16

Blumhouse: i maestri dell’horror sbarcano nei videogiochi

Cosa hanno in comune il chitarrista degli Nine Inch Nails, Sam Barlow e il figlio di Cronenberg? Un'innata passione per il cinema e il mondo dei videogiochi!

SPECIALE di Francesco Serino   —   27/06/2024
Logo Blummhouse

Gli horror di Blumhouse sono la piccola grande notizia che rischia di passare inosservata, e che invece meriterebbe tutta la nostra attenzione. Tra funerei licenziamenti e chiusure lampo, ritrovarsi davanti a un'etichetta indipendente proveniente dal cinema e pronta a investire in videogiochi è una bella cosa da ogni direzione la si guardi. Non si tratta poi di giochi ad alto budget pronti a sfracellarsi davanti a un pubblico oramai saturo di emozioni e poco propenso a lasciarci ottanta Euro al buio, bensì di prodotti autoriali incentrati sul gameplay e dal divertimento immediato.

Horror d’autore

I giochi della Blumhouse sono inoltre pensati per funzionare ovunque, non solo sulle console maggiori o su PC. Quello proposto da Blumhouse suona come un business sano, sorretto da idee intriganti. Che poi non è molto diverso da come gestisce il suo business cinematografico: Blumhouse ha lavorato con Jordan Peel per Get Out, ha creato serie come Paranormal Activity e Insidious, ha persino aiutato a produrre quel capolavoro di Whiplash firmato Damien Chazelle. In mezzo una miriade di film prevalentemente horror, non sempre riusciti, ma che stanno aiutando a far emergere diversi nuovi autori. La speranza è che quest'avventura nei videogiochi possa portare agli stessi risultati.

Dalla Spagna arriva Crisol Theater of idols, uno dei giochi graficamente più appariscenti
Dalla Spagna arriva Crisol Theater of idols, uno dei giochi graficamente più appariscenti

Blumhouse Games si è presentata con un bouquet composto da sei giochi tutti a loro modo interessanti. Crisol Theater of idols è un'avventura in prima persona graficamente appariscente e dall'indiscutibile atmosfera, opera di debutto degli spagnoli Vermila Studio. Del gioco sappiamo solo che sarà ambientato su una isola chiamata Tormentosa e che il sangue sarà l'unica arma a nostra disposizione. Anche i Perfect Garbage sono un team di sviluppo giovane, esistono dal 2018 e hanno all'attivo un solo gioco nemmeno così interessante, ma il loro Grave Season sembra davvero irresistibile come clone di Stardew Valley in salsa horror.

Accoppiate infernali

Sleep Awake è il terzo gioco ad apparire nel trailer di presentazione mostrato da Blumhouse e, fidatevi, non è un gioco qualunque. Dietro questa surreale avventura in prima persona troviamo infatti gli Eyes Out Studios: casa californiana fondata da Cory Davis, autore di Spec Ops: The Line, e Robin Finck, il chitarrista dei Nine Inch Nails. Di Sleep Awake sappiamo solo che avrà come protagonista una donna che deve rimanere sveglia evitando così di soccombere ai suoi fin troppo vividi incubi. Nel trailer si intravede un laboratorio di qualche tipo, forse ci troviamo davanti a un esperimento scientifico?

Che gioco può uscire dalla testa dell'autore di Spec Ops The Line e la chitarra dei Nine Inch Nails? Un gioco come Sleep Awake
Che gioco può uscire dalla testa dell'autore di Spec Ops The Line e la chitarra dei Nine Inch Nails? Un gioco come Sleep Awake

Il quarto titolo è Fear the Spotlight, avventura con grafica retrò (strizza l'occhio ai poligoni della prima PlayStation) ambientata tra aule scolastiche e sedute spiritiche, zeppa di buoni puzzle e dove c'è un unica regola da rispettare: evitare la luce. Questo gioco è stato già a un passo dal debutto, su Steam sono presenti anche diverse recensioni prevalentemente positive, ma la data di uscita è ora prevista per settembre. Fear The Spotlight sembra puntare a un pubblico più giovane, ma senza per questo scendere a compromessi.

Il successivo è The Simulation, un'avventura in prima persona che sembra anche un editor in cui un game designer viene chiamato a creare un gioco horror per risolvere un complicato caso di cronaca.

L'ultimo gioco, al momento denominato Project C, è l'unico senza trailer o immagini. Un mistero che nasconde il progetto più interessante e sul quale stanno infatti lavorando i due nomi più roboanti: Sam Barlow (Immortality, Her Story) e Brandon Cronenberg (Infinity Pool).

Incubi futuri

Come avrete notato, al di là dei singoli giochi a balzare all'occhio sono le grandi differenze tra gli autori che, provenienti spesso da mondi diversi, si ritrovano ora in queste atipiche collaborazioni di cui non vediamo l'ora di cogliere, e giocare, i frutti. Al di là del risultato finale, una simile mescolanza non può che dar vita a qualcosa di atipico e interessante. La speranza è un successo che ingolosisca altri a fare lo stesso tentativo, creando un nuovo palcoscenico dove il numero delle A non indicherà più il budget di un gioco, ma il peso dei loro autori.

Fear The Spotlight è il primo gioco su cui potremo mettere le mani, ma solo dopo l'estate
Fear The Spotlight è il primo gioco su cui potremo mettere le mani, ma solo dopo l'estate

Un approccio più cinematografico, dove al regista è permesso anche un progetto minore, ma per dei giochi più giochi che mai. Funzionerà o sarà l'ennesimo tentativo di unire due mondi troppo diversi tra loro? Ci provarono anche Spielberg e Dreamworks: il tentativo fallì economicamente abbastanza presto eppure fecero comunque in tempo a regalarci il magico The Neverhood. Ma questi sono altri tempi, ci sono già autori che pensano in maniera crossmediale proprio come Sam Barlow e i registi di oggi, a differenza di quelli di ieri, sono tutti nativi digitali. Magari è proprio accettandosi finalmente a vicenda che cinema e videogiochi usciranno da questa crisi creativa che li attanaglia, voi ci credete?