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Die by the Blade, il provato della nuova demo

Abbiamo provato una nuova demo dell'erede di Bushido Blade e vi raccontiamo le nostre impressioni nel provato di Die by the Blade.

Die by the Blade, il provato della nuova demo
PROVATO di Luca Porro   —   21/02/2023

Negli ultimi anni i fan di Bushido Blade, titolo storico del 1997 di Square, hanno avuto di che divertirsi con tutta una serie di giochi più o meno interessanti comparsi all'interno del sottobosco indipendente. Vi basti pensare che Hellish Quart continua ancora oggi a macinare consensi nel suo lungo Early Access su Steam. In questo scenario ricco di curiose comparse, da qualche tempo, ha iniziato a far parlare di sé Die by the Blade, sviluppato dagli europei Triple Hill Interactive. Abbiamo già avuto modo di parlarvi di questo gioco, ma di recente abbiamo avuto modo di provare una nuova demo di Die by the Blade grazie alla quale poter aggiornare le nostre prime impressioni.

Una katana per domarli tutti

Die by the Blade: uno dei protagonisti
Die by the Blade: uno dei protagonisti

La struttura del gioco è rimasta invariata: l'enfasi dei combattimenti 1v1 è sempre sul tempismo, sui riflessi e sull'abilità del giocatore di interpretare la battaglia. Die by the Blade, ovviamente, premia la prontezza dei riflessi e offre un sistema di combattimento incentrato sull'eliminazione fulminea con un preciso fendente portato a segno in punti vitali. Soprattutto all'inizio riuscire a eliminare l'avversario al primo colpo sarà difficile e al giocatore sarà richiesto di imparare a gestire quali combo migliori aprono le difese e quali no.

A rendere più complesso il tutto ci pensa poi la varietà delle azioni a disposizione: parate, schivate e posizioni della lama (alta, neutrale, bassa). Proprio il sistema di posizioni, che ricorda se vogliamo quanto offerto da For Honor, è la peculiarità principale su cui gli sviluppatori pongono l'accento. Effettivamente il gioco risulta ben congegnato a livello di fluidità e interazione tra armi e corpi. Parare ed effettuare finte di posizione è relativamente intuitivo e risulta piacevole. Anche le diverse tipologie di armi (nella demo erano presenti le doppie spade corte e la katana) modificano i vari punti di impatto sul corpo avversario e si riesce a percepire la differenza di utilizzo tra le varie lame.

La fisica risulta molto piacevole da sperimentare così come le mutilazioni e i malus inferti ai giocatori feriti magari di striscio. Interessanti e spettacolari anche le finisher che si innescano quando un colpo potente viene messo a segno su un nemico atterrato o ferito. Insomma, varietà di lame, di impatti di stili di combattimento e anche di personaggi. I tre disponibili nella demo erano caratterizzati da diverse abilità: c'è chi è più equilibrato, chi più veloce e chi più coriaceo. Peccato che il lato positivo della prova si fermi qui.

Nonostante si trattasse di una versione grezza e sporca, ancora da rifinire, il livello grafico proposto non ci è sembrato all'altezza di un gioco del 2023. Abbiamo provato la demo su un PC con Ryzen 9, una GeForce RTX 3060ti con preset di qualità impostati tutti a Epico. I modelli, soprattutto, ci sono sembrati davvero poco puliti, in forte contrasto con la volontà di proporre qualcosa di molto attento alla controparte reale dei combattimenti. Esagerati gli effetti speciali e i particellari e soprattutto molto fastidiosi in certe dinamiche di scontro per via della loro invadenza a schermo. Il giudizio su Die by the Blade rimane tutto sommato positivo per quanto proposto a livello ludico, ma l'aspetto tecnico getta delle ombre su questo progetto.

Die by the Blade: uno scontro
Die by the Blade: uno scontro

La proposta di modalità anche nella demo era buona. Tutorial, versus offline e anche online: niente di straordinariamente originale, ma ben assortito. Quello che più ci interessava tuttavia non era presente nella demo: i tornei e la personalizzazione. Triple Hill Interactive ha infatti promesso tanti livelli di modifiche sia per i personaggi che per le armi e le pose. Il menù era accessibile in gioco, ma senza opzioni effettive. Solo le armi potevano essere agghindate con impugnature di diversi colori. Staremo a vedere quanto varia sarà la possibilità di customizzare l'esperienza, dato che in questo genere di giochi rendere riconoscibile il proprio beniamino o la propria arma è alla base del modello economico sul quale fondare il futuro.

Per quanto riguarda i tornei, questi ultimi sono l'ago della bilancia per una giusta varietà al gioco. Combattere contro amici o online sarà chiaramente il focus degli utenti, ma avere la possibilità di creare tornei con esperienze di gioco più casual e varie fa sempre bene a questo genere di questi titoli. Regole casuali, bizzarrie varie ed eventuali, invece, offrono un intermezzo per molti accessorio forse, ma che a conti fatti garantisce un modo per scaricare la frustrazione e la tensione dei match classificati e dalla competizione in generale. Sappiamo che le vite e i round possono essere modificati, ma non si hanno ancora informazioni su maggiori possibilità di personalizzazione dei tornei.

Die by the Blade si è dimostrato sulla carta un buon erede di Bushido Blade con il suo steampunk unito al folklore giapponese. Un titolo ludicamente valido e anche piuttosto stratificato nella tecnica di combattimento. Fisica e varietà delle lame lo rendono molto appetibile al pubblico di riferimento. Purtroppo il livello grafico del gioco non ci ha convinto e rimangono alcuni punti oscuri che solo una versione Early Access o l'incarnazione definitiva potranno illuminare. Il potenziale c'è, ma tanti validi titoli nel recente passato si sono purtroppo crogiolati nelle ottime premesse, rimanendo infine appesi al palo.

CERTEZZE

  • Fisica e gameplay piacevoli
  • Si percepisce la differenza tra le lame

DUBBI

  • Graficamente claudicante
  • Modalità di gioco da valutare