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Nelle terre selvagge

Abbiamo toccato con mano il nuovo action, con una leggera spruzzata ruolistica, di Bethesda.

PROVATO di Matteo Santicchia   —   20/08/2010

Versione provata: Xbox 360

Al chiuso dello stand Bethesda abbiamo provato con mano Hunted: The Demon's Forge con la stessa missione mostrata durante uno degli eventi primaverili, quella che ci ha visto combattere orde di scheletri all'interno di quello che è sembrato un immenso tempio in rovina fino all'incontro col boss finale, da abbattere unendo le forze per strappargli l'uso della potente ballista, ma soprattutto per evitare il respawning continuo dei suoi accoliti.

Nelle terre selvagge

Il gioco è un classico dungeon crawling in terza persona, con la caratteristica principale di svolgersi eslusivamente con un compagno a guardarci alle spalle, umano o dotato di intelligenza artificiale, e che di conseguenza punta tutto su meccaniche di tipo cooperativo impersonando il guerriero Caddoc e l'elfa Elara. Per fare il punto sul gioco, e per evitare inutili lungaggini in sede di provato il nostro invito è quello di leggere la nostra precedente copertura che potete trovare a questo indirizzo.

In due è meglio

Insieme quindi ad una graziosa collega tedesca abbiamo da subito iniziato a sperimentare il gameplay "di coppia" del gioco, che ad un primo livello si risolve banalmente nel condividere equamente i nemici, ma sfruttando le abilità peculiari dei due è possibile, alternando tra arma primaria, secondaria e attacchi magici, dare il la ad una serie di combo davvero potenti e devastanti. La demo presente in fiera non ne ha mostrati molti, ma lo sviluppatore che ci ha guidato passo passo durante il breve hands on ci ha assicurato che spendendo i cristalli che si raccolgono con la progressione nel gioco è possibile ottenere nuovi attacchi o migliorare quelli già acquisiti, agendo su un vero e proprio albero delle abilità. In pratica abbiano costantemente fatto ricorso alle frecce ghiacciate della elfa Elara per congelare i nemici, facendo attenzione alla quantità di mana utilizzato, per poi finirli con la spada del guerriero Caddoc, o utilizzando il suo attacco speciale ad area in presenza di un folto gruppo di nemici troppo intraprendente.

Nelle terre selvagge

Dinnanzi al boss, lo scheletro alla balista citato precedentemente, abbiamo invece fatto ricorso alla capacità, comune ad entrambi di svuotare del tutto il proprio mana per caricare il proprio compagno, in una sorta di mega buff di stato per aumentare la quantità di danno inflitto. Fatto ciò è stato un gioco da ragazzi abbattere lo scheletro con le frecce, ora elettrificate, di Elara, mantenendo Caddoc a debita distanza sfruttando il sistema di coperture. Inoltre, insieme alle tattiche cooperative offensive, c'è tutto il solito repertorio di cose da fare in due, ovvero è possibile accedere ad aree lavorando di concerto su porte e interruttori e più in generale su tutta una serie di puzzle ambientali mano a mano sempre più complessi, curarsi a vicenda e così via. Per variare ulteriormente l'azione, presso appositi check point è possibile scambiarsi le parti tra i due. Questi dieci minuti di gioco ci hanno detto molte cose sulla nuova creatura di inXile Entertainment, sulle sue dinamiche del tutto votate all'action, ma che in prospettiva futura, con più armi, più abilità e più poteri speciali, potrebbe riuscire a fondere con equilibrio un minimo di gestione del personaggio in chiave rpgistica e dungeon crawling a tutto tondo. Sul versante tecnico, l'Unreal Engine 3 si dimostra molto solido in alcuni frangenti, come per l'illuminazione, le texture dei due protagonisti e la credibile progressiva distruzione delle armi e delle armature, un pò meno sulla modellazione poligonale degli elementi di contorno, spesso e volentieri non proprio esuberanti. Animazioni e telecamera sono apparse da sistemare: le prime sono un pò legnose, con la tendenza a imbambolare Elara e Cadocc nei momenti di transizione tra attacco e parata, mentre la seconda è andata a volte in crisi con troppi nemici sullo schermo. In definitiva questo primo incontro pad alla mano con Hunted: The Demon's Forge ci ha restituito sensazioni discrete. Resta ancora da scoprire la varietà di gioco, non tanto nelle ambientazioni, quanto nella progressione e nella diversificazione degli obiettivi e dei vari puzzle ambientali che di tanto intanto ci sbarrano la strada. Ciò però lo scopriremo solo con i prossimi incontri col titolo.

Nelle terre selvagge

CERTEZZE

  • Le dinamiche cooperative sembrano ben implementate
  • Abilità e magie in gran numero

DUBBI

  • Tutta da scoprire la varietà e la progressione nel gioco