Presentato durante l'E3 2016 non solo con un trailer, ma anche con una lunga demo, Days Gone sembrava un titolo praticamente completo, che tutti ci aspettavamo di vedere su PlayStation 4 entro quest'anno, se non addirittura prima. Il calendario piuttosto ricco di uscite di peso ha però costretto Sony a rimandare il gioco al 2019, ma una notizia potenzialmente spiacevole come questa potrebbe essersi trasformata in una grande risorsa a cui gli sviluppatori di Bend Studio possono attingere, utilizzando l'ampio margine extra a loro disposizione per arricchire, migliorare e rifinire un prodotto destinato a far parlare di sé. Alla luce dei nuovi dettagli pubblicati da Game Informer, facciamo il punto su Days Gone.
Sei come la mia moto
Il protagonista del gioco si chiama Deacon St. John ed è fondamentalmente un biker mercenario, che si guadagna da vivere portando a termine incarichi che gli vengono assegnati dalle cinque grandi fazioni presenti nel mondo di Days Gone. Il titolo di Bend Studio è ambientato nell'Oregon, in uno scenario post-apocalittico in cui la società come la conosciamo è stata azzerata in seguito alla diffusione di un virus che ha trasformato la maggior parte delle persone in "infetti". Questi ultimi sono zombie affamati di carne viva, letali soprattutto per via del fatto che si muovono in ampi branchi e sono ben lontani dalla concezione originale di queste creature, più simili alle interpretazioni viste in "28 Giorni Dopo" e "Io Sono Leggenda": veloci, furiosi e coriacei.
Gli infetti controllano i territori aperti, le strade e quelle che una volta erano le grandi città, ed è per questo che gli assembramenti che si sono venuti a creare dopo l'outbreak hanno bisogno di persone come Deacon per sbrigare faccende fuori dalle mura fortificate delle loro comunità. Quella del personaggio che controlliamo è però una scelta di vita: impossibilitato a restare fermo in un posto e a rinunciare alla propria libertà, mette letteralmente in gioco tutto per restare in sella alla sua moto, veicolo che in Days Gone assume una valenza fondamentale. Senza la nostra due ruote non potremo infatti allontanarci da situazioni pericolose, non potremo coprire le ampie distanze che separano un campo dall'altro e saremo dunque condannati a morte non appena un branco di zombie si accorgerà della nostra presenza.
Soli al mondo
Stando a quanto riportato da Game Informer, Days Gone punta a presentarci l'ambientazione e i protagonisti dell'avventura, senza però inseguire questioni etiche: Deacon si accontenta di sopravvivere in questo mondo così straordinariamente ostile, e non gli passa neanche per la testa di capire cosa sia successo o perché. Il personaggio si adatta alla situazione come può, e in particolare durante le prime fasi della campagna le sue abitudini ricevono un forte scossone, visto che l'amico di sempre Boozer viene ferito durante l'assalto di un gruppo ostile, costringendolo da quel punto in poi a operare in solitudine, senza nessuno che gli guardi le spalle. I nemici rubano anche la moto di Deacon, ma cos'è un biker senza una due ruote? Così il protagonista del titolo di Bend Studio deve procurarsi un altro veicolo, un mezzo di fortuna che, con tutti i suoi limiti, riflette la progressione nella storia.
Lo ottiene scendendo a patti con un nuovo contractor, Copeland, e le sue mediocri prestazioni si pongono come uno stimolo a cercare materiali e ottenere oggetti per effettuare i necessari upgrade e renderlo migliore, più veloce e affidabile: tutti elementi che trovano puntualmente soddisfazione presso il meccanico di fiducia della fazione, Manny. È a questo punto che Days Gone rivela la propria natura open world e free roaming, fornendoci dei compiti e dandoci la possibilità di portarli a termine nell'ordine che preferiamo, scoprendo man mano nuove feature. All'inizio dovremo occuparci di recuperare delle medicine necessarie per curare Boozer, recandoci presso un avamposto abbandonato che, una volta ripulito, diventerà un punto di spostamento rapido, nonché una fonte di risorse. Il loot rappresenta una fattore decisivo nell'ottica del gameplay, rivelando una buona dose di elementi survival che vanno di pari passo con l'eccezionale pericolosità degli infetti, capaci di ucciderci con pochi colpi messi a segno e dunque decisamente letali se affrontati in gruppo.
La grande sfida
Utilizzando le risorse raccolte per riparare o migliorare la moto, raccattando armi e munizioni in giro per lo scenario, nonché potenziando le caratteristiche di Deacon, ci ritaglieremo qualche possibilità in più di sopravvivere all'interno di un'esperienza pensata per essere ostica e impegnativa. Lo sottolineano le condizioni atmosferiche o l'insorgere del buio, entrambi aspetti che rendono gli zombie di Days Gone più inclini a invadere le strade, ne enfatizzano la ferocia e la tenacia, trasformando eventuali viaggi notturni in situazioni potenzialmente mortali, in cui non si sa mai cosa potrebbe accadere. Basta infatti un fondo bagnato per rendere decisamente nervosa la tenuta del veicolo, costringendoci a diminuire la velocità ma rischiando in questo modo di finire vittime di un assalto. L'alternativa però potrebbe essere peggiore: un'uscita di strada o un impatto particolarmente violento potrebbero danneggiare seriamente la moto.
Lo stesso sistema di spostamento veloce verso gli avamposti già visitati non funziona nel momento in cui nelle vicinanze si trova un nido di infetti: si tratta di luoghi oscuri ed estremamente pericolosi, in cui però dovremo addentrarci per eliminare la minaccia alla radice e liberare in questo modo zone della mappa dall'influenza malefica di queste creature. Come già detto, tuttavia, non saranno solo gli zombie a rappresentare un'insidia nel mondo di Days Gone: come biker mercenario verremo presi di mira da gruppi di predoni che sono soliti piazzare delle trappole lungo le strade per rubare gli oggetti in nostro possesso. Potremo scegliere di evitare il confronto laddove possibile oppure combattere, nel qual caso l'intervento degli infetti potrebbe addirittura trasformarsi in un vantaggio, distraendo i nostri avversari umani e dandoci qualche possibilità in più di colpirli con le armi a nostra disposizione.
Un'esperienza promettente
Days Gone si pone senza dubbio come una produzione molto ambiziosa, piena di sfaccettature, ed è per questo che il tempo extra concesso da Sony agli sviluppatori di Bend Studio verrà senz'altro impiegato al meglio, arricchendo la struttura open world di un gioco in grado di garantire almeno trenta ore di gameplay, a detta degli autori. Bisogna apprezzare l'atmosfera tesa, lo stile narrativo volutamente misterioso (alcuni eventi del passato di Deacon li scopriremo solo attraverso dei flashback, ad esempio) e la coerenza che pervade ogni aspetto dell'esperienza, priva di attività collaterali che non siano adatte allo spirito del gioco: non andremo in giro a raccogliere frutta, non ci cimenteremo con gare acrobatiche in sella alla moto, né ascolteremo musica dalla radio, che verrà utilizzata unicamente per sincronizzarci con Boozer e ricevere eventualmente le sue indicazioni. A proposito dell'amico del protagonista, ci saranno diverse scelte che verremo chiamati a fare nel corso della campagna e che avranno delle conseguenze anche sul finale dell'avventura, che immaginiamo avrà epiloghi differenti in base a ciò che faremo. Insomma, Days Gone promette decisamente bene e non vediamo l'ora di poterlo provare, cosa che probabilmente accadrà in occasione dell'E3 2018.
CERTEZZE
- Un open world davvero promettente
- Tanta carne al fuoco
- Interessanti gli elementi survival
DUBBI
- Narrativamente sarà all'altezza?
- Le missioni avranno la necessaria varietà?