Nonostante le tante voci, i pareri discordanti e la convinzione di qualcuno che un regno come quello di Windows possa finire, è difficile guardare avanti e pensare che Microsoft perda il primato sul fronte dei sistemi operativi: troppo forte la potenza mediatica e di appeal sugli utenti per essere intaccata fino in fondo da un mondo parallelo e ancora troppo poco radicato come quello di Linux - e tutto ciò che attorno si è creato - troppo saldi gli accordi con produttori e catene di distribuzione per venire spazzati via da Apple e Mac OSX, specialmente in ambito desktop. Ciò detto è indubbio come il colosso di Redmond abbia più volte imboccato vie non completamente ortodosse, sbagliando e trovandosi a dover fronteggiare critiche più che giustificate. In tal senso
Vista ne é un perfetto esempio: inizialmente programmato e poi lanciato come una rivoluzione, in due anni e mezzo ha mostrato il fianco a più di un problema, allungando involontariamente il ciclo di vita di XP - diventato un'alternativa vera e propria e non un passo precedente - e portando ora alla convivenza di tre diverse piattaforme, le due precedentemente citate e Windows 7, attualmente in Release Candidate e disponibile al download pubblico, con la data d'uscita nei negozi prevista per il prossimo 22 ottobre. Quella che segue è quindi una panoramica su quanto sarà lecito aspettarsi da Windows 7, in generale e poi in ambito gaming, seguita dai primi benchmark così da capire a che punto volgono i lavori e quale, a oggi, si può considerare la miglior scelta per un videogiocatore.
Conservare vs innovare
Le prime voci riguardanti Windows 7 parlavano della precisa intenzione di riscrivere il kernel e di un nuovo sistema di virtualizzazione dedicato ai programmi sviluppati per le vecchie iterazioni di Windows. Una rivoluzione che sarebbe partita dal basso ma che, probabilmente per rispettare delle tempistiche fattesi necessariamente più strette, è stata abbandonata a favore di una ripresa del kernel di Windows Server 2008, a sua volta basato su
Vista Service Pack 1: la priorità è quindi nel tempo diventata quella di offrire un'esperienza migliore per l'utente, concentrandosi sulla sua esperienza e garantendo nel contempo una retrocompatibilità totale di programmi e driver. Windows 7 offrirà quindi una quantità di aggiunte rispetto a Vista a partire da un miglior supporto ai processori a più core e a procedure di avvio e modalità di risparmio energetico più efficienti, fino ad arrivare al supporto massiccio delle tecnologie di riconoscimento vocale e touch screen, in previsione della prossima invasione dei tablet PC. L'interfaccia grafica sarà forte di un menù di avvio e di una task bar pensate in modo da essere più flessibili e personalizzabili, con i giochi di trasparenze introdotti con Aero ora allargati anche alla modalità Peek, in grado di rendere trasparenti le finestre a favore del desktop. Il tutto in versione sia a 32 che a 64 bit, con ulteriori aggiunte riguardanti l'ottimizzazione per i dischi allo stato solido e l'uscita, contemporanea, della nuova versione di Microsoft Office mentre i programmi scritti per XP saranno virtualizzati, necessitando di un processore in grado di replicare via software l'architettura x86.
Con in testa il videogiocatore
Assieme a Windows 7 verranno rilasciate anche le DirectX 11, con una prima implementazione delle Direct3D 11 già presente nella versione Release Candidate. In tal senso non tutte le caratteristiche sono già state svelate e solo AMD, nel corso del Computex 09, ha presentato soluzioni orientate a sfruttare le nuove librerie grafiche. Di per certo ci sarà il supporto a tecniche avanzate come la tassellatura -
per la creazione di modelli poligonali complessi formati dalla ripetizione di più figure geometriche - il rendering di singoli oggetti tridimensionali sfruttando più core e un'evoluzione anche sul fronte degli shader e delle texture, con due nuovi algoritmi di compressione per queste ultime. La compatibilità sarà garantita fino alle DirectX 9 e come detto in precedenza per il sistema operativo nel suo complesso, è forte la sensazione che si sia lavorato per migliorare quanto previsto e non presente o non correttamente funzionante in precedenza, come la già citata tassellatura. Saranno inoltre supportate diverse schede video, anche non dello stesso produttore, slegandosi da sistemi quali lo SLI e il Crossfire. I requisiti hardware richiesti da Windows 7 rimarranno adesi a quelli di Vista, con un processore da un 1 GHz, 1 GB di RAM e una scheda video con 128 MB di memoria, oltre a 16 GB di spazio sul disco rigido per l'installazione.
Inizio promettente
La premessa d'obbligo è che ovviamente si sta parlando di sistemi operativi a un differente stadio del loro sviluppo, quindi i valori vanno presi come provvisori. Ciò detto l'altra grande problematica riguarda la non presenza delle DirectX 11 - di cui non esistono né le applicazioni né le schede volte a supportarle - e la scelta di basare molti dei test sulla nona versione delle librerie di Microsoft, così da poter includere nel paragone Windows XP. Particolarmente interessanti risultano in tal senso i test effettuati dal tedesco PC Games Hardware, che riportiamo sotto e che vengono dedicati a tre titoli differentemente interessanti.
Il grafico di cui sopra mostra abbastanza chiaramente come, in due casi su quattro, il nuovo arrivato di casa Microsoft seppur non nella sua forma definitiva riesca a primeggiare con distacchi sul suo predecessore che arrivano anche al 3%. Poca cosa, per carità, però già una buona indicazione. C'è poi da rilevare come questi dati siano stati ottenuti su sistemi operativi a 32 bit e con 4 GB di Ram DDR3 - il processore è un Phenom II X5 955 BE, la scheda video una Radeon HD 4870 1 GB e la mobo una MSI 790FX-GD70 - mentre alzando il tiro, aumentando di un mezzo la memoria e passando ai sistemi operativi a 64 bit, Vista primeggi con le DX 10.
Interessante anche il secondo grafico riportato sotto e dedicato non a quanto emerso dall'uso di videogame, ma a normali programmi spesso usati per i benchmark perché buoni banchi di prova in campi come la compressione dei dati e il rendering di immagini e filmati.
Vista in questo caso si dimostra sempre superiore, per quanto con piccoli distacchi.
Primo impatto
Per quanto forse non una rivoluzione assoluta, Windows 7 si è quindi fino a questo momento dimostrato ben più che un semplice upgrade di Vista, capace, a fronte di alcune pecche di gioventù come una gestione poco brillante dei registri di sistema, di migliorare stabilità e performance, agendo anche su elementi a cui molti utenti che usano comunemente il PC per lavoro e piacere fanno particolarmente caso, l'interfaccia utente e i tempi di avvio su tutti. I test su giochi e programmi risultano al momento parimenti promettenti e con l'uscita a ottobre, si potrà finalmente valutare quanto fatto nel suo complesso. Nelle prossime settimane seguirà un secondo speciale di approfondimento, dedicato tra gli altri alla navigabilità all'interno del sistema operativo e alla compatibilità con XP.
Windows 7 sarà disponibile, come tradizione, in una quantità di differenti versioni. Le due più snelle saranno la Starter, pre installata e priva di alcune funzioni come Aero, e Home Basic, dedicata ai mercati emergenti come Brasile e Cina. Equivalente di quest'ultima ma per i paesi occidentali e il Giappone, Home Premium conterrà anche il supporto avanzato al touch screen e altre opzioni per l'intrattenimento, mentre Professional supporterà l'accesso da remoto e la virtualizzazione di XP. Infine Enterprise, per le aziende, e Ultimate contenente il pacchetto di accessori Ultimate Extras. Dopo la sentenza della Comunità Europea, nei paesi dell'Unione verrà anche commercializzata la versione E, sprovvista di Internet Explorer, comunque poi reperibile tramite download gratuito. I prezzi per le edizioni scatolate - quindi non già installate dentro un PC - partiranno da 119 euro, mentre si attendono conferme per la vociferata edizione su chiavetta USB, perfetta per venire incontro alle esigenze degli oramai molti possessori di netbook sprovvisti di unità ottiche.