Non è un caso se con Grande Guerra gli antichi storici designassero senza dubbio alcuno proprio la Guerra del Peloponneso protagonista di Assassin's Creed Odissey. Sul finire del V secolo a.C. il conflitto tra Sparta e Atene aveva coinvolto praticamente tutte le città-stato greche, andando a ribaltare i precari equilibri di forze che si erano sviluppati negli anni successivi alle guerre persiane e alla battaglia di Platea. Grazie all'ambizione e al carisma di Pericle, Atene aveva infatti trasformato in funzione imperialista quella che era nata come semplice alleanza difensiva, esercitando sulle poleis della cosiddetta lega Delio-attica un controllo sempre più autoritario, a tratti apertamente dispotico. D'altronde la flotta costruita con i fondi della lega era ormai diventata talmente potente da non avere rivali nel Mediterraneo e da poter controllare senza sforzo le rotte commerciali e gli scambi con l'Asia minore. A opporsi a questa egemonia c'era però Sparta, che poteva ancora contare su un formidabile esercito di terra e guidava con sicurezza le città della lega del Peloponneso. Un tale bipolarismo non poteva non portare a uno scontro su larga scala, capace di mettere a ferro e fuoco le terre e i mari della Grecia e delle sue colonie asiatiche.
In questo contesto non stupisce allora che Assassin's Creed Odyssey, la cui storia, tra scelte e conseguenze, è ambientata proprio nella prima fase dello scontro (la cosiddetta fase Archidamica iniziata nel 431 a.C., dal nome di uno dei diarchi spartani dell'epoca), dia grande rilevanza anche agli scontri in mare. Le meccaniche delle battaglie navali e la navigazione stessa sono dunque un vero e proprio pilastro del gioco: Ubisoft ce ne ha parlato in maniera approfondita durante la nostra recente visita negli studi di Quebec City e in questo nuovo speciale vi raccontiamo tutto quello che abbiamo scoperto.
Potenziamenti e attacchi speciali
Le varietà di attacchi principali durante le battaglie navali di Assassin's Creed Odyssey sono quindi due: archi e frecce dalla media e lunga distanza, giavellotti per quella corta. Il sistema descritto dagli sviluppatori è semplice, ma si presta a essere fruito a diversi livelli di profondità. Da Origins, per esempio, viene ripresa la possibilità di ripararsi dagli attacchi nemici e di rilasciare il tasto per un rapido contrattacco. Un altro esempio pratico è l'utilizzo dell'ariete, che sfrutta l'accelerazione della nave per portare un attacco più potente. Questa meccanica è stata aggiunta in un secondo momento proprio per dare maggiore libertà di movimento e permettere manovre evasive per schivare attacchi avversari modificando rapidamente l'orientamento della nave. Non è un'azione particolarmente realistica, ma offre più opzioni strategiche e dovrebbe aumentare il divertimento pad alla mano, anche grazie alla gestione della stamina necessaria a utilizzarla. Ci sono poi tecniche avanzate come il cosiddetto focus shot: se si tiene premuto il tasto per un attacco con le frecce, questo può essere più potente, concentrato e andare a colpire i punti deboli che appaiono sullo scafo nemico. Un altro livello di profondità è dato dalla barra della furia, che permette di utilizzare attacchi speciali come le frecce infuocate, e dai perk, che possono dare bonus come una maggiore potenza di fuoco. I colpi infuocati, inoltre, possono paralizzare la nave nemica, che a quel punto non può muoversi e si ritrova con l'equipaggio in panico totale. Oppure si possono usare per creare punti infuocati come difesa, che danneggiano il vascello avversario durante l'inseguimento.
In modo simile a quanto abbiamo descritto nello speciale su sistema di combattimento e abilità di Assassin's Creed Odyssey, le navi e l'equipaggio hanno potenziamenti e modifiche a livello estetico e strutturale. Gli arcieri, per esempio, partono con un singolo attacco, ma andando avanti si sbloccano upgrade che danno più colpi o maggiore forza. Per accedere ai potenziamenti servono ovviamente delle risorse, che possono essere ottenute proprio grazie agli scontri in mare: ogni nave sconfitta dà infatti come ricompensa materiali diversi. Proprio come in Assassin's Creed IV: Black Flag, durante uno scontro navale si può decidere di affondare o di abbordare i nemici. La prima opzione è più rapida e dà più risorse, magari attraverso lo sfruttamento di perk acquisiti in precedenza. La seconda permette invece di accedere a scrigni di diverso valore, che in generale contengono oggetti di maggior pregio. Ci sono nove tipi di upgrade e tutte le modifiche hanno un impatto anche estetico, dalle vele allo scafo, fino alla polena. Cambiare la composizione della ciurma modifica inoltre i canti marinareschi intonati durante i viaggi. E sì, se ve lo steste chiedendo anche questi hanno una base storica, visto che sono modellati sulla base di antichi inni e peana.
Mercenari, luogotenenti e fazioni
I mari di Assassin's Creed Odyssey sono popolati da diverse fazioni: ci sono pirati che cercano mercanti da derubare, e a volte attaccano anche il giocatore; ci sono le navi delle due fazioni principali in lotta, ovvero Ateniesi e Spartani, che molto spesso finiscono per scontarsi tra loro; infine ci sono i mercenari (dei quali abbiamo già parlato nello speciale su sistema di combattimento e abilità), che arrivano in mare con navi epiche molto resistenti e dotate di specifici segni distintivi. Alcune hanno a disposizione una vera e propria flotta di pirati a difenderle e sfruttano comportamenti differenti per aumentare il livello di sfida. Ovviamente sconfiggerle permette di accedere a ricompense uniche, come risorse rare ed elementi per personalizzare la nave.
Tornando a parlare di abbordaggio, infine, è importante sottolineare che durante le fasi di attacco prendono parte al combattimento anche i cosiddetti luogotenenti. Questi sono personaggi che possono essere reclutati nel corso dell'avventura e che rendono più semplice eliminare il capitano nemico. Se nel corso di una missione compare un personaggio reclutabile questo viene evidenziato da Icaros, l'aquila che accompagna il giocatore. In questa fase sono visibili anche le sue abilità, mentre la categoria dipendere dalle armi utilizzate. Ci sono anche missioni specifiche che si concludono con il personaggio che chiede di unirsi alla ciurma, ma nella maggior parte dei casi è sufficiente mandarli al tappeto senza ucciderli per avere la loro fiducia. "Una volta che avete reclutato un nuovo alleato", ci ha raccontato ancora Scott Philipps quando gli abbiamo chiesto se alcuni personaggi potessero opporre un rifiuto, "tutto ciò che dovete fare è pagarlo e si unirà alla vostra ciurma. Quindi no, nel classico stile de Il Padrino, non rifiuteranno mai l'offerta". I luogotenenti hanno rarità diverse e offrono vari perk utili alla nave: permettono così di personalizzare l'esperienza e possono lavorare insieme, dando la possibilità di creare una ciurma che si adatti al meglio alle necessità del giocatore. Si possono poi chiamare per combattere in scontri in campo aperto: in questo caso hanno un tempo limitato di utilizzo, ma anche questo aspetto è potenziabile e sono molto utili per dare supporto in combattimento o creare un diversivo. Non possono nemmeno essere uccisi, ma se vengono sconfitti è impossibile utilizzarli per un po' di tempo.