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La soluzione al problema

Capcom dà vita all'ennesimo spin-off in chiave multiplayer di Resident Evil, con un titolo potenzialmente di grande interesse

PROVATO di Andrea Palmisano   —   14/06/2011
La soluzione al problema

La strategia che Capcom sta perseguendo con Resident Evil sembra abbastanza chiara: espandere la tipologia di differenti gameplay accomunati dal brand per sfruttare la popolarità e il richiamo del nome e allo stesso tempo andare a interessare un pubblico non necessariamente legato ai survival horror. Se Mercenaries, prima semplice modalità aggiuntiva e ora gioco a sé stante, ha lanciato la serie con forza nell'ambiente multiplayer, con questo Resident Evil: Operation Raccoon City viene ulteriormente approfondita questa china in modo ancora più robusto e interessante. Anche soltanto per il fatto di poter impersonare i "cattivi", dato che nel titolo di Capcom si dovranno vestire i panni di alcuni membri delle squadre d'elite dell'Umbrella Corporation, impegnate a tentare di risolvere il "problema" degli zombi. A livello temporale siamo tra il secondo e il terzo episodio della serie principale; la demo disponibile all'E3 2011 consentiva di affrontare per un massimo di 10 minuti un livello ambientato a Raccoon City, all'inizio di Resident Evil 2.

L'operazione in città

Il gameplay, fortemente inclinato verso la parte action, consente di organizzare gruppi composti da un massimo di 4 giocatori umani; la componente cooperativa diventa quindi fondamentale, per poter organizzare tattiche efficaci così da cercare di contrastare l'assoluta inferiorità numerica di fronte alle ondate di non morti e aberrazioni di ogni tipo. Se gli zombi, lenti e ben poco intelligenti, diventano quasi sempre carne da macello sotto ai colpi delle proprie armi, al contrario creature più forti e agili richiedono tecniche più raffinate per poter sopravvivere. A rafforzare l'elemento strategico va inoltre segnalata la necessità di scegliere, prima di iniziare il livello, la classe del proprio personaggio tra assault, stealth o demolitions; in secondo luogo si può personalizzare l'equipaggiamento, fino a trovare quindi la combinazione più adatta al proprio stile e all'equilibrio del team. Tutto ciò contribuisce a dar vita ad un prodotto che dal punto di vista ludico sembra offrire più di qualche elemento per approfondire una formula, come già detto, particolarmente votata all'azione; momenti di riflessione ce ne sono ben pochi, e la progressione da una zona all'altra passa sempre attraverso migliaia di pallottole, esplosioni e sangue a fiumi. La qualità di giochi di questo tipo va sempre valutata dopo test approfonditi, sulla lunga distanza e con numerose partite; l'impressione di una prova in fiera non può quindi che limitarsi a semplici impressioni.

La soluzione al problema

In tal senso Resident Evil: Operation Raccoon City è sembrato un gioco potenzialmente molto interessante, che sopperisce alla scarsa originalità delle meccaniche con il fascino dell'ambientazione della serie Capcom, ancora oggi decisamente forte nonostante tutti gli anni trascorsi dall'esordio. La chiave di volta starà però nel capire se una volta completo, il titolo sarà capace di offrire una varietà di obiettivi tale da allontanarlo dalla ripetitività della carneficina seriale e continuativa della demo. La componente grafica dimostra già invece l'ottimo lavoro fatto dal team incaricato del progetto, quel Six Slant Games che è stato responsabile dal 2007 di tre titolo della serie Socom (Tactical Strike e Fireteam Bravo 3 per Psp, Confrontation per Ps3). Buona modellazione dei personaggi, tanti nemici in contemporanea su schermo, effetti convincenti e ambientazioni ricche di dettaglio rendono il gioco particolarmente gradevole da vedere. Con un'uscita sul mercato prevista entro fine 2011, Resident Evil: Operation Raccoon City rappresenta quindi uno spin off del brand che vale la pena tenere d'occhio.

CERTEZZE

  • Concept poco originale ma interessante
  • Ambientazione affascinante
  • Buona componente grafica

DUBBI

  • Profondità tutta da verificare
  • Rischio ripetitività dietro l'angolo