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Clair Obscur: Expedition 33 è un gioco che potrebbe rivelarsi un classico

Abbiamo provato di nuovo Clair Obscur: Expedition 33 e ci ha dato sensazioni da grande classico dei JRPG.

PROVATO di Aligi Comandini   —   03/03/2025
Clair Obscur è un gioco drammatico, e la faccia pulita di Gustave si riempirà a breve di lacrime e sangue
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
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Farsi notare nel mercato odierno dei videogiochi è più difficile che mai. Titoli di ogni tipo escono a raffica ogni mese e persino il mercato indipendente sembra aver quasi finito le idee, dato che oggi è quasi impossibile distinguersi dalla massa con qualcosa di realmente originale. Eppure, anche in questo turbinio di uscite, hype eccessiva e ricambio continuo, Sandfall Interactive è riuscita a far parlare di sé grazie allo spettacolare trailer della sua prima creatura, Clair Obscur: Expedition 33.

La storia di Sandfall non è diversa da quella di molti altri team: un gruppo di veterani, stanchi dello sviluppo tripla A e delle sue limitazioni, si è riunito in Francia per creare il gioco dei sogni. La differenza, in questo specifico caso, sembra però essere il livello di talento coinvolto: Expedition 33 è una lettera d'amore ai classici del genere JRPG, un titolo che ne riprende molti crismi e sembra capace di reinserirli in una storia all'altezza del miglior blockbuster occidentale.

Lo abbiamo provato per circa tre ore, giocando una parte della fase iniziale della campagna e ci ha impressionato persino al di sopra delle nostre già elevate aspettative. Ma cosa rende questo gioco, strutturalmente piuttosto classico, potenzialmente superiore agli altri rappresentanti del genere? Beh, una creatività artistica incredibile, interpretazioni da urlo e meccaniche ben calcolate; un mix vincente, che ci affrettiamo a descrivervi più dettagliatamente.

Più obscur che clair

La demo da noi provata cominciava seccamente dopo il prologo, con uno dei protagonisti principali, Gustave, in preda alla disperazione a seguito del disastroso approdo della sua spedizione sulle sponde del luogo di nascita della "pittrice". Non vogliamo rovinarvi le battute iniziali, che a noi sono state descritte tramite un filmato riassuntivo, ma il ruolo della pittrice sì, perché la sua esistenza come antagonista primaria dona tutto un altro peso alle vicende del gioco e ai suoi personaggi.

La pittrice è una minaccia concreta e terribile, ma il mondo da lei creato è davvero splendido. Expedition 33 ha una art direction magnifica
La pittrice è una minaccia concreta e terribile, ma il mondo da lei creato è davvero splendido. Expedition 33 ha una art direction magnifica

In pratica, nel mondo di Clair Obscur, l'umanità è sull'orlo dell'estinzione: ogni anno un'entità potentissima e misteriosa chiamata pittrice cancella un numero e tutti gli esseri umani di quell'età vengono eliminati all'istante. Partita da cifre molto alte, questa inarrestabile minaccia è ormai arrivata al 34; ogni volta una spedizione ricca di persone appartenenti all'annata che si spegnerà a breve parte con l'intenzione di fermarla, solo per fallire miseramente. Quella trovata dagli autori è una premessa eccelsa, se non altro per far capire l'enorme peso che grava sulle spalle dei protagonisti. Il primo utilizzabile, Gustave, è in particolare in una situazione drammatica: si tratta di un brillante ingegnere le cui invenzioni potrebbero ribaltare la situazione, ma ha visto recentemente morire la sua amata per mano della pittrice. Nella spedizione 33 di cui fa parte c'è pure sua sorella adottiva Maelle (che di anni ne ha solo 16, ma ha scelto comunque di partire), e a inizio avventura la sua salute non sembra delle migliori. Vi assicuriamo che la sua caratterizzazione e le fasi iniziali del gioco sono più che sufficienti a mettere in chiaro quali saranno i toni dell'avventura e l'allegria non è molta.

I personaggi di questo titolo sono molto umani e davvero ben recitati. La narrativa ha potenziale enorme
I personaggi di questo titolo sono molto umani e davvero ben recitati. La narrativa ha potenziale enorme

Questo non significa che Expedition 33 sia un titolo solo pieno di toni cupi, orrende minacce e drammaticità: tra i motivi per cui colpisce c'è la sua straordinaria dualità, nata dalla capacità di unire una trama estremamente matura e personaggi umani e complessi a una creatività artistica senza fine. Il mondo di Lumiere è meravigliosamente bello, tanto da sembrare appunto "dipinto" da un'entità incomprensibile: le sue terre nascondono abissi dove si può respirare normalmente, terre rigogliose e piene di natura, e un'infinità di misteri... persino le strane creature create dalla pittrice, i Nevron, sembrano avere una coscienza e delle motivazioni, che influenzano direttamente le missioni affrontate dal giocatore. Questo non è un universo vuoto creato solo per fare scena, qui c'è chiaramente stato del lavoro in termini di background narrativo, e gli eventi si muovono in modo furbo e veloce, così da mantenere altissima l'attenzione. Aggiungete al tutto un livello di recitazione altissimo e un comparto tecnico da urlo, e otterrete una narrativa dal potenziale incalcolabile. Certo, saranno senza dubbio la gestione complessiva della storia e la sua conclusione a rendere il tutto realmente memorabile, ma quanto visto finora ci ha davvero impressionato in positivo e speriamo che si incastri nel migliore dei modi nel gioco finito.

Classico, ma non troppo

L'art direction funziona alla grande anche perché gli sviluppatori non si sono chiaramente limitati. La premessa ha dato modo ai creativi di Sandfall di sbizzarrirsi creando luoghi e personaggi unici, ma il lavoro fatto è eccellente anche in termini di interfaccia. Ci deve essere chiaramente qualche fan di Atlus nella squadra francese, perché Expedition 33 prende a piene mani dai Persona in questo aspetto, seppur tutto sia stato fatto con ancor più dinamismo e spettacolarità, aggiungendo non poco stile ai combattimenti e ai menu. Anche le creature native del mondo di Lumiere, chiamate Gestral, sono affascinanti e sarà curioso vedere come la loro esistenza sarà implementata nella campagna. Eppure a Sandfall il talento sembra esistere davvero a 360 gradi, perché, oltre a promettere bene sia dal punto di vista artistico e tecnico che da quello narrativo, Clair Obscur sembra estremamente solido anche dal punto di vista meccanico.

La diversificazione di personaggi e nemici è notevole, e il sistema di combattimento guadagna moltissimo dalle meccaniche in tempo reale. Occhio però, sono meno permissive di quanto possiate pensare
La diversificazione di personaggi e nemici è notevole, e il sistema di combattimento guadagna moltissimo dalle meccaniche in tempo reale. Occhio però, sono meno permissive di quanto possiate pensare

Il gioco non reinventa niente in termini di sistemi dei JRPG, ma prende ispirazione da alcuni dei migliori esponenti del genere. È a turni, con un ordine ben visibile delle azioni, ma contiene elementi in tempo reale, che ricordano giochi come Vagrant Story, Shadow Hearts, Eternal Sonata e svariati altri. La differenza è che qui le meccaniche in tempo reale sembrano essere meno permissive del solito e sono gestite in modo estremamente interessante.

In parole povere, sia l'offensiva che le meccaniche difensive richiedono al giocatore di affinare i riflessi: è possibile anche vincere le battaglie con la pura strategia o potenziandosi a dovere, ma ogni personaggio è dotato di una schivata, di un salto e di una parata, e utilizzarle correttamente permette di superare gli incontri senza subire alcun danno. La schivata è la vostra principale manovra in difesa, poiché ha una finestra di invulnerabilità ampia e annulla i danni nemici; la parata non è altrettanto affidabile e dovrete premerla nell'esatto momento in cui un avversario vi colpisce, ma farlo con precisione attiverà delle poderose contromosse capaci di ribaltare uno scontro.

Il salto è invece più occasionale, visto che serve solo a evitare specifici attacchi ad area imparabili, mostrati da un chiaro indizio visivo. A questo trittico si aggiungono poi dei tempi precisi di pressione per le mosse speciali dei personaggi, che si potenziano se le si attiva col giusto ritmo e hanno a volte persino effetti aggiuntivi. Potrà sembrarvi roba da poco, tuttavia tali semplici aggiunte rendono i combattimenti molto più divertenti rispetto a un classico sistema a turni e i tempi sono abbastanza stretti da dare al tutto un discreto livello di sfida. Inoltre, gli attacchi dei nemici hanno interessanti variazioni di schemi, ma animazioni chiare e leggibili che li rendono onesti e arginabili una volta studiata a dovere una battaglia. C'è della notevole competenza alla base del tutto, poco altro da dire.

L'interfaccia di gioco è esteticamente splendida, e il suo dinamismo è chiaramente ispirato ai Persona
L'interfaccia di gioco è esteticamente splendida, e il suo dinamismo è chiaramente ispirato ai Persona

Non finisce peraltro qui: per arricchire ulteriormente l'esperienza, ogni personaggio dispone di meccaniche uniche: Gustav ha un braccio meccanico che può caricarsi gradualmente e scatenare devastanti attacchi elettrici, Lune è una maga che assorbe cariche elementali attivate dalle altre mosse per potenziare gli attacchi, mentre Maelle è una spadaccina che cambia posa e ottiene bonus percentuali ogni volta. Abbiamo potuto utilizzare solo questi tre per ora, ma tanto è bastato a variare molto spesso strategia e a trovare combinazioni davvero poderose.

Ovviamente anche qui ci sarà da valutare la solidità della progressione e dei sistemi in generale: un giocatore con ottimo tempismo può seriamente abusare delle meccaniche difensive, e alcune combinazioni ci sono sembrate persino troppo devastanti in termini di moltiplicatori. Ogni scontro da noi affrontato è stato però divertente e variegato, specialmente quelli contro alcuni boss dotati di abilità alquanto fastidiose, dunque siamo curiosi di capire fino a che punto la creatività del team abbia influenzato i confronti più impegnativi del gioco.

Nel gioco i nemici principali, i nevron, sono a volte davvero enormi. Non sarà facile sconfiggere alcuni di loro
Nel gioco i nemici principali, i nevron, sono a volte davvero enormi. Non sarà facile sconfiggere alcuni di loro

Nel complesso, comunque, il nostro primo incontro con Expedition 33 è stato davvero notevole: tutto ci ha colpito positivamente e non vediamo l'ora di vedere come Sandfall riuscirà a portare a termine questa prima grande sfida. Le premesse per un gran titolo ci sono tutte.

Seppur creato da un team occidentale, Expedition 33 vuole chiaramente rifarsi ai grandi classici del genere JRPG. Il fatto è che sembra realmente riuscire nell'impresa, grazie a meccaniche solide e divertenti, a una narrativa dall'enorme potenziale, e a una direzione artistica straordinaria. Abbiamo giocato solo le prime ore, ma le sensazioni che questo titolo ci ha trasmesso sono quelle che ci aspetteremmo da un grande classico. Chissà se riuscirà davvero a sfruttare in toto il suo potenziale.

CERTEZZE

  • Direzione artistica eccezionale
  • Narrativa notevole, e livello di recitazione da super produzione
  • Meccanicamente solido e ricco di varietà nei sistemi

DUBBI

  • Sfrutterà appieno tutto questo potenziale?