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Call of Duty: Black Ops 4, approfondiamo la modalità veterano

La modalità veterano è per pochi, vale la pena di darle una chance?

SPECIALE di Tommaso Valentini   —   23/10/2018

È ormai passata più di una settimana dal lancio di Call of Duty: Black Ops 4 e le vendite stanno procedendo a gonfie vele, con oltre cinquecento milioni di dollari incassati nei primi tre giorni. Merito di questo successo va sicuramente in parte al solido multiplayer, alla rinnovata e più corposa modalità zombie ma, soprattutto, alla modalità Blackout, che da sola sta letteralmente trainando il titolo in cima alle classifiche dei più visti su Twitch, scavalcando spesso e volentieri i rivali diretti. Call of Duty, insomma si è ripreso il trono e mentre il mercato attende impaziente Red Dead Redemption 2 e i seguenti sconquassamenti che ne deriveranno, Activision si gode placida il suo momento. Esiste una piccola nicchia di giocatori che tuttavia non è attirata da nulla di quanto citato poc'anzi, preferendo la modalità Veterano, spesso snobbata e messa in un angolino per favorire le altre sezioni di gioco. Oggi scaviamo un pochino più a fondo in questa tipologia di partite cercando di capire cosa le rende speciali e a loro modo uniche.

Poche modalità mirate

La modalità Veterano di Call of Duty: Black Ops 4 è snobbata dai più perché prende di peso il gameplay dello sparatutto Activision e lo porta ad un estremo poco digeribile per la massa, fatto di uccisioni istantanee e carente di tutte quelle comodità che facilitano l'individuazione dei nemici proprie delle playlist standard. All'appello non si presentano poi molte delle modalità di gioco esistenti, essendo solo cinque i pilastri che sorreggono le schermaglie: Team Deathmatch, Tutti contro Tutti, Uccisione Confermata, Dominio e Cerca e Distruggi. Mancano quindi Postazione, Controllo e l'ultima arrivata Furto, playlist che andrebbero comunque rimaneggiata per essere fruibili e divertenti con le opzioni attive su Veterano. Perché se è vero che Call of Duty fa della sua velocità di esecuzione e del Time to Kill basso due dei suoi marchi di fabbrica, con l'ulteriore aumento di questi parametri il meta viene rivoluzionato completamente, tanto da rendere inutili buona parte degli equipaggiamenti e degli Specialisti presenti quest'anno. Immaginate dunque di entrare in partita e trovarvi completamente senza interfaccia, senza aiuti visivi che vi indichino dove sono i nemici e con i colpi dei fucili d'assalto che possono uccidervi all'istante, pur non colpendovi in testa. I primi match sono solitamente alienanti per chi arriva dalle modalità normali e ci vuole un po' ad abituarsi alla frenesia dei combattimenti.

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La cosa più pericolosa e difficile da assimilare, prima che l'assenza del radar, è il fuoco amico sempre attivo e che, non di rado, porta l'espulsione dai server per chi spara senza prestare troppa attenzione alla direzione dei proiettili, e tutti sappiamo bene come un paio di colpi di prefire siano spesso essenziali su Call of Duty. In Veterano invece è il rischio è troppo elevato e si predilige il riflesso istantaneo allo sparare all'impazzata prima di girare gli angoli. Incredibilmente il gameplay diventa così più ragionato (nonostante un ritmo più elevato) e l'attenzione va portata ai massimi livelli alzando la tensione in partita. Non si parla infatti solo dei semplici proiettili esplosi dalle bocche da fuoco ma anche delle score streak, pericolosissime per i nostri commilitoni quando colpiscono su larga scala. Fortunatamente quest'anno Treyarch non ne ha inserite moltissime di questo tipo e ci si trova quindi a dover fare i conti più spesso con elicotteri e UAV invece di Assalti Lampo e bombardamenti, riducendo di gran lunga le uccisioni involontarie.

Cosa scegliere come classe?

Una delle caratteristiche vincenti e più apprezzate di chi gioca in Veterano è l'assenza totale, o quasi, dei fucili di precisione visto che tutte le altre armi hanno lo stesso potere di penetrazione. Senza quick scope il gadget più utilizzato diventa quindi il calcio per l'estrazione rapida, da affiancare possibilmente ad uno qualsiasi dei fucili d'assalto o a una mitraglietta, a seconda dei gusti. Altro elemento di assoluta rilevanza è la possibilità di essere competitivi sostanzialmente con qualsiasi bocca da fuoco, essendo il danno relativamente meno importante come caratteristica. Anche i Perk quindi risultano più facili da scegliere, lasciando che siano poi le Wildcard a fare la differenza nelle build: gli FMJ sono sostanzialmente inutili, così come gli FMJ II, mentre opzionale è la scelta dei caricatori aumentati. La velocità con cui si muore è decisamente più alta rispetto alle modalità standard ed è quindi preferibile cercare di ottenere altri tipi di vantaggio con gli equipaggiamenti per le armi. Troviamo ad esempio determinante l'uso di Silenzio di Tomba e Gioco di squadra, due Specialità 3 che andranno ad occuparvi tre slot ma che vi renderanno sostanzialmente dei fantasmi, magari con l'aggiunta di Geniere per evitare di morire dalle Mine Mesh di Nomad. Restando in tema Specialisti allora, è normale e utile segnalare che i più efficaci in partita sono Recon, grazie al suo Dardo Sensore, Torque, capace com'è di bloccare interi passaggi con le Barricate e il già citato Nomad. L'unità K9 è un vero pericolo nelle partite normali (immaginatevi in Veterano che disastri può fare) regalandovi anche cinque o più kill senza il minimo sforzo.

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In partite dove la conoscenza della mappa è tutto l'impulso visivo di Recon può fare la differenza nelle fasi finali e anche il pacchetto assalto di Crash non è un equipaggiamento da sottovalutare, laddove saranno gli UAV e il controllo dei cieli a fare la differenza tra vittorie e sconfitte. Per questo un bel Hellion è sempre gradito in squadra, pronto a tirare giù i droni nemici ma anche a far saltare barricate e filo spinato in posizioni scomode. Altro elemento di gameplay da non sottovalutare assolutamente è la completa mancanza della rigenerazione di salute manuale, quasi inutile visto il TTK, ma scelta comunque curiosa visto che rappresenta una delle grandi rivoluzioni di quest'anno e avrebbe potuto rinfrescare una modalità che, questa volta si, è rimasta completamente immutata in tutti questi anni. Giocare in Veterano vuol dire prepararsi ad affrontare Call of Duty in modo completamente diverso, morendo più spesso ma affinando tattiche e riflessi, a tal punto da trovarsi poi disorientati una volta tornati nelle playlist canoniche. Ci sono tuttavia un paio di elementi che non riusciamo proprio ad apprezzare, come la mancanza dell'interfaccia relativa anche alle abilità degli specialisti o agli indicatori di punteggio, opzioni che potrebbero quantomeno rendere più agiata la vita di chi si cimenta nelle partite più difficili di Call of Duty. Il nostro consiglio ultimo è dunque quello di provare a farci un giro, non demordere dopo le prime cocenti sconfitte e abituarvi a un sistema di gioco talmente diverso da sembrare quasi un altro prodotto, sufficiente a nostro modo di vedere per darvi quella distrazione dalle infinite partite in competitivo, uno svago che potrebbe col tempo diventare il cuore dei vostri match online.

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