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La costruzione di un mondo

Durante la seconda giornata della BlizzCon sono stati svelati nuovi dettagli e nuovi particolari su uno dei titoli più attesi di sempre.

SPECIALE di Mattia Armani   —   25/10/2010

Nonostante la cautela di Jay Wilson, lead designer del progetto, è chiaro che Diablo III si trova in avanzato stato di sviluppo. Quanto avanzato non ci è dato di saperlo ma con l'introduzione dell'ultimo personaggio, e le migliorie nelle meccaniche evidenti dalla nuova demo giocabile del BlizzCon, non resta che finire il mondo di gioco per poi raffinare le meccaniche ed effettuare modifiche e scelte che amalgamino finalmente il tutto. E l'amalgama non è un fattore importante solo per quanto riguarda meccaniche di gioco e il database degli oggetti. Il team ha infatti sottolineato, con forza, che ogni elemento del nuovo Diablo sarà coerente e bilanciato come nei due capitoli precedenti, pur trattandosi di un titolo molto più ricco e complesso. E questo approccio è necessario per creare atmosfera in un titolo che deve essere rigiocato più volte e la cui varietà narrativa non può essere la stessa di un GDR classico.

La costruzione di Sanctuary

Partiamo con la ricchezza del mondo di gioco che è stata in buona parte svelata durante un pannello dedicato allo sviluppo globale dell'universo di Diablo III. Si parte dalle strutture che, come negli scorsi capitoli, presenteranno architetture e materiali scelti con coerenza in modo da rispecchiare la storia e le finalità di ogni struttura. Una prima differenza con Diablo II riguarda invece la mobilità dei mostri che, pur essendo letali, lasceranno ai personaggi uno spazio di azione, necessario per reagire o fuggire, senza annichilirlo automaticamente quando verrà accerchiato.

La costruzione di un mondo

Inoltre i gruppi di nemici saranno meglio organizzati, come abbiamo già potuto verificare, rispetto a quanto accadeva in Diablo II e si raccoglieranno in veri e propri manipoli con curatori, truppe corpo a corpo, creature capaci di colpire a distanza e un leader. Alcuni mostri poi godranno di meccaniche particolari che gli consentiranno di difendersi dagli attacchi del giocatore o di fuggire rapidamente per poi tornare all'attacco. Inoltre i boss saranno ancora più articolati e saranno caratterizzati diverse fasi che, a quanto dichiarato, fonderanno le meccaniche di Diablo II con quelle di Zelda. Sono stati inoltre introdotti tre stadi di reazione dei nemici nei confronti del giocatore. In Diablo III infatti le creature non attaccheranno automaticamente gli eroi, come invece succedeva negli scorsi capitoli, anche quando questi saranno fuori dalla visuale, ma passeranno dallo stato tranquillo a quello sospettoso e infine aggressivo. E l'atteggiamento del mostro non sarà solo un dettaglio di natura tattica ma ci consentirà di osservare i nemici muoversi e agire al di fuori del combattimento incrementando così la credibilità del mondo circostante. Si tratta comunque di un'aggiunta extra visto che la maggiorparte dei mostri saranno distrutti o ingaggiati senza che abbiano il tempo di reagire, poiché Diablo III sarà orientato all'azione e l'elemento più importante, dopo le meccaniche di gioco, sarà la morte dei nemici che dovrà essere essere rapida, epica e capace di sublimare le azioni dei giocatori. E se già in Diablo e Diablo II la morte degli avversari era spettacolare e sottolineata da animazioni splendide, è già chiaro che nel terzo capitolo sarà ancora più epica e soddisfacente. Durante la BlizzCon abbiamo infatti potuto osservare ossa che si sbriciolano, budella che si riversano al suolo, mostriciattoli che esplodono in una nuvola di polvere e via dicendo. Il tutto tra l'altro sarà immerso in un mondo zeppo di elementi distruttibili alcuni dei quali piuttosto complessi e spettacolari. Ovviamente, assieme a tavoli, mobili, strumenti di tortura con tanto di vittima e suppelletili di ogni genere, potremo sfasciare anche i cari vecchi barili. Tanti, tantissimi barili.

Gli ingredienti di Diablo III

Durante la convention Blizzard il team che si occupa di Diablo III ha sottolineato più volte che lo spirito di Diablo rimarrà intatto in questo capitolo nonostante i cambiamenti nel team e gli anni passati dall'ultimo titolo. Single player e cooperativo restano l'obiettivo principale degli sviluppatori e l'atmosfera è sempre uno degli elementi di maggior importanza. E l'atmosfera di Diablo non è solo legata agli effetti sonori e alla caratterizzazione grafica, ma anche al respiro storico e quindi ai luoghi che portano le cicatrici delle più grandi battaglie tra uomini e demoni. Potremo quindi contare sul ritorno di Tristram, la città dove tutto ebbe inizio, e potremo contare ancora una volta sull'aiuto di Cain, già intento nel disperato tentativo di fermare l'avanzata dei demoni causata dagli eventi di Diablo II.

La costruzione di un mondo

La distruzione della Pietra del Mondo ha infatti cambiato Sanctuary e la storia di quanto accaduto da quel giorno ci verrà raccontata da alcuni diari. Testimonianze importanti che per fortuna non dovremo leggere ma ci verranno narrate dalla voce di chi le ha scritte mentre noi potremo continuare a percuotere mostri. E' assicurata quindi la forza della componente narrativa che appare già intensa e rappresenta un elemento fondamentale per esaltare e sostenere l'atmosfera di Diablo III. Ma c'è un altro fattore, oltre all'atmosfera, che è fondamentale per garantire la longevità dell'hack & slash targato Blizzard ed è senza dubbio la varietà. Se infatti da una parte avremo quest precostruite e assedi epici, con tanto di invasioni vere e proprie ed elementi dinamici dello scenario, dall'altra troveremo come di consueto un mondo sempre diverso e generato casualmente. Ma questa volta, oltre alla forma dei dungeon e ai mostri speciali, saranno generati casualmente anche agguati da parte di mostri con abilità speciali, come quella di emergere dal terreno, che li renderanno capaci di sorprenderci e tenerci sempre sulle spine.

Novità, ipotesi e rivelazioni

Parecchi elementi sono trapelati durante i due giorni di convention. Alcuni come la probabile disponibilità di Diablo III in digital delivery sono di natura amministrativa ma altri sono vere e proprie rivoluzioni per la saga. Come è già stato dichiarato il loot sarà personalizzato per evitare il ninja looting ma quello che non sapevamo è che l'algoritmo per oggetti, chest e corpi da perquisire è molto complesso e realmente casuale. Non ci sarà quindi nessuna garanzia di trovare qualcosa anche ai massimi livelli. Inoltre sappiamo che per ora il gioco è ottimizzato per 4 giocatori ma non è detto che questo limite non sarà alzato nella versione finale.

La costruzione di un mondo

E non basta. Infatti è stata confermata la possibilità di affrontare le arene PvP anche in modalità hardcore il che significa che morendo in PvP il personaggio sarà perso per sempre. Tra l'altro durante la seconda giornata della BlizzCon abbiamo saputo che le abilità dei personaggi saranno automaticamente modificate nella modalità PvP, con l'aumento di cooldown o la diminuzione di danno, in modo da evitare la necessità di bilanciarle per due diversi tipi di gioco. Ma nonostante le arene si svolgano in un ambiente completamente separato dal single player, che non permetterà in alcun modo ai giocatori di combattere tra loro, le arene non punteranno all'agonismo. Diablo III non vuole essere un E-Sport e non ci sarà nessun tipo di torneo, se non quelli organizzati autonomamente dai giocatori, capace di distrarre l'utenza dalla modalità single player e cooperativa. Non ci saranno quindi equipaggiamenti specifici per il PvP e nessun tipo di statistica correlata come la resilience di World of Warcraft. Ci sarà piuttosto la resistance, valida ugualmente per il single e il multiplayer, e ci saranno abilità difensive utili in ogni caso e fondamentali forse solo per la modalità Hardcore. Dunque il terzo Diablo resterà vincolato al gameplay classico della saga che prevede l'ottimizzazione dei personaggi nell'ottica del single player e della ricerca di oggetti sempre più potenti. Ed è proprio in relazione al single player che sono arrivate le rivelazioni più acclamate dalla platea. Come già si sapeva infatti gli oggetti saranno inviabili da un personaggio all'altro senza il famigerato muling. Quello che invece non si sapeva è che vista la limitazione di Battle.net 2.0 a un solo profilo potremo avere un numero elevatissimo di personaggi sul nostro account e l'inventario sarà praticamente infinito. E non sarà un elemento accessorio infatti, anche se non dovremo più tenere decine di rune e gli charm avranno il proprio inventario, resteranno da stipare decine di oggetti unici e un numero di gemme elevatissimo. Si parla infatti di 14 tipi di pietre preziose, da quelle comuni spezzate fino a quelle rarissime, e solo i primi cinque saranno combinabili per ottenere una gemma superiore. Infine è stata praticamente confermata la presenza di un'asta, o di un sistema simile, che consentirà di vendere gli oggetti senza essere costretti a perdere tempo invadendo le chat con messaggi a ripetizione.

La costruzione di un mondo

Stadio di sviluppo avanzato

Come anticipato nell'apertura dell'articolo Diablo III sembra essere in uno stadio piuttosto avanzato di sviluppo. I ragazzi del team hanno risposto per oltre un'ora a domande sul crafting, sulla lotta ai bot, sul codice ottimizzato per combattere i cheat, sull'equipaggiamento e sull'interfaccia senza dover ricorrere quasi mai alla formula del "no comment". Sono stati rivelati dettagli sul sistema di crafting, fondamentale per procedere nel gioco anche quando i drop latitano, che potremo gestire attraverso tre tipi di commercianti differenti. La mistica si occuperà di incantamenti, identificazioni e della costruzione di staffe e bacchette.

La costruzione di un mondo

Il fabbro ci consentirà di fabbricare e riparare armi e inoltre si occuperà di perforare armi e armature per ospitare gemme e rune. Il gioielliere sarà il venditore di riferimento per costruire anelli e amuleti, per rimuovere i bonus dagli slot dell'equipaggiamento e per combinare le gemme. Ovviamente con il salire di livello del personaggio anche i venditori cresceranno e non sarà solo una questione di potenza degli oggetti messi in vendita o costruibili. I loro negozi, o meglio carri, rispecchieranno infatti il loro status diventando sempre più opulenti al pari delle vesti indossate. Tra l'altro anche tooltip e interfaccia sembrano essere già vicini alla forma definitiva e sono passati attraverso diverse revisioni, cosi come l'equipaggiamento che conta già diversi set completi in ogni dettaglio, incluse le art bidimensionali dettagliatissime, e ben 18 livelli di qualità che ci consentiranno di vestire gradualmente il personaggio attraverso tutte le difficoltà di Diablo III. Inoltre altri dettagli hanno già preso forma come la presenza di diverse tinture utilizzabili per personalizzare le armature e a quanto pare non sarà l'unica forma di personalizzazione disponibile. L'unico problema dei colori, almeno per il giocatore, è che non tutte le tinte saranno facili da reperire e alcune saranno talmente rare da diventare veri e propri oggetti di culto. Insomma il numero di dettagli già sviluppato o comunque in fase di sviluppo è elevatissimo e già si pensa al beta testing come dichiarato dal leader del progetto Jay Wilson. Ma è inutile sperare di poter mettere le mani in tempi brevi su Diablo III. D'altronde Blizzard basa il proprio successo sulla rifinitura delle meccaniche di gioco, cosa che dovrebbero fare anche molti altri team, e quando deve essere bilanciato un titolo complesso e ricco come questo anche stadi avanzati come alfa e beta testing possono durare molto, molto tempo.