È finita: con l'aggiornamento 1.62 si conclude il lungo supporto post-lancio di Assassin's Creed Valhalla e la saga di Eivor trova un finale nel DLC L'Ultimo Capitolo, in cui l'imbattibile guerriero vichingo scende a patti con la propria natura, dice addio agli amici e ai nemici, e infine parte per un viaggio in cui proverà a trovare sé stesso.
Attenzione ai possibili spoiler.
I collegamenti con Assassin's Creed Mirage sono chiari e inevitabili, da un lato perché c'è proprio Basim dietro queste sequenze: l'Occulto accede all'Animus per scoprire come si sia effettivamente conclusa la vita del suo vecchio... amico; dall'altro perché all'interno dell'aggiornamento è inclusa anche una missione intitolata "Il corvo e il cuculo" in cui faremo la conoscenza di Roshan, l'ormai anziana mentore di Basim.
Un piccolo assaggio di Mirage
Pare che alcuni soldati inglesi si siano travestiti da vichinghi allo scopo di scatenare una guerra, e così Eivor parte alla ricerca dei colpevoli per sventare la minaccia prima che produca dei danni. Quando però raggiunge il luogo in cui stazionava una di queste squadre, si trova di fronte a un vero e proprio massacro, perpetrato a quanto pare da un singolo, potente guerriero.
Si scopre che l'autrice dell'assalto è Roshan, un membro degli Occulti giunta in Inghilterra sulle tracce di Sir Edward, il conte di Westerna, ovverosia l'uomo dietro questa operazione. La donna sostiene in realtà che Edward sia un fantoccio fra le mani di Al-Si'la, l'organizzazione segreta che immaginiamo la sua confraternita abbia affrontato in quel di Baghdad, e di cui faremo la conoscenza appunto nella campagna di Assassin's Creed Mirage.
Ad ogni modo, i due hanno un nemico in comune ed Eivor si offre di eliminarlo, ma per Roshan è importante che la sua uccisione sia plateale, eseguita dinanzi ai suoi uomini, che in questo modo perderanno i propri punti di riferimento e batteranno in ritirata anziché affrontare l'assassino che si è introdotto con l'inganno nella loro base.
In effetti la missione è tutta qui: assistiamo all'incontro con Roshan, scopriamo alcune delle sue motivazioni e poi ci lanciamo in un assalto che può essere portato avanti in maniera stealth, come da richiesta dell'Occulta, oppure a viso aperto e senza farsi troppi scrupoli per via dei ben noti problemi di bilanciamento della difficoltà che affliggono l'endgame di Assassin's Creed Valhalla.
L'addio di Eivor
Conclusa nel giro di pochi minuti la quest "Il corvo e il cuculo", ci siamo concentrati sul contenuto più interessante dell'aggiornamento 1.62, vale a dire The Last Chapter, L'Ultimo Capitolo della lunga saga di Eivor. In questo caso i collegamenti con Mirage ci sono sembrati ancora più evidenti, visto che il DLC si pone narrativamente come un vero e proprio ponte tra il finale di Valhalla e gli eventi del prossimo gioco della serie Ubisoft.
Inutile nasconderlo, però: siamo rimasti molto delusi dai contenuti del pacchetto. Ci aspettavamo un'ultima missione che consentisse al leggendario Morso di Lupo di congedarsi nel migliore dei modi e salutare i suoi amici di Ravensthorpe con la consapevolezza di aver difeso l'insediamento un'ultima volta prima di partire per un viaggio in cui avrebbe cercato di trovare sé stesso, scendendo finalmente a patti con la sua misteriosa duplice natura.
C'erano tante possibilità per mettere in scena questo commiato. Un'improvvisa invasione del territorio da parte delle truppe nemiche? Una spettacolare razzia al fine di conquistare le risorse che avrebbero consentito a Ravensthorpe di prosperare negli anni a venire? Nulla di tutto ciò: gli autori hanno puntato su di un'esperienza prettamente narrativa, che si svolge nell'ambito di quattro filmati in cui Eivor deve raggiungere determinati luoghi e dire addio ai suoi amici e ai suoi nemici.
The Last Chapter ribadisce in questo modo le scelte controverse compiute da Ubisoft Montreal nell'ambito della campagna, che però vogliamo evitare di anticiparvi nel caso ancora non l'abbiate completata, e finisce anche per tradire i propri presupposti, senza raccontarci effettivamente cos'è successo a Eivor negli ultimi anni della sua vita, quali battaglie ha combattuto, quali personaggi ha incontrato e com'è morto in Vinlandia, l'attuale Terranova canadese.
Tiriamo le somme
Sebbene L'Ultimo Capitolo dell'epopea di Eivor si sia dunque rivelato un contenuto ben al di sotto delle aspettative dettate dal suo stesso titolo, pur con l'attenuante di essere alla fine un DLC gratuito, ha avuto il merito di riportarci ancora una volta fra i meravigliosi panorami dell'Inghilterra di Assassin's Creed Valhalla, che temono ben pochi confronti, e di tirare le somme su questa esperienza nella sua interezza.
La critica che più spesso viene mossa al gioco è di essere troppo lungo, e in effetti la sola campagna di base richiede dalle sessanta alle novanta ore per essere completata. In verità, tuttavia, non abbiamo percepito il peso di questa corposità, che invero il titolo gestisce bene attraverso le sue saghe di ispirazione norrena, introducendo di volta in volta nuovi territori e nuovi personaggi con cui confrontarci, spesso nell'ambito di quest molto interessanti anche dal punto di vista narrativo.
Visivamente, poi, quello che si para davanti ai nostri occhi è uno spettacolo straordinario. È vero: sul fronte delle architetture l'Inghilterra del IX secolo non offriva grandi possibilità e infatti le città inglesi in Valhalla risultano dimenticabili, finendo spesso anche per somigliarsi. Tuttavia al di fuori delle loro mura c'è un open world sconfinato, che ci invita a essere esplorato fra pianure e montagne, alternanza di giorno e notte, colori splendidi.
Da questo punto di vista ci preme aprire una parentesi sulla versione PC: ai tempi della recensione di Assassin's Creed Valhalla, con un i5 10400 e una RTX 3070 siamo riusciti a far girare il gioco a 60 fps stabili impostando la risoluzione a 4K ma con uno scaler settato all'80% (dunque 1728p effettivi) e tutte le regolazioni al massimo a parte l'antialiasing. Ebbene, gli aggiornamenti di questi due anni hanno migliorato l'ottimizzazione al punto da consentirci di passare ai 4K reali e maxare il tutto raggiungendo i 60 fps, che diventano rocciosi una volta attivato l'FSR con il preset "qualità ultra". Complimenti.
Lato gameplay abbiamo apprezzato tanto le sfaccettature RPG quanto il sistema di combattimento, molto solido nella resa degli impatti e caratterizzato da una progressione e da una versatilità inedite grazie alla gran quantità di armi differenti e da un set di abilità speciali che aggiungono ulteriore spessore e possibilità strategiche agli scontri più complessi. Peccato che però nell'endgame tale abbondanza si riveli un'arma a doppio taglio, con Eivor che diventa davvero troppo forte e il grado di sfida che cala drasticamente, rovinando l'esperienza delle espansioni.
Restando sulle criticità, rimane a nostro avviso il problema della direzione: sebbene la serie Ubisoft possa vantare diverse sequenze che ancora oggi ricordiamo come iconiche (vedi il nostro speciale sui momenti migliori di Assassin's Creed), non è ancora riuscita a compiere quel passo in più che potrebbe consentirle di valorizzare al meglio l'enorme impegno tecnico e artistico compiuto dai suoi team di sviluppo. Un limite che Valhalla conferma ancora una volta proprio con L'Ultimo Capitolo, in attesa di scoprire che piega prenderà la sere con Mirage nel 2023.