Chi è non-morto si rivede, è proprio il caso di dire: con una frettolosa presentazione a sorpresa nel corso della Gamescom 2018, DayZ è approdato infine su Xbox One, dandoci la possibilità di provarlo e scrivere qualche riga al riguardo. Dunque, dove eravamo rimasti? "Il 2018 sarà l'anno di DayZ" aveva detto Dean Hall lo scorso aprile, lasciando intendere novità importanti su un gioco che da lungo tempo sembrava sull'orlo della cancellazione totale. In effetti, il lancio in versione Game Preview su Xbox One ha un sapore storico, considerando che è dal 2014 che si parla delle versioni console di DayZ, il quale gira invece in versione rigorosamente non definitiva su PC addirittura da sei o sette anni a questa parte.
Al di là delle critiche sulla sua gestione quantomeno sospetta, trascinata per anni attraverso progetti alternativi e proclami spesso disattesi, è indubbio che DayZ abbia ricoperto una certa importanza nel panorama videoludico di questi anni, in un modo o nell'altro: seppure con i difetti insiti di un progetto che parte come iniziativa amatoriale e viene portato avanti in maniera decisamente disorganizzata, ha mostrato ancora una volta la forza di certe idee emergenti al livello di community e la possibilità di portarne avanti lo sviluppo oltre gli iter produttivi standard, anche se in questo caso forse un po' troppo al di fuori della norma. In un certo senso, ha contribuito all'affermazione dell'accesso anticipato come procedura ormai ben recepita dal mercato, mentre sul fronte più puramente ludico ha messo in scena uno dei primi esempi di survival estremo, con mondo condiviso online. Paradossalmente, il suo problema è proprio derivato dagli effetti della sua onda lunga, perché con un ritardo così consistente è finito per trovarsi chiuso tra un gran numero di survival anche più sofisticati ormai disponibili su console, che molto devono proprio alla creatura di Dean Hall ma che alla fine rischiano seriamente di farla passare in secondo piano.
Una storia semplice
Da un gioco rimasto in alpha per oltre un lustro non ci si può certo attendere le rifiniture dei blockbuster per console, dunque non vi aspettate nulla di user friendly al primo avvio di DayZ, perché la sua filosofia è di essere grezzo il più possibile. Qualche limatura è però visibile e il lavoro di adattamento sul controller è quasi lodevole, considerando l'emersione a sorpresa che ha caratterizzato il lancio di questa versione Xbox One, ma siamo ben distanti dagli standard a cui le produzioni classiche ci hanno abituato sulle macchine da gioco. Un'inquadratura sul nostro personaggio con uno sfondo anonimo, che si compone peraltro con un pop-up evidente, è il modo che ha DayZ di accoglierci nel suo mondo, fatiscente e marcio fin dalla schermata iniziale.
Il tutorial è affidato a un semplice schema sulle funzioni dell'HUD e dei tasti del controller, tuttavia se volete avere un ragguaglio sugli eventi che ci hanno portato in mezzo all'incubo post-apocalittico che fa da sfondo alla storia, è presente anche una sorta di introduzione che fornisce un abbozzo narrativo, usando un espediente piuttosto classico: un uomo si risveglia su una spiaggia accanto a un cadavere, trova un walkie-talkie e scopre, grazie al ben informato interlocutore, di essere finito nell'inferno dei morti viventi, dopo che una strana epidemia ha colpito la fittizia Repubblica Sovietica di Chernarus. Giusto qualche battuta su un filmato costruito con l'engine di gioco per non lasciare tutto il lavoro di scoperta della "storia" alla buona volontà degli utenti sulla consultazione di wiki esterne, ma tanto basta per farci entrare nella giusta atmosfera. D'altra parte, DayZ è uno di quei giochi che è nato e cresciuto senza una vera e propria storia, costruendosi su un pretesto semplice quanto la post-apocalisse e finora è stato in grado di campare tranquillamente senza alcun sostrato narrativo, anche se apprezziamo lo sforzo dimostrato.
La sopravvivenza come scopo
Come probabilmente ben saprete, DayZ è nato inizialmente come mod di ArmA II e pertanto ha avuto fin da subito un taglio alquanto sperimentale. Costruito su una solida base da sparatutto simulativo in soggettiva ad ambientazione bellica, è diventato un survival puro in terza persona, con un'ambientazione d'ispirazione realistica ma nel quale alla fine si spara ben poco e si cerca soprattutto di sopravvivere. Nei panni di un sopravvissuto random, dobbiamo esplorare circa 225 km quadrati di mappa alla ricerca di risorse preziose come acqua e cibo, cercando semplicemente di vivere il più a lungo possibile all'interno di un mondo online, persistente e condiviso, tenendo sotto controllo i vari parametri vitali del personaggio come sete, fame, temperatura ed eventuali alterazioni della salute, che possono richiedere trattamenti medici più o meno specifici. Proprio nelle interazioni con i giocatori sta un elemento di forza di DayZ, che si rifà alla teoria di Romero sull'apocalisse zombie: gli infetti sono ovviamente pericolosi, ma le minacce peggiori derivano dai sopravvissuti. Gli incontri sono piuttosto rari considerando la vastità della superficie da esplorare (al momento nella versione Xbox One i server possono contenere un massimo di 60 giocatori contemporaneamente sulla mappa), cosa che li rende di per sé già particolarmente emozionanti.
È la sospensione dell'etica che però rende le interazioni tra giocatori in DayZ qualcosa di veramente unico: nel vasto mondo, caratterizzato da poche risorse e molte minacce, la collaborazione con un altro essere umano può essere fondamentale per la sopravvivenza, anche perché se ci si incontra dopo ore di gioco la possibilità di poter attuare scambi proficui di oggetti e provviste rappresenta uno dei metodi migliori per ottenere materiali preziosi per il sostentamento. Tuttavia, il gioco non ha alcuna impostazione morale e non punisce eventuali comportamenti scorretti da parte degli utenti, dunque il rischio è sempre che dopo una prima interazione amichevole il "compagno d'avventura" decida poi di pugnalarci alle spalle per ottenere facilmente il prezioso bottino che ci portiamo appresso, e questa è una situazione abbastanza standard in DayZ. Nonostante ci si trovi ancora in fase di Game Preview e il gioco abbia forse perso un po' della sua attrattiva originale, c'è da dire che la popolazione di giocatori su Xbox One è già notevole, anche se sparsa su diversi server in modo da non presentare più di tanto delle mappe sovraffollate. Per quanto riguarda i nuovi giocatori, c'è probabilmente bisogno di un po' di tempo per poter creare una giusta "cultura" nella community, visto che spesso gli incontri con gli altri diventano subito delle battaglie e non è proprio questo lo spirito giusto con cui affrontare il gioco.
La versione Xbox One
Il controllo del personaggio è stato ben adattato all'uso del controller di Xbox One per quanto riguarda movimenti e sistema di combattimento ma risulta ancora decisamente farraginoso nell'utilizzo dell'inventario. In un gioco come questo è necessario ricorrere spesso alla gestione degli oggetti e non si tratta propriamente di un'esperienza piacevole in DayZ, non tanto per il suo essere derivato da un ambiente che prevede l'utilizzo di mouse e tastiera, quanto piuttosto per una concezione alquanto macchinosa dell'inventario fin dal principio. Considerando anche l'assenza di tutorial chiari, è necessario un bel po' di allenamento per capire come funzioni il tutto e una padronanza completa non sembra per nulla facile da raggiungere, anche a causa di alcuni problemi di "invisibilità" che sembrano cogliere alcuni oggetti, i quali non vengono rilevati a volte. Non sono ancora presenti tutte le funzionalità e azioni che caratterizzano la versione PC, ovviamente più avanti, così come i veicoli che coprono un ruolo piuttosto importante nelle strategie di gioco verranno aggiunti solo in seguito ma il sistema di base del gameplay sembra essere già piuttosto funzionante.
Tecnicamente, DayZ è un gioco ancora ampiamente da sgrezzare anche se su Xbox One X dimostra già delle buone performance puntando ai 60 frame al secondo. Anche la versione su Xbox One standard sembra non essere legata ai 30 fps canonici ma al momento il frame-rate risulta molto fluttuante, mentre si registrano diversi problemi di pop-up e qualche incongruenza nella rappresentazione della mappa quando emergono problemi di connessione, trattandosi di un mondo online condiviso (spostamenti improvvisi di elementi o del protagonista sulla superficie, ad esempio) ma per essere una versione preliminare è tutto sommato sorprendentemente stabile. Sembra dunque che Bohemia abbia preso piuttosto sul serio l'impegno di portare il gioco sulla console Microsoft, anche se i tempi di raggiungimento di una versione definitiva restano avvolti nel mistero più totale.
DayZ riesce a mantenere un fascino particolare e l'adattamento al controller lo rende godibile anche su Xbox One, dove tecnicamente dimostra già buone cose pur nel suo essere ancora molto grezzo. Il suo problema è che nel frattempo, grazie anche a quanto fatto dai suoi stessi sviluppatori, si è ben affermato anche su console un filone di giochi survival in grado di offrire esperienze diversificate e in molti casi più raffinate: dalla lotta agli zombie di State of Decay alla sopravvivenza pura e di grande atmosfera di The Long Dark, da quella subacquea di Subnautica a quella più guerrafondaia e action di Ark, tanto per rimanere su quei titoli che possono avere un'impostazione simile al titolo Bohemia. DayZ dovrà dunque lottare con una concorrenza serrata e fare in modo di mantenere un buon ritmo per quanto riguarda gli aggiornamenti, possibilmente recuperando il prima possibile il gap con la versione PC, e sperare nel mantenimento di una buona community che sia in grado di tenere vivo, anche in termini "cultuali", il suo particolare mondo condiviso.
CERTEZZE
- Una mappa enorme da esplorare
- Le interazioni tra giocatori sono una stimolante incognita
- I comandi via controller funzionano
DUBBI
- Ancora piuttosto grezzo
- La concorrenza in ambito survival è ormai consolidata
- Grande mistero sul supporto e l'eventuale raggiungimento di una versione definitiva