Alcune settimane fa ha fatto un certo scalpore un comunicato di Mike Morhaime, presidente di Blizzard Enternainment, in cui si ammetteva che World of Warcraft aveva perso, nel primo trimestre fiscale del 2011, circa seicentomila utenti. Considerando che il colosso di Blizzard è il MMORPG più giocato del mondo con all'attivo circa dodici milioni di account, la cifra magari può sembrare irrisoria ma effettivamente fa riflettere. Cataclysm parrebbe non aver colpito i giocatori come la nota software house aveva previsto. Le ragioni del calo di interesse possono essere molteplici: oltre ai numerosi concorrenti già in campo, l'inizio dell'anno ha visto la release dell'ottimo Rift e poi, tutto sommato, bisogna ricordare che World of Warcraft ha ben sei anni sulle spalle. Tuttavia, Morhaime ha puntato il dito su un'altra serie di problematiche.
Secondo il presidente il problema è stato la quantità dei contenuti, che si sono esauriti in fretta e non hanno soddisfatto completamente i giocatori. L'approccio di Blizzard con Cataclysm era stato molto chiaro: dopo la parentesi di Wrath of the Lich King, gli sviluppatori volevano tornare a un livello di difficoltà meno permissivo, sopratutto per quanto riguarda i contenuti endgame: un dietro-front che ha riscosso pareri contrastanti. Per contrastare questa situazione, Morhaime ha promesso un netto incremento nella frequenza degli aggiornamenti: in effetti meno di due mesi fa sono stati aggiunti dei contenuti alla portata di tutti per colmare il gap tra giocatori hardcore e giocatori casual, e adesso si torna a parlare di raid con una nuova patch ricca di sorprese. O quasi.
Rage of the Firelands
Il cuore della nuova patch è senza dubbio l'aggiunta di un nuovo raid-dungeon ambientato nel piano elementale del fuoco. Precedentemente sconfitto a Molten Core, adesso Ragnaros è tornato e il suo esercito ha invaso il Monte Hyjal con l'obiettivo di incenerire il mistico albero Nordrassilm: dieci o venticinque giocatori dovranno quindi penetrare nelle Firelands per affrontare il signore del fuoco e i suoi scagnozzi. Il piano originale di Blizzard era quello di rilasciare due nuovi raid-dungeon contemporaneamente: l'altro sarebbe dovuto essere Maw of Madness, alla fine però gli sviluppatori hanno deciso di concentrarsi su Firelands e rimandare l'altro a data da destinarsi. Firelands è dunque una instance di moderate dimensioni che ospita sei boss, i consueti nemici minori tra uno e l'altro e il boss finale, Ragnaros: l'ambientazione è davvero spettacolare e gli artisti di Blizzard hanno decisamente calcato la mano sugli effetti grafici e sui dettagli dello scenario, un vero inferno di fuoco.
Per Firelands, i game designer hanno voluto creare una serie di encounter dalle meccaniche piuttosto variegate, per esempio si dovranno sfruttare le trappole di Shannox per bloccare i suoi mastini mentre lo scontro con Alysrazor prevede che alcuni giocatori lo affrontino in volo. Ciò ha permesso di rendere Firelands un po' più accessibile ai giocatori appena usciti dal tier precedente, che è stato pesantemente semplificato per garantire anche ai gruppi meno esperti la possibilità di vederne tutti i contenuti. La famigerata "nerfbat" in questo caso è stata davvero estrema, complici anche le frequenti lamentele relative alla difficoltà dei primi raid di Cataclysm. I giocatori saranno invitati a respingere l'invasione completando una serie di quest quotidiane in un'area dedicata, Molten Front: Blizzard ha fatto un uso estremo del phasing per rendere la progressione dei giocatori molto più dinamica e avvincente, ricompensandoli con una moltitudine di oggetti e ricette di qualità epica acquistabili dopo aver sbloccato la fase finale della questline. L'impressione, tuttavia, è quella di aver concepito questo nuovo daily hub allo scopo di riempire le calde giornate estive dei giocatori, intrattenendoli con nient'altro che quest a ripetizione in vista dei canonici ricchi premi e cotillons. E' impossibile non pensare all'Isola di Quel'danas introdotta verso la fine di The Burning Crusade e la sensazione di dejavu è piuttosto pungente.
Chi è Fandral Staghelm?
Per raggiungere Ragnaros, i più temerari dovranno affrontare Fandral Staghelm, adesso soprannominato Majordomo, proprio come quel povero Executus che faceva il lacché dentro Molten Core e che il suo stesso padrone aveva incenerito prima di occuparsi dei giocatori. Fandral Staghelm non è una faccia nuova: i veterani di World of Warcraft lo ricorderanno nella torre dei druidi di Darnassus.
Staghelm aveva militato per millenni al fianco di Malfurion Stormrage e alla scomparsa di quest'ultimo era diventato arcidruido, contribuendo a edificare la capitale elfica sull'albero Teldrassil. La storia di Staghelm si è poi evoluta nel cosiddetto universo espanso di World of Warcraft, tra libri e fumetti: si è così scoperto che l'arcidruido era sotto il controllo di Xavius, signore dell'Incubo di Smeraldo, e che le erbe che i giocatori raccoglievano per lui avevano proprio lo scopo di prolungare l'assenza di Malfurion Stormrage; inoltre, era stato proprio Staghelm a corrompere e deteriorare Teldrassil. Dopo essersi liberato dall'Incubo, Malfurion aveva affrontato e sconfitto Staghelm: i giocatori lo hanno infatti reincontrato a Monte Hyjal, prigioniero dei druidi e ricercato dai cultisti del Martello del Crepuscolo intenzionati a sfruttarne i poteri. Alla fine i giocatori riuscivano a far fuggire Staghelm in modo che venisse condotto in un luogo più sicuro: a quanto pare il piano non ha funzionato e Staghelm è stato precettato da Ragnaros e Deathwing.
Don't touch my Thrall!
E' innegabile comunque che Blizzard abbia spinto molto sulla componente narrativa di questa patch e dopo le critiche sollevate alla trama piuttosto pretesuosa dell'update precedente (Rise of the Zandalari) è quantomeno visibile lo sforzo creativo degli storyteller, come dimostra l'introduzione di una nuova arma leggendaria e una inedita questline relativa a uno dei personaggi più amati del franchise, l'orco Thrall. La staffa leggendaria Dragonwrath, Tarecgosa's Rest sarà accessibile a tutti coloro che riusciranno a completare una lunga catena di quest che implica anche la sconfitta di alcuni boss di Firelands.
Anche in questo caso Blizzard ha abbassato un po' il tiro: le precedenti armi leggendarie erano difficilmente alla portata dei comuni giocatori, richiedendo un tipo di impegno decisamente "hardcore" o un incredibile colpo di fortuna. La nuova arma si acquisisce invece tramite una serie di quest e ottenerla sembra più una questione di tempo che di abilità. Le cose cambiano anche per Thrall: con la patch 4.2 viene introdotta una serie di quest che rappresentano il vero e proprio passo successivo nella storyline di Cataclysm. Thrall, lo sciamano supremo a guardia del Maelstrom, sarà assalito dalle forze degli elementi e i giocatori dovranno scoprire come salvarlo. Secondo Blizzard questa questline sarà cruciale per comprendere gli avvenimenti che si verificheranno nei prossimi update del gioco.
Dove ho messo le chiavi?
Con la patch 4.2 diciamo addio alle chiavi, quei simpatici oggettini che talvolta ci hanno fatto dannare e che un tempo occupavano gli spazi di banca e borse, prima che venisse ideato il "keyring" per conservarle in un angolino remoto dell'interfaccia. Ritenute ormai futili dagli sviluppatori stessi, le chiavi sono state eliminate dal gioco e il keyring è stato rimpiazzato dal Dungeon Journal. E' un altro pezzettino di role-playing che se ne va, insomma, per far spazio a una feature inedita che, neanche a dirlo, ha mandato in bestia i giocatori più hardcore, quelli che sudavano sette camice per capire e sconfiggere i boss prima di tutti gli altri. Se prima era necessario avventarsi contro questi bestioni per vedere quanti danni facevano le loro abilità, adesso basta aprire il Dungeon Journal, un pratico menù che raffigura le mappe e i boss di ogni dungeon, compresi di spiegazione testuale di fasi e abilità e perfino di una lista completa del loot.
Con il Dungeon Journal l'MMO di Blizzard sfonda definitiva la quarta parete e fornisce a tutti i giocatori una finestra sui segreti dei boss: mettere in atto le tattiche è un altro paio di maniche, ma il Journal rappresenta un vantaggiosissimo punto di partenza. Questa feature è soltanto l'ennesimo miglioramento dell'interfaccia di World of Warcraft, che ad ogni aggiornamento si arricchisce di nuove funzionalità (la 4.2 introduce anche un pratico menù per le modalità Wargame del PvP, per esempio) ma è anche un cambiamento che ha prodotto numerose polemiche, sopratutto da chi vede in essa un colpo basso al livello di sfida del gioco. Tuttavia Blizzard non intende trasformare il suo gioco di punta in un prodotto troppo semplice e la dimostrazione risiede in tutta una serie di accorgimenti operati per bilanciare le classi del gioco, principalmente riducendo l'efficacia di alcune di esse, ritenute più avvantaggiate in determinata circostanze rispetto ad altre. Sembra quasi che gli sviluppatori stiano cercando di procedere a tentoni, provando differenti strategie per raggiungere un equilibrio che accontenti tutti. Più facile a dirsi che a farsi.
E adesso?
Quale saranno i contenuti della prossima patch di World of Warcraft è ancora un mistero. Questo aggiornamento intanto è davvero corposo e oltre al nuovo raid-dungeon, alla nuova zona di quest e ai miglioramenti di interfaccia e bilanciamento bisogna ricordare anche i numerosi oggetti, Achievement, companion-pet e cavalcature aggiunti per soddisfare un po' le esigenze di tutti gli utenti. Il problema è che tutti questi obiettivi richiedono sopratutto un esasperato grinding di quest, mostri, boss, materiali e punti reputazione che rendono la patch 4.2 un sospetto riempitivo che sembra progettato proprio allo scopo di focalizzare l'attenzione e gli sforzi dei giocatori il più a lungo possibile, diciamo per l'intera estate.
Basti pensare che il nuovo quest-hub richiede ben trentasei giorni di quest quotidiane soltanto per sbloccare i vendor, praticamente la luce alla fine del tunnel. Nonostante la grande accessibilità raggiunta sopratutto con Cataclysm, la sensazione al momento è quella di un World of Warcraft indeciso, con i suoi sviluppatori impegnati a realizzare contenuti di ottima qualità per poi però dilungarli eccessivamente nel tempo, ripescando magari personaggi e situazioni del passato. Costringendo, poi, i giocatori a raggiungere dei risultati soltanto ripetendo le stesse azioni ogni giorno si premia più l'ostinazione che l'abilità, in contrasto con le premesse di questa espansione: da questo punto di vista Firelands è certamente un passo indietro rispetto agli obiettivi iniziali di Cataclysm, ma si tratta oggettivamente di un aggiornamento molto ricco che accontenterà in diversa misura sia i giocatori hardcore che quelli casual. Non aspettatevi grandi rivoluzioni al vostro prossimo log-in, però.