Storicamente uno dei maggiori punti di criticità dei notebook è rappresentato dalla scarsa capacità computazionale, sacrificata sull'altare del risparmio energetico e del contenimento delle dimensioni. Le cose sono radicalmente cambiate con l'arrivo dei nuovi processi produttivi a 14nm, che hanno permesso ad NVIDIA di offrire le versioni mobile delle GeForce prive addirittura del prefisso m, a sottolineare la vicinanza con le controparti desktop.
Tuttavia la maggior parte dei portatili non può ancora vantare soluzioni di nicchia come le GTX 1080 e 1070; per non parlare poi degli ultrabook che fanno della compattezza delle dimensioni la propria ragion d'essere. Così ai giocatori non resta che scendere a compromessi con risoluzioni e dettagli grafici pur di ottenere un frame rate decente, per non parlare poi di quando i titoli non partono affatto: le produzioni più recenti spesso non si riescono nemmeno ad avviare. Con la progressiva diffusione della tecnologia Thunderbolt di Intel (all'atto pratico il monopolista nel segmento, in attesa dei Ryzen Mobile di AMD), hanno iniziato a comparire soluzioni ibride, vere e proprie docking station contenenti una scheda video tradizionale, con cui vitaminizzare l'agonizzante IGP dei Core. Qualche anno fa questi prodotti sembravano fantascientifici, ma oggi grazie alla terza iterazione della connessione inventata dalla società di Santa Clara con la collaborazione di Apple, la larghezza di banda è salita a 40Gbyte/sec, un canale abbastanza ampio da poter garantire il flusso dei dati elaborati da una VGA esterna. Gigabyte si affaccia a questo mercato dove alcuni player hanno già giocato le proprie carte (Razer con Core, Alienware tramite una tecnologia proprietaria) con due docking della linea Aorus. Si tratta dei Gaming Box 1080 e 1070, all'interno dei quali, non sorprendentemente, sono racchiuse le rispettive GeForce.
Pacchetto completo
A differenza di altri competitor, la società di Taiwan ha deciso quindi di proporre un prodotto completo (solitamente è necessario acquistare separatamente la scheda video) contraddistinto da dimensioni davvero contenute: il "parallelepipedo" misura infatti 212x96x112mm e pesa circa 2,4kg. Questa concentrazione è stata permessa dall'utilizzo delle versioni mini-ITX delle schede video; nel nostro caso della GeForce GTX 1070 Mini ITX OC 8G. Si tratta di un modello proposto anche singolarmente (in questo caso però, curiosamente, perde la denominazione Aorus) che differisce dalla versione "liscia" per le maggiori frequenze della GPU, che passano dai valori di riferimento (Base Clock: 1506 MHz, Boost Clock: 1683 Mhz) a soglie leggermente più elevate (due le modalità di utilizzo: in quella più spinta, denominata OC, il base clock è impostato a 1556 Mhz e il boost clock a 1746).
Per non correre alcun tipo di problema i tecnici di Gigabyte hanno deciso di affidarsi ad una PSU da 450W (forse un po' esagerata), con certificazione 80Plus Gold prodotta da Enhanced Electronics. Il box è realizzato completamente in alluminio e presenta due griglie ai lati che permettono lo smaltimento del calore prodotto da Pascal, aiutato in questo processo dalle due piccole ventole a destra e da una terza al posteriore. Il frontale è privo di fronzoli e l'unica cosa che si nota è il logo dell'aquila (non retroillumianto). Diversamente la paratia posteriore è molto più ricca: oltre alla connessione Thunderbolt Type-C ci sono quattro USB Type-A di cui una Super-Charged utilizzabile solo per la ricarica dei dispostivi e dotata di tecnologia Quick Charge 3.0 e Power Delivery 3.0. Sempre parlando di corrente: utilizzando un cavo dalla lunghezza inferiore al metro il laptop verrà rifornito con una quantità di energia pari a 100W; raddoppiando la lunghezza tale valore si dimezza: insomma giocare ricarica le batterie, nel vero senso della parola.
La 1070 porta in dote due uscite DVI-D, una HDMI e una DisplayPort utili per realizzare delle configurazioni multi-monitor. Come si può notare dalla foto non c'è alcun pulsante di accensione. Basta infatti inserire il cavo Thunderbolt per illuminare i LED dell'hub, il cui colore può essere modificato a piacimento tramite l'utility RGB Fusion: questo è un chiaro segnale che la docking è stata riconosciuta dal dispositivo. Il processo di installazione è quindi estremamente intuitivo: bisogna accertarsi di aver installato i driver più aggiornati di Intel ed in seguito, dopo che Windows avrà rilevato il nuovo device, procedere con i ForceWare di NVIDIA. In bundle una gradita mini-valigetta in microfibra molto utile per il trasporto del box e dei relativi cavi.
Fuori Vs Dentro
Installando una GPU esterna si disabilitano sia l'eventuale scheda discreta sia quella integrata nel processore. Per le nostre prove ci siamo serviti dell'Aorus X7 v7. Abbiamo volutamente scelto questa soluzione, di suo molto potente, per poter confrontare le performance tra la soluzione "ibrida" rappresentata dal Gaming Box con la GeForce GTX 1070 integrata nel notebook. Come di consuetudine i test sono stati condotti alla risoluzione nativa del monitor (QHD) con tutti i dettagli al massimo.
Con Star Wars Battlefront 2, ad impostazioni ultra, la Egpu ci ha permesso di raggiungere i 49fps, mentre lo stesso benchmark, condotto la con la 1070 "mobile" ha restituito un frame rate più alto di una decina scarsa di unità. Shadow Of War si è rilevato più esigente, avendo fermato il contatore a 41 fps: in questo caso il vantaggio della scheda discreta è stato inferiore, rimanendo di poco inferiore ai 50 fotogrammi al secondo. Chiudiamo questa rapida rassegna con un altro blockbuster di Natale: si tratta di Assassin's Creed Origins che la Gaming Box è riuscita ad elaborare con una velocità di 45 frame al secondo, mentre lasciando il compito alla 1070 integrata il contatore è salito a 53 fps. Le nostre prove sono state volutamente provocatorie: è chiaro che il notebook utilizzato non aveva alcun bisogno di una scheda esterna (anzi, nella fattispecie ne veniva limitato), mentre questa soluzione è evidentemente studiata per chi non ha a disposizione sufficiente potenza elaborativa. Ci riferiamo agli utenti ultrabook ma anche a chi sta utilizzando un portatile di fascia media e non vuole svenarsi per adottare una soluzione "gaming" spesso molto costosa. Attenzione però a non chiedere troppo alle CPU entry-level che potrebbero rappresentare un collo di bottiglia. In ultima analisi la risoluzione 2K è meno diffusa del più abbordabile FullHD, che avrebbe permesso di ottenere risultati migliori. Abbiamo poi collegato la gaming box all'Alienware 13 R3 recensito qualche giorno fa: il comportamento in questo caso è stato anomalo perché la versione aggiornata dei driver Thunderbolt di Intel ha impedito al sistema di riconoscere la docking, che invece è stata rilevata correttamente da quelli standard di Windows 10. Altro comportamento inconsueto si è verificato nella visualizzazione: non ci è stato possibile utilizzare il pannello OLED del notebook dell'alieno, mentre non c'è stato alcun problema nel collegamento HDMI con un monitor esterno. I benefici apportati dalla 1070 esterna sono stati marginali rispetto alla 1060 integrata, ma in entrambi gli scenari le temperature dei portatili sotto stress sono scese considerevolmente, visto che la grafica discreta è stata disattivata.
Interessante, se fosse disponibile
I tecnici di Gigabyte l'hanno vista lunga, proponendo una docking che si sposa perfettamente con le motivazioni di chi ha scelto un PC portatile: esigenze che possono riguardare sia la mobilità che la riduzione degli ingombri e che vengono rispettate dall'Aorus GTX 1070 Gaming Box, piccolo quanto basta per trovare spazio sulla maggior parte delle scrivanie e sufficientemente leggero per essere trasportato agevolmente. Le proposte dei competitor, nella maggior parte dei casi, appaiono molto meno sensate perché più ingombranti della soluzione della casa di Taipei e soprattutto sprovviste della scheda video, che rappresenta un ulteriore ed importante voce di spesa. L'Aorus GTX 1070 Gaming Box è invece utilizzabile "out-of-the-box", è costruito ottimamente ed è proposto ad un prezzo aggressivo, quantomeno negli Stati Uniti (570$ stando ai prezzi di Amazon.com). Nel nostro paese non è ancora arrivato ufficialmente, ma alcuni nostri contatti parlano di una cifra attorno ai 600€. L'aggiornabilità è limitata dal form factor della VGA, anche se le soluzioni compatte non sono più così rare nei listini dei principali produttori.
Conclusioni
Un ottimo strumento per potenziare il proprio notebook, a patto di disporre di una porta Thunderbolt 3.0 e di una CPU non eccessivamente economica (che potrebbe rappresentare un collo di bottiglia). Purtroppo non è ancora disponibile in Italia.
PRO
- Dimensioni contenute
- Performance di livello
- Qualità costruttiva
- In un unico prodotto box e VGA
CONTRO
- Non è ancora disponibile in Italia
- Il form factor Mini-ITX limita gli upgrade