella cornice romana degli uffici di Sony Italia, lui stesso ha sottolineato e cercato di motivare. In particolare durante una chiacchierata personale che abbiamo avuto l'opportunità di affrontare in sua compagnia. Da un lato c'è stata la mancata consapevolezza di quanto il mercato sia cambiato in questi ultimi 15 anni, tanto è il tempo trascorso dall'ultima volta in cui Cerny è stato impiegato come designer di un platform e ad aggiungere difficoltà ci si è messa la tabella di marcia rigorosa e strettissima a cui sono soggetti i titoli di lancio di una nuova console. La combinazione di queste due "limitazioni" portò al problematico risultato del primo Knack. Ed è proprio su questa incredibile consapevolezza che si basa lo sviluppo del sequel: un erede che elimina i due più grandi difetti del predecessore e ne lima tutte le altre spigolature, puntando anche a un differente target. Probabilmente quello che più facilmente, e intelligentemente, può godersi gameplay e narrativa di Knack 2.
Come prima, più di prima
E così se il primo Knack nasceva con la precisa idea di offrire su PlayStation 4 un platform vecchia scuola con pochi comandi e un alto tasso di difficoltà, il sequel sposa con forza il concetto di un gameplay al passo con i tempi e molto più orientato verso un pubblico molto giovane oppure più adulto ma meno attento al tasso di sfida. Partiamo proprio da quest'ultimo elemento: il titolo originale fu criticato in primis per una risposta ai comandi poco efficace e per un numero di mosse eccessivamente ridotto, soprattutto alla luce delle più recenti tendenze di gameplay. La sparuta quantità di checkpoint e il focus estremo sui combattimenti condivano poi l'esperienza di gioco rendendola ancora più ostica e frustrante. In pochi, oggi, sono in grado di porsi davanti a un platform pronti a morire centinaia, se non migliaia di volte. Nintendo segna una strada ben precisa in questa direzione e l'affaire Crash Bandicoot con la sua remastered da centinaia di migliaia di copie è un'eccezione, non la consuetudine.
Knack 2 ha quindi il preciso obiettivo di essere più semplice, più immediato e soprattutto più generoso con checkpoint ravvicinati e un sistema di combattimento molto più permissivo. Ma questo non vuol dire che il gameplay diventi basico o poco impegnativo: il numero di mosse è stato più che raddoppiato, implementando tra l'altro una manciata di combo relative al cooperative, ma su questo ci ritorneremo più avanti. Inoltre il protagonista è ora finalmente in grado di gestire le sue dimensioni a totale discrezione del giocatore che può decidere di farlo tornare piccolo magari per superare una sezione o esplorare con più attenzione degli anfratti. Ma c'è soprattutto un'enorme differenza con il primo titolo: un'attenzione all'elemento varietà. I combattimenti ci sono ancora e continuano a rappresentare il fulcro di tutta l'esperienza ma ora subentra con grandissima forza proprio l'elemento platform e persino più di qualche puzzle sia fisico, sia ambientale. Durante il nostro test abbiamo potuto addirittura provare un livello in cui eravamo a bordo di un carro armato, con la totale libertà di scendere in qualsiasi momento e un'altra sezione in cui, invece, dovevamo affrontare un gameplay dall'animo stealth con la necessità di evitare nemici e fasci di luce.
Insieme è meglio
Maggiore varietà di gameplay, una gestione del livello di difficoltà più intelligente (tra l'altro ora ce ne sono diversi selezionabili all'inizio dell'avventura), combattimenti più liberi e con un maggior numero di possibilità come ad esempio la capacità di Knack di raccogliere pezzi di metallo o di ghiaccio per modificare i suoi stili di attacco o le interazioni con l'ambiente. Ma anche delle vere e proprie sfide, 143 per la precisione, che stimoleranno il giocatore a completare determinate sezioni secondo specifici requisiti: senza essere colpiti, entro un certo tempo limite, usando solo specifici attacchi e così via. Tutto orientato alla massima rigiocabilità. E proprio in questa stessa direzione si inserisce anche l'implementazione del coop locale. La campagna di Knack 2 può essere affrontata in compagnia di un amico, una compagna o, magari, proprio per andare incontro al target più giovane di questo sequel, insieme al proprio figlio. C'è un drop-in e drop-out molto versatile, ci sono svariate combinazioni di attacchi che prevedono l'uso del proprio alleato per fare ancora più danni e ci sono un paio di aiuti che permettono, ad esempio, di teletrasportarsi manualmente nei pressi dell'amico oppure se il gioco ci vede cadere troppe volte o rimanere costantemente lontani dal compagno di gioco, allora lo farà in automatico lui per noi.
Cerny l'ha sottolineato in più occasioni che questo sequel è stato sviluppato fin dal principio con il cooperative in mente: la telecamera, che rimane completamente automatica, è studiata nei suoi posizionamenti per offrire il campo visivo migliore per entrambi i player e in tutte le sequenze di gioco il secondo giocatore è sempre incluso, persino nei quick time event. Effettivamente dobbiamo riconoscere che il risultato è piacevole e, per quanto scettici prima di sederci davanti alla nostra postazione con un collega, una volta preso in mano il pad ci siamo divertiti e abbiamo trovato Knack 2 reattivo e piacevole. Sicuramente più abbordabile, immediato, ma anche profondo, del suo predecessore. C'è addirittura una schermata per gestire l'avanzamento del protagonista scegliendo tra 35 upgrade differenti per potenziare il proprio alter ego facendogli guadagnare nuove mosse, maggiore rapidità nell'esecuzione delle stesse o anche più resistenza e qualche abilità inedita. Ora, tra l'altro, non si muore più dopo un certo numero di colpi ma anche la gestione della vita è stata ripensata da zero. Raccogliendo i cristalli gialli disseminati per l'area di gioco si guadagna un'armatura che si riduce man mano che si viene colpiti; una volta finita questa protezione, Knack comincerà a perdere pezzi ad ogni ulteriore attacco subito fino a raggiungere la sua dimensione basilare.
A quel punto un colpo in più vuol dire il game over. Tuttavia se si riesce a rimanere al riparo per almeno sei secondi, il protagonista tornerà a "riassemblarsi" fino a tornare alla sua ultima grandezza, pronto per menare nuovi fendenti. Questo vuol dire che da un lato i combattimenti possono ora essere più lunghi e intensi senza rischiare di diventare frustranti e dall'altro che il senso di progressione di Knack, che di livello in livello continua ad accumulare pezzi e diventare sempre più alto, ha ripercussioni più evidenti ed efficaci sul gameplay. Talvolta è possibile anche mettere le mani su dei cristalli giganti che rendono il protagonista invulnerabile per qualche secondo e capace di menare gli avversari grazie a delle spade di fuoco. Chiudiamo con qualche accenno tecnico. Il sequel si è presentato già stabile nel suo frame rate, fluido e perfettamente giocabile. A quanto pare, pur non avendo più l'obiettivo di essere una demo tecnologica in grado di mostrare la forza bruta di PlayStation 4, come era successo con il primo gioco al lancio, il titolo supporterà pienamente sia PS4 liscia che quella Pro. In particolare per chi possiede quest'ultima sarà possibile scegliere manualmente se avere una risoluzione 1080p con un frame rate inchiodato a 60 fotogrammi al secondo oppure se puntare al 4k (non è ben chiaro se sarà nativo) con una frequenza dei fotogrammi variabile ma comunque superiore a quella vista con il gioco originale.
Mark Cerny ci ha detto chiaramente che lavorare sul primo Knack è stato per lui molto faticoso a causa di una tabella di marcia rigorosa e stringente e questo l'ha obbligato a operare delle scelte che si sono poi rivelate problematiche una volta che il gioco è arrivato sul mercato. Essere un titolo di lancio non è mai semplice, d'altra parte. In questo secondo sequel si è invece divertito, ce l'ha ripetuto più volte ed è proprio questo che emerge dal gameplay: un senso di divertente immediatezza. Se poi Knack 2 riuscirà a mantenersi piacevole per tutta la sua durata potremo verificarlo soltanto al lancio, previsto per il 6 settembre esclusivamente su PlayStation 4. Noi per ora siamo cautamente ottimisti perché sembra davvero un gioco migliore del suo predecessore.
CERTEZZE
- Vario, immediato ma comunque profondo
- La coop è ben integrata nel gameplay
- I combattimenti divertono senza mai sembrare troppo facili
DUBBI
- Alcune sezioni platform ci sono apparse un po' ripetitive
- Tecnicamente non stupisce quanto il suo predecessore