Nelle settimane passate Facebook ha spinto molto sulle prossime novità della realtà virtuale: Oculus Quest ed Oculus Rift S arriveranno in primavera a 449 euro e daranno modo agli utenti di scegliere se giocare in completa autonomia, con il primo, oppure se puntare al massimo delle prestazioni restando legati al PC, con il secondo. Dead and Buried 2 sarà uno dei titoli disponibili per entrambi e sfrutterà il nuovo sistema di cross play e cross buy annunciato nei giorni scorsi. Si tratta, come per il primo capitolo, di uno sparatutto in prima persona che non punta sul realismo ma sull'immediatezza del gameplay e sul multiplayer. Nonostante simili premesse, comunque, le novità sono sostanziali e promettono un'esperienza radicalmente diversa. Lo abbiamo provato.
Libertà di movimento totale
Se il primo capitolo permetterà di muoversi unicamente nello spazio ristretto del proprio perimetro di gioco, proponendo un gameplay di fatto statico, Dead and Buried 2 cambia le carte in tavola e chiede di spostarsi liberamente grazie all'uso dei due analogici installati sui controller. Come al solito ci sono diverse opzioni che danno modo di ruotare la telecamera con il sistema preferito e con quello che, eventualmente, dà meno fastidio in quanto a motion sickness. Il gameplay multiplayer del gioco ricorda da vicino quello dei vecchi arena shooter anni '90: ci si muove all'interno di mappe piuttosto spaziose a caccia di nemici, da abbattere utilizzando le due pistole che ci vengono date come dotazione di base oppure quelle, normalmente più potenti, sparse per la mappa.
Un po' come Quake e Unreal, tanto per capirci, anche se in questo caso si è scelto un ritmo un pochino più compassato: la realtà virtuale porta il livello di immersione a vette piuttosto alte ma è innegabile che, dovendosi costantemente guardare attorno, è difficile essere rapidi e reattivi come in altri titoli simili. Abbiamo giocato quattro partite in modalità deathmatch da cinque minuti ciascuna e, nonostante di norma non soffriamo alcun tipo di problema, dobbiamo ammettere che abbiamo trovato l'esperienza piuttosto stressante. La singola mappa su cui abbiamo giocato, ambientata all'interno di un granaio, era tutto sommato ben fatta: per le solite ragioni di praticità in VR, gli spazi ampi e ariosi sono molto più numerosi di quelli angusti, anche se capita non di rado di venire uccisi perché, semplicemente, si viene presi alla sprovvista da qualche angolo cieco difficilmente prevedibile. Ci sono ancora una serie di elementi da sistemare, ad esempio il sistema di respawn, ma nel complesso abbiamo passato alcuni minuti divertenti in compagnia di Dead and Buried 2. La varietà di armi non è niente male e qualora anche le ambientazioni dovessero essere soddisfacenti, avremmo tra le mani un gioco che di certo non sostituirà i vostri FPS preferiti, ma potrebbe rivelarsi davvero molto carino da sperimentare con gli amici.
Dead and Buried 2 non ha la pretesa di essere un capolavoro ma quello che deve fare, lo fa tutto sommato abbastanza bene. Le sparatorie multiplayer del gioco sono divertenti, abbastanza varie ma anche un po' stancanti alla lunga. Secondo noi è un gioco perfetto per Oculus Quest e la sua idea di portabilità.
CERTEZZE
- Rispetto all'originale ci si può muovere liberamente
- Una divertente rivisitazione in VR degli sparatutto competitivi
DUBBI
- Sembra abbastanza esile come gameplay
- La tipologia di gioco dopo un po' stanca in VR