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The Crew 2: provate le prime tre ore

A perdifiato per gli States a bordo dei veicoli più veloci di sempre!

PROVATO di Tommaso Valentini   —   16/05/2018

The Crew non è il classico gioco di corse, non lo è mai stato. Ubisoft ha preso la filosofia che da sempre contraddistingue i suoi titoli di punta e l'ha infusa in una nuova proprietà intellettuale che portasse i giocatori a schizzare da una parte all'altra degli Stati Uniti senza soluzione di continuità, garantendo centinaia di attività da compiere e un monte totale di ore di gioco davvero impareggiabile. Certo, Forza Horizon ha mostrato una qualità generale superiore, tecnicamente soprattutto, ma la casa francese si è discostata a sufficienza dalla produzione Microsoft tanto da permettere ai due titoli di non entrare in diretta concorrenza. Oggi ci troviamo quindi per le mani un titolo di guida arcade che sicuramente ha dei punti in contatto con i giochi Turn 10, ma capace di camminare con le sue gambe e di offrire soprattutto attività non presenti altrove. Abbiamo passato intensi pomeriggi sul primo capitolo e non ci siamo fatti scappare l'occasione di giocare questa nuova iterazione non appena Ubisoft ce ne ha offerta la possibilità, sfruttando tra le altre cose uno dei nuovi monitor Samsung U28H750 messi a disposizione da AK informatica. Le novità, inoltre, sembrano poter tranquillamente giustificare questo seguito che riparte come idee e contenuti dove si erano fermati i DLC del primo The Crew portando ai giocatori moto e gare stunt ma anche idee completamente nuove e ancor più esaltanti. Vediamole dunque insieme.

Per cielo, per terra e per mare

La cosa che ci ha maggiormente impressionato di questo nuovo capitolo è stato vedere come la scelta di quale veicolo utilizzare nelle sessioni free roaming fosse senza soluzione di continuità, feature che garantisce una libertà al giocatore pressoché assoluta, a volte addirittura esagerata. Dopo pochi attimi che guidavamo in maniera spericolata per le strade americane la voglia di testare le nuove funzionalità era già alle stelle e così con un semplice click abbiamo attivato uno speciale menù radiale che ci ha dato la possibilità di scegliere uno dei mezzi a nostra disposizione. Inutile dire che il desiderio di staccare i piedi dall'asfalto era troppo per far finta di nulla e così in men che non si dica siamo saliti a bordo del nostro aeroplano sorvolando gli Stati Uniti. Ottimo il colpo d'occhio a quel punto, con le città che si stagliavano sotto di noi e gli oceani che si allontanavano velocemente.

The Crew 2: provate le prime tre ore

Ci siamo sinceramente divertiti nel compiere evoluzioni, giri della morte e avvitamenti mentre nella nostra mente una malsana idea si faceva spazio. E se prendessimo una barca a qualche centinaio di metri di altezza? Neanche il tempo di finire il pensiero che eravamo già in caduta libera spinti dalla forza di gravità verso terra, per una misera fine. Poco male comunque, un paio di secondi per attivare il menu radiale e via di nuovo con la nostra macchina da corsa come se nulla fosse. E così si può continuare per qualsiasi ambientazione, prendendo una buggy per superare le intricate Everglades o un poderoso 4x4 quando saranno le montagne a mettersi sul nostro cammino e, perché no, ancora riprendere l'aereo al volo mentre saltiamo in un dirupo senza paura delle conseguenze. Libertà insomma è la parola d'ordine, libertà di giocare e fare un po' quello che ci pare, in maniera più limitata di un Grand Theft Auto qualsiasi ovviamente, ma il concetto e la visione non si distaccano poi eccessivamente. Sicuramente un punto a favore della produzione.

The Crew 2: provate le prime tre ore

Al volante siamo dei veri campioni

The Crew 2 si muove sinuoso ai comandi del giocatore. Lo stile di guida arcade è volutamente esagerato e derapare è piuttosto semplice. Ubisoft ha dunque preso quanto di buono fatto nel primo capitolo e condotto con pochissime modifiche in questa nuova edizione. Non parliamo comunque di una trasposizione uno a uno visto che qualche modifica, in meglio, è comunque arrivata. Ora è più semplice mantenere la traiettoria in uscita anche con i veicoli più potenti e sono migliorate sostanzialmente anche le collisioni, sia quando l'impatto avviene contro le altre vetture sia contro gli elementi dello scenario, anche se sono ancora lontani dalla perfezione. Il modello fisico, insomma, risulta essere tutt'ora troppo leggero e i vari rimbalzi spesso vagano completamente incontrollati, tanto da andare contro le previsioni dei giocatori. È forse il difetto principale della produzione al momento e non crediamo verrà sistemato prima del lancio ufficiale. Chiudendo un occhio su questa sbavatura però, ci si trova in in un mondo dall'elevata distruttibilità, dove è possibile sradicare pali della luce e staccionate, parti dello scenari e altri oggetti di contorno, finanche arrivare a investire vari tipi di animali che vengono sparati nell'iperspazio strappando un sorriso, con buona pace della PETA e del realismo.

The Crew 2 mischia così un'ambientazione attinente alla realtà, con tutti i punti di interesse che potreste aspettarvi dagli Stati Uniti, a una tipologia di gioco che punta principalmente sul divertimento e sul collezionismo. La produzione Ubisoft non vi lascia infatti abbandonati nelle lande americane ma spiana la strada a una campagna giocatore singolo capace di intrattenere a lungo e di offrire una grande varietà di attività, ovviamente di difficoltà crescente. Si parte dunque dalle prime gare con mezzi di fortuna regalati dai leader delle varie fazioni fino ad arrivare ai round su circuito più impegnativi, passando per gare di drift, corse spezza collo in moto, esibizioni aeree e competizioni sui motoscafi, con l'aggiunta di altre sfide tutte da scoprire nella versione finale. In circa tre ora abbiamo infatti solo avuto un assaggio di quello che sarà il gioco completo, rimanendo però con buone aspettative visto quante icone avevamo sulla mappa da attivare. Le varie famiglie che controllano le principali attività ci offriranno i mezzi per cominciare ma starà poi a noi, con le vittorie, accumulare abbastanza denaro per superare i confini iniziali e farci un nome negli Stati Uniti. Non manca poi ovviamente la raccolta di loot come da tradizione, con delle specie di casse premio al raggiungimento di ogni traguardo al cui interno possono essere celati pezzi di rarità variabile per la tipologia di veicolo con cui abbiamo gareggiato. Andremo così a migliorare automaticamente il motore, i freni, il cambio e una manciata di altre componenti perfezionando di volta in volta i mezzi in un susseguirsi di gare e ricompense che ci accompagneranno fino alla fine del gioco. Durante la nostra prova abbiamo poi partecipato anche a intense sessioni online dove il lato competitivo veniva però messo in secondo piano. Una volta che si crea una Crew per correre insieme si otterranno i risultati del migliore del nostro gruppo, velocizzando la progressione nella campagna e l'ottenimento dei pezzi extra. Se il modello di guida sulla strada non è affatto male è completamente arretrato quello relativo alle due ruote, mentre decisamente apprezzabile è invece quello dei motoscafi e dei già citati aerei, un bilanciamento di contro e pro insomma a favore di questi ultimi.

The Crew 2: provate le prime tre ore

The Crew 2 vuole essere un enorme contenitore di gare clandestine. Che corriate per mare, per aria o sulla terra ferma, Motornation saprà offrirvi decine e decine di ore di gioco. Non c'è una storia strappalacrime a fare da sfondo e la narrazione non vi vede come il pupillo di una nuova gang da far crescere, quanto offrirvi gli Stati Uniti interi per divertirvi senza troppi pensieri. Un titolo leggero, pensato e disegnato per darvi completa libertà ma anche un senso di crescita costante. Forse non ancora perfetto in questa sua incarnazione ma sicuramente meritevole di attenzione.

CERTEZZE

  • Centinaia di eventi
  • Mappa del mondo enorme e completamente esplorabile
  • Gran varietà di veicoli

DUBBI

  • Le gare su moto sono da rivedere
  • Motore fisico tutt'altro che perfetto