Se il nome Crucible dovesse esservi sfuggito dai radar, o far risuonare una debolissima campana nella vostra mente, è più che normale: lo sparatutto a squadre è stato fra i tre giochi annunciati da Amazon al TwitchCon quattro anni fa e non si può dire che abbia fatto chissà quale scalpore. Gli altri due erano Breakway, poi cancellato, e New World, MMORPG ambientato in una versione alternativa e molto ostile dell'America del 1492 sul quale abbiamo recentemente fatto il punto. Circa un paio di settimane fa siamo stati invitati virtualmente a una sessione hands on di Crucible, tornato sotto i riflettori e disponibile da domani 20 maggio: ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi e divertiti, perché ci siamo scontrati con un gioco che pur senza reinventare la proverbiale ruota prova a fare qualcosa di diverso in uno scenario dove si inseguono e ricalcano i soliti generi. Anzitutto, cos'è di preciso Crucible?
PvP ma anche PvE
Attendendoci alla sua descrizione, Crucible è uno sparatutto competitivo in terza persona, a squadre e free-to-play, sviluppato da Relentless Studio sotto l'egida di Amazon Games. Scegliendo un cacciatore in un roster vario composto da umani, alieni e robot, ciascuno con armi e abilità distintive, il giocatore scende in campo assieme ai compagni per misurarsi contro altre squadre in tre diverse modalità di gioco che mescolano il PvP con il PvE. In quattro anni si è saputo poco o nulla di un gioco che all'inizio sembrava un vago miscuglio di idee, prese dai tipici sparatutto multigiocatore, affiancate da alcune caratteristiche proprie dei battle royale. Qualsiasi cosa fosse nella sua fase embrionale, oggi Crucible è cambiato in maniera significativa e pur mantenendo alcuni elementi battle royale si focalizza su obiettivi da portare a termine; non solo in base alla modalità di gioco ma anche una volta calati nel vivo dell'azione, i giocatori devono pianificare e attenersi a una strategia senza caricare a testa bassa il bersaglio principale. Sebbene a prima vista si creda di vincere facile bollandolo come un clone TP di Overwatch, pad alla mano ci si rende conto di quanto la definizione sia ingiusta: sì, le basi hanno qualcosa di familiare, ma Relentless Studio ha scelto soluzioni accattivanti nel suo titolo di debutto, quanto basta per impegnarvi mentre sviluppate il vostro eroe e al contempo vi assicurate di cooperare al meglio con la vostra squadra. Ispirato allo sparatutto di Blizzard ma anche al fu Evolve, Crucible può riassumersi in tre precetti chiave: caccia, aumenta di livello, adattati.
Il contesto fantascientifico nel quale è ambientato Crucible ci vede infatti combattere per la conquista di un obiettivo sia contro le altre squadre, sia contro la fauna e la flora del pianeta che fa da sfondo ai nostri scontri; tutto facendo un uso intelligente delle poche risorse a disposizione. Il gioco offre per il momento tre modalità e persino quella che più si avvicina al genere battle royale esce un po' rinfrescata dalle piccole rivisitazioni della formula.
La caccia è aperta
Heart of the Hive, Alpha Hunters e Harvester Command: sono queste le tre modalità disponibili al lancio di Crucible, ciascuna con il proprio tocco di, se non vogliamo definirla originalità, personalità. Andando in ordine inverso, Harvester Commander è la più lineare di tutte poiché prevede la conquista di specifici checkpoint per avere il controllo dei macchinari che estraggono Essenza, così da assicurarla a voi e alla squadra. Questa fonte di energia si ottiene anche uccidendo le creature che abitano la mappa - da qui la natura PvE del gioco - ed è un punto focale della vostra strategia. L'Essenza serve a far salire di livello la squadra ed è condivisa, ciò significa che a prescindere da chi la ottenga questa verrà distribuita a tutti i compagni: una meccanica interessante che valorizza quel gioco di squadra cui Crucible vuole puntare, dando ai giocatori la possibilità (spesso tradotta in necessità) di prendersi il giusto tempo per potenziarsi e conquistare l'obiettivo principale in maggior sicurezza, quale che sia. A ogni nuovo livello, ciascun personaggio ottiene un incremento ai danni, alla resistenza e alla salute ma soprattutto vengono sbloccate migliorie per le rispettive abilità, in grado di renderle più efficienti e far la differenza tra vittoria e sconfitta. Significa che persino in una basilare modalità come Harvester Commander, le due squadre da otto giocatori che si fronteggiano devono tenere in considerazione sì di perseguire l'obiettivo ma nel frattempo di potenziarsi, in modo da consolidare la loro posizione di dominio sugli avversari. Pur nella sua linearità, dunque, persino il controllo del territorio potrebbe diventare un'impegnativa sfida all'ultima strategia.
Alpha Hunters è la modalità più affine al concetto di battle royale: otto squadre da due giocatori si affrontano lungo una mappa, sempre tenendo conto dell'IA nemica e della ricerca di Essenza, che con il tempo si restringe portando inesorabilmente allo scontro. L'aspetto interessante risiede nel fatto che perdendo il proprio compagno di squadra non si è obbligati a combattere contro i restanti avversari da soli. Si può cercare qualche altro cacciatore solitario e stabilire un'alleanza temporanea: questo sistema è stato pensato proprio per evitare che i giocatori rimasti da soli si trovino in balia di uno scontro impari, ma al contempo porta ad alcune dinamiche interessanti nella combinazione dei personaggi (che vi spiegheremo a breve). Tenete però in considerazione che le alleanze sono, per l'appunto, temporanee perché nel momento in cui la vostra squadra improvvisata dovesse arrivare alla fine della partita, solo uno potrà uscirne vincitore.
Arriviamo alla modalità più distintiva di Crucible, quella che fa un miglior uso degli elementi di gioco: Heart of the Hive. Due squadre da quattro giocatori si muovono lungo la mappa nell'attesa che appaia, in una specifica zona segnata sulla mappa, un gigantesco alveare da abbattere per ottenerne il cuore. Chi ne guadagna tre per primo, vince. La chiave per la vittoria è sfruttare al meglio i tempi morti per potenziare la propria squadra, catturare escavatrici e piccole stazioni sparse per potenziarsi, ma soprattutto e per l'ennesima volta non lanciarsi a testa bassa contro il nemico - in questo caso inteso come l'alveare. Non si parla infatti di una creatura amorfa ma di qualcosa fortemente contrario all'essere eliminato e per questo ben deciso a difendersi da chiunque entri nel suo raggio d'azione: la grande quantità di vite lo rende un avversario ostico, se si considera che bisogna anche tenere d'occhio la squadra rivale, ed è qui che la composizione della squadra in particolare dà il suo meglio. La cooperazione, invece, deve essere calcolata al millimetro quando entra in gioco la cattura del cuore lasciato dall'alveare: questi apparirà nel punto in cui avete ucciso la creatura e uno dei giocatori deve sacrificarsi per raccoglierlo, rimanendo indifeso per tutto il tempo necessario a farlo. Qui entra in gioco la sinergia tra giocatori e la composizione della squadra, essenziali per difendere la posizione in quei pochi ma estenuanti secondi. Chiunque sia adibito alla raccolta del cuore può essere sbalzato via da un attacco fisico, mentre i proiettili non interromperanno l'azione ma faranno comunque danno, perciò bisogna sempre valutare la situazione prima di agire e rischiare di danneggiare il team facendosi uccidere in tempo zero.
Avere stile... di gioco
Il punto chiave di Crucible è l'approccio al personaggio e alla costruzione della squadra. Ciascuno dei dieci cacciatori disponibili al lancio è ben riconoscibile, dotato di una propria arma e un set di abilità, la cui silhouette sulla distanza permette di capire con chi stiamo per avere a che fare e comportarci di conseguenza. C'è chi è perfetto in termini di mobilità e gestione di situazioni troppo affollate, altri si concentrano su attacchi pesanti a corto raggio per attirare l'attenzione di quei cacciatori più portati al contatto fisico durante le fasi cruciali di cattura di un obiettivo, e via discorrendo. A prescindere dai tratti distintivi, ognuno di loro vanta una propria personalità, equipaggiamento e utilità nell'ecosistema di gioco. Overwatch, verrebbe ancora da pensare. Fino a quando non diventa chiara l'intenzione di Crucible: sbarazzarsi degli archetipi classici dei competitivi - Tank, DPS, Guaritore, Supporto - per concentrarsi solo su un'esperienza di gioco votata all'offensiva e alla rapidità d'azione e pensiero. I cacciatori non hanno un ruolo specifico, ciascuno di loro è in grado di cavarsela e persino conquistare un obiettivo, se si sa come posizionarli e usarli correttamente.
Ecco perché l'importanza del lavoro di squadra, in Crucible, non ruota attorno a una gestione dei ruoli (che come appena detto, sono inesistenti) bensì sullo stile di gioco: non basta avere buona mira, bisogna essere consapevoli delle proprie abilità e dell'apporto che possono dare alla partita, collaborare per salire tutti di livello e potenziarne gli effetti fino a creare una perfetta e incontrastabile sinergia. Una costante ricerca dell'equilibrio che trasforma ogni match in una sperimentazione volta a conoscere e perfezionare, nella quale ciascun cacciatore è stato creato non attorno a uno specifico ruolo ma a un ben preciso stile di gioco. Se sentite, ad esempio, che il supporto è la vostra vocazione ci sono personaggi adatti a soddisfare le vostre esigenze e non per questo vi impediscono di infliggere danno, difendervi, mantenere la posizione o generare scompiglio durante le schermaglie se voleste - e sapeste - farlo. Gran parte del divertimento in Crucible dipende proprio dalla graduale conoscenza di ogni personaggio e delle sue potenzialità. Come ci è stato spiegato dagli stessi sviluppatori, l'idea che ha portato ai personaggi di Crucible è stata la flessibilità per tutti, slegandosi dai ruoli simil MMO così che i giocatori non si sentano costretti a vestire un ruolo con cui non sono a loro agio per il solo bene della squadra.
Questa versatilità, unita alla costante necessità di passare dall'ottenere vantaggi sulla mappa, al tenere sotto controllo gli avversari e all'uccisione metodica di creature per ottenere Essenza, porta Crucible a stabilire fin da subito un ritmo sostenuto, mentre la natura della partita e le strategie messe in gioco dalla nostra squadra cambiano di minuto in minuto. Serve del tempo per adattarsi alle molteplici sfumature di Crucible, soprattutto considerata la natura flessibile dei personaggi e le potenzialità che celano, ma una volta entrati nel flusso la combinazione tra PvP e PvE funziona piuttosto bene e dà vita a scenari imprevisti e interessanti. La struttura del gioco è più ragionata di quanto si pensi, si vede lo studio dell'ambiente competitivo e dei suoi esponenti che ha portato a volere un risultato simile ma al contempo diverso, capace di dargli la personalità che da questa prima prova è emersa con forza. Resta da capire il supporto post lancio in termini di nuove modalità ed eroi, nonché funzionalità per gli spettatori, e testare più a fondo il bilanciamento della modalità Alpha Hunters, ma quanto visto finora ci ha convinto e divertito. Crucible sta tentanto di fare qualcosa di diverso e merita senza dubbio la sua possibilità.
Crucible è un gioco che richiede del tempo per essere padroneggiato ma la sua natura mista di PvP e PvE lo aiuta a mantenere una certa freschezza rispetto ad altri sparatutto a squadre in circolazione. La decisione da parte di Relentless di abbandonare i ruoli classici in favore della flessibilità e, di riflesso, un focus maggiore sullo stile di gioco e la costruzione della squadra ideale sono i punti cruciali che permetteranno al gioco di scavarsi la sua nicchia. Per motivi di tempo non abbiamo potuto provare tutti i personaggi ma ognuno dei cacciatori messi in gioco rispondeva molto bene all'idea di design versatile voluta dagli sviluppatori, dimostrandosi in grado di mettere le sue abilità al servizio di una varietà di approcci. Il ritmo delle partite, sempre per merito della dinamica PvEvP, rende Crucible un gioco privo di veri tempi morti e piacevole da guardare anche nei panni di uno spettatore. Essere free-to-play è infine un valore aggiunto, assieme all'assenza di loot box e una monetizzazione dovuta solo a oggetti cosmetici e un battle pass stagionale.
CERTEZZE
- Movimentato e strategico fin dai primi secondi
- Interessante l'assenza dei ruoli in favore della flessibilità
- Free-to-play e accessibile da tutti in termini di giocabilità
DUBBI
- Bisogna capire il supporto post lancio quali modalità porterà e come i nuovi eroi sposeranno questa idea di flessibilità
- Il bilanciamento di Alpha Hunters è da testare per bene