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I migliori giochi PlayStation Plus dell'anno

Quali sono stati i migliori titoli gratuiti per gli abbonati a PlayStation Plus nel 2017? Scopriamolo insieme

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   29/12/2017

Con i suoi 26,4 milioni di abbonati, PlayStation Plus coinvolge oltre un terzo dei possessori di PlayStation 4, che ogni mese possono contare su una line-up che include almeno due giochi gratuiti per la loro console, spesso di più. Il servizio ha subito un aumento di prezzo lo scorso luglio, ma numerose promozioni hanno consentito a tantissimi videogiocatori di portarsi a casa una sottoscrizione annuale a prezzo ridotto, approfittando anche della cumulabilità dell'abbonamento. Contestualmente Sony ha arricchito la propria offerta mensile, cominciando a introdurre giochi per PlayStation VR e produzioni tripla A. Ma quali sono stati i dieci migliori titoli del catalogo di PlayStation Plus nel 2017? Ecco la nostra selezione.

Alienation

Abbiamo accolto con sconforto la notizia che Housemarque non si dedicherà più alle produzioni arcade, visto che il team di sviluppo finlandese ha talento da vendere e i suoi sparatutto sono senz'altro i migliori sulla piazza. Alienation è un ottimo esempio di ciò che vogliamo dire: si tratta di un twin stick shooter di grande sostanza e qualità, che fa tesoro dell'esperienza maturata con Dead Nation, di cui si pone come sequel spirituale, per consegnarci un gameplay mai così solido, coinvolgente e sfaccettato. La storia alla base del gioco è quella di un'invasione aliena dapprima segreta e silenziosa, poi violenta e manifesta, che ha messo la razza umana all'angolo, costringendola a reagire. Al comando di una squadra di agenti speciali equipaggiati con corazze ad alta tecnologia e armi devastanti, dovremo scegliere il nostro personaggio fra tre differenti classi e farci strada all'interno di scenari molto ampi, in cui il pericolo si nasconde dietro ogni angolo nella forma di extraterrestri poco amichevoli, da quelli patetici e striscianti a quelli più sofisticati, dotati di un arsenale non indifferente. Cambiando modalità di fuoco, utilizzando manovre speciali e affrontando l'impegnativa campagna da soli o in cooperativa dovremo arrivare al nucleo delle forze nemiche e distruggerlo per riportare l'ordine sulla Terra.

forma.8

forma.8 è un'aggiunta recentissima al catalogo di PlayStation Plus, essendo stato inserito nella line-up di dicembre, ma rappresenta senza dubbio una delle migliori produzioni indipendenti degli ultimi tempi; e ci fa davvero piacere che a realizzare il gioco sia stato un team tutto italiano, i torinesi di Mixed Bag. In quest'avventura dai toni noir controlliamo una piccola sonda che si ritrova isolata su di un pianeta sconosciuto, separata dalla propria "squadra" ma determinata ad adempiere al proprio compito originale: trovare una misteriosa fonte d'energia. L'approccio scelto per l'occasione è quello dei metroidvania, il che significa che durante le ampie fasi esplorative di forma.8 ci troveremo spesso e volentieri di fronte a zone inaccessibili, presso cui tornare una volta che avremo sbloccato determinate abilità, nell'ottica di una progressione solida ed entusiasmante. Le capacità offensive della piccola sonda, ovverosia la possibilità di emettere delle onde d'urto e di rilasciare esplosivi, andranno anch'esse potenziate per far fronte ad avversità sempre più grandi, inclusi alcuni impegnativi boss fight. Affascinante, ben diretto e caratterizzato da uno stile grafico gradevole e peculiare, il titolo di Mixed Bag può essere giocato indifferentemente su PlayStation 4 o PlayStation Vita grazie al supporto per la funzionalità Cross Play.

inFAMOUS: Second Son

Ormai un vero e proprio classico per PlayStation 4, inFAMOUS: Second Son sintetizza l'esperienza maturata da Sucker Punch con i precedenti episodi della serie nella forma di un action game open world di grande sostanza e qualità, capace di offrire una grafica eccellente, un gameplay sfaccettato, una buona varietà delle missioni e finanche una trama più che discreta. La storia che il gioco racconta è quella di Delsin Rowe, un graffitaro ribelle che un giorno scopre di possedere poteri speciali, di essere dunque uno di quei Conduit a cui le truppe militari del DUP danno la caccia, capitanate dall'implacabile Augustine Brook, essa stessa una donna dotata di capacità sovrumane. Delsin riesce a fuggire quando viene scoperto e intraprende un percorso che lo porterà non solo ad acquisire nuove e straordinarie abilità, ma anche a rovesciare il sistema che bracca con violenza chiunque sia sospettato di possedere dei poteri o aver nascosto informazioni utili al governo. Il sandbox messo a punto dagli sviluppatori ci porta nella città di Seattle, a battagliare le forze del DUP e a distruggere le loro basi fra una missione e l'altra, facendo la conoscenza di interessanti comprimari e figure che si riveleranno centrali nell'ottica dell'avventura.

Just Cause 3

Just Cause 3 vede il ritorno di Rico Rodriguez per una nuova, pericolosa missione: addentrarsi nell'arcipelago di Medici e spodestare il malvagio generale Di Ravello, una sorta di dittatore sudamericano che si trova però a governare su un'isola ispirata in modo evidente alle località italiane. La trama non è ovviamente il punto di forza dell'ultimo titolo di Avalanche Software, che offre una mappa decisamente enorme, splendida da vedere, ricca di paesaggi evocativi e diversificati; ma anche e soprattutto di appostamenti militari che potremo distruggere in piena libertà, utilizzando un ampio arsenale, l'immancabile rampino, il paracadute e persino una tuta alare con cui lanciarci dall'alto a tutta velocità, planando fra montagne e foreste. Nel mezzo di devastanti esplosioni, scontri a fuoco e combattimenti in rigorosa inferiorità numerica, riusciremo a liberare poco a poco le varie zone di Medici e a ripristinare quel senso di libertà che porterà la popolazione dell'isola a schierarsi dalla nostra parte, sollevandosi contro il malvagio generale. Una formula che ricalca quella dei precedenti capitoli della serie, insomma, e che non propone chissà quali evoluzioni, specie sul fronte dell'intelligenza artificiale; ma che allo stesso tempo offre grandi soddisfazioni se ci piace seminare morte e distruzione.

Killing Floor 2

L'unico sparatutto in prima persona per PlayStation 4 rilasciato quest'anno per gli abbonati a PlayStation Plus è fortunatamente un titolo solido e divertente, che riprende quei meccanismi cooperativi che tanto successo hanno riscosso in casa Valve. Killing Floor 2 è ambientato in uno scenario post-apocalittico, in cui la diffusione di un misterioso virus ha trasformato la maggior parte della popolazione mondiale in zombie affamati di carne viva e costretto i pochi superstiti ad armarsi fino ai denti per poter continuare a vivere. Al comando di uno di questi personaggi, ci troveremo insieme ad altri cinque sopravvissuti ad affrontare le dodici missioni nella modalità Survival, che rappresenta il fulcro dell'esperienza, all'interno di altrettante location. Gli Zed arriveranno a ondate, costringendoci a organizzare al meglio le nostre difese, a coordinare le azioni del gruppo per evitare che qualcuno rimanga indietro e a coprirci le spalle a vicenda, superando le sfide che ci verranno proposte fino al confronto finale con un potente boss. A diversificare il gameplay di Killing Floor 2 sono soprattutto le classi e l'arsenale, che andranno a caratterizzare il nostro stile di gioco e che potremo modificare o potenziare nel corso della partita, spendendo il denaro raccolto in giro presso appositi "rivenditori" e munendoci di un equipaggiamento man mano più letale.

Life is Strange

Senza dubbio una delle migliori avventure degli ultimi anni, Life is Strange ha dimostrato al mondo le grandi capacità narrative di Dontnod Entertainment, il team di sviluppo francese che aveva fatto il proprio esordio con l'action game Remember Me e che è attualmente al lavoro su Vampyr. Protagoniste del gioco sono Max e Chloe, due ragazze apparentemente molto diverse: la prima, timida e introversa, è tornata nella città di Arcadia Bay dopo aver passato cinque anni a Seattle con i suoi, studiando fotografia; mentre Chloe è un tipo ribelle, che ha perso il padre proprio quando Max si è trasferita e ha sperimentato qualche incidente di percorso: conoscenze sbagliate, droghe, un genitore adottivo con cui non ha mai legato. Quando le due amiche d'infanzia si ritrovano, succede qualcosa di straordinario: Max scopre di possedere la capacità di viaggiare indietro nel tempo e la usa per salvare Chloe, colpita accidentalmente da un proiettile. Non si tratta tuttavia dell'unico evento insolito verificatosi ad Arcadia Bay, e così ci troveremo a esplorare la città, interagire con tanti personaggi e indagare in particolare sulla misteriosa scomparsa di Rachel, avvenuta qualche settimana prima. Emozionante, coinvolgente e ricco di atmosfera, Life is Strange è un'esperienza da non perdere.

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

L'ultima fatica di Hideo Kojima per Konami, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è probabilmente il prodotto di maggior valore inserito nella line-up di PlayStation Plus nel corso del 2017. Si tratta infatti di un titolo di riferimento per il genere action stealth, ma anche di un'esperienza straordinaria in termini di storia e direzione, entrambe capaci di rappresentare situazioni particolarmente crude. Il gioco si svolge ben nove anni dopo gli eventi di Ground Zeroes, che hanno lasciato Snake privo di un braccio, fortemente debilitato e con alcune vistose cicatrici. La voglia di vendicarsi e di salvare gli amici ancora in vita muoveranno il carismatico personaggio creato da Kojima e lo porteranno ad affrontare una campagna composta da svariate missioni, tutte caratterizzate da una ricca struttura sandbox e dalla possibilità di utilizzare l'approccio che preferiamo per raggiungere i nostri obiettivi. Faremo scorrere il tempo per avvicinarci a una base nemica nottetempo, silenziosamente, o proveremo ad agire nell'ombra del giorno, utilizzando alcuni espedienti per non essere rilevati? O ancora opteremo per una strategia votata all'azione, affrontando le guardie a viso aperto e armi spianate? A ogni missione compiuta potremo tornare alla Mother Base ed eventualmente personalizzarne gli elementi, aggiungendo componenti e sezioni con nuove attività e funzionalità che potremo sfruttare sul campo di battaglia e all'interno di una modalità specifica in cui difendere la base. Quella proposta da Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è insomma un'esperienza estremamente ricca, capace di esaltare ed emozionare come poche.

Severed

Oltre ai tanti titoli per PlayStation 4, ci premeva inserire in questa lista anche Severed, l'originale avventura sviluppata da DrinkBox Studios per PlayStation Vita, senza dubbio uno dei titoli più peculiari disponibili per la console portatile Sony. Ispirato alle leggende e al folklore messicani, il gioco racconta la storia di Sasha, una ragazza che viene attaccata insieme alla sua famiglia da un branco di creature demoniache e si ritrova proiettata in una sorta di dimensione parallela, apparentemente unica superstite dell'assalto. Un'entità misteriosa le dice che c'è una possibilità di salvare i suoi genitori e suo fratello, ma dovrà ignorare il dolore del braccio che le è stato mozzato e impugnare una spada, esplorando scenari man mano più complessi e intricati alla ricerca della sua famiglia. Il gameplay di Severed attinge al genere dei dungeon crawler, utilizzando una visuale in prima persona per gestire i nostri spostamenti e i combattimenti con i tanti mostri diversi che incontreremo lungo il cammino: in tale circostanza dovremo usare il touch screen per disegnare fendenti che colpiscano i punti deboli dei nemici e contemporaneamente difenderci dai loro attacchi, utilizzando anche una serie di abilità speciali che apprenderemo nel corso dell'avventura. Un titolo originale e a tratti inquietante, senz'altro da recuperare se possedete PlayStation Vita e non avete ancora avuto modo di provarlo.

This War of Mine: The Little Ones

Dopo action, sparatutto e avventure, alla lista dei migliori giochi apparsi su PlayStation Plus del 2017 non poteva mancare un survival profondo e sfaccettato, specie se caratterizzato da tematiche come quelle di This War of Mine: The Little Ones. Il titolo di 11 bit studios ci pone una domanda: cosa faremmo se ci trovassimo improvvisamente nel mezzo di una guerra, da semplici civili? Fra case distrutte, vite spezzate, drammi che si consumano a ogni angolo di una città assediata dall'esercito? Il nostro obiettivo sarà quello di sopravvivere finché la situazione non si risolverà, ma ci vorranno letteralmente dei mesi. Nel frattempo, partendo con un gruppo casuale di sopravvissuti, dovremo organizzare turni di guardia, scegliere una persona che nottetempo andrà in giro alla ricerca di cibo e risorse, costruire oggetti e armi di difesa, ma anche e soprattutto prestare grande attenzione alla salute fisica e psicologica dei personaggi, ognuno con una triste storia alle spalle. La nostra vita verrà sconvolta da avvenimenti improvvisi, qualcuno potrebbe non reggere alla pressione e alla tristezza, qualcun altro potrebbe ammalarsi e avere urgente bisogno di medicine; e in mezzo a tutto questo ci saranno anche loro, i ragazzini: spesso orfani di guerra, costituiranno da un lato un motivo in più per provare ad andare avanti, dall'altro un ulteriore fardello in una situazione già difficile. Riusciremo a prenderci cura di loro, nonostante tutto?

Until Dawn

Protagonista di uno sviluppo travagliato, cominciato diversi anni fa su PlayStation 3 e poi trasferito su PlayStation 4, il film horror interattivo di Supermassive Games è riuscito a convincere tutti, offrendo un'esperienza coinvolgente e per molti versi inedita. In Until Dawn ci troveremo infatti a seguire le vicende di un gruppo di amici riunitisi in una baita di montagna, ma con un piccolo imprevisto: qualcuno si aggira intorno alla casa brandendo un grosso machete e sembra voglia uccidere tutti. Si tratta fondamentalmente della trama di una pellicola dell'orrore, con la differenza che saremo noi a determinare lo svolgersi degli eventi tramite uno sfaccettato sistema di scelte e bivi. L'assassino ci sta inseguendo, proveremo a fuggire o a nasconderci? Ad attaccarlo con qualcosa o a barricarci in una stanza? Ogni decisione che prenderemo in Until Dawn avrà delle conseguenze sul cast dei personaggi, determinando la morte di qualcuno e la sopravvivenza di qualcun altro, nell'ottica di un'esperienza che proprio per via delle sue numerose diramazioni ben si presta a essere giocata più volte. A rendere il tutto più piacevole troviamo inoltre una realizzazione tecnica davvero ottima, che con i suoi modelli poligonali dettagliati e le animazioni in motion capture disegna il quadro di un vero e proprio film interattivo. Dell'orrore, però.