Distant Worlds 2 è il seguito ufficiale di Distant Worlds: Universe, titolo molto amato dai conoscitori degli strategici 4x, per la capacità di rilettura del genere dimostrata dagli sviluppatori di Code Force. Tecnicamente non era granché nemmeno per l'ormai lontano 2014, ma nel complesso funzionava così bene da renderlo con gli anni un piccolo oggetto di culto, tanto da farlo spesso preferire a titoli ben più blasonati e tecnicamente avanzati. Per questo motivo l'annuncio del seguito ha mandato in fibrillazione più di qualche persona. Cerchiamo di capire perché e come si prefigge di superare il suo predecessore.
Meccaniche principali
Code Force sa bene quali erano i punti deboli di Distant Worlds: Universe. Per questo non stupisce che le prime informazioni diramate su Distant Worlds 2 riguardino il lato tecnico e vantino un nuovo motore di gioco a 64-bit, grafica 3D e una nuova interfaccia utente. È il passo in avanti che molti si aspettavano, non tanto perché essenziale per il gameplay (gli strategici 4x non si giocano per spremere le schede video), quanto per non fargli guadagnare un'altra volta la diffidenza di un certo tipo di pubblico. Per il resto il concept generale è lo stesso del primo episodio: scegliendo una tra sette razze (Umani, Ackdarian, Mortalen, Zenox, Boskara, Teekans e Haakonish) bisogna espandersi il più possibile, colonizzando i pianeti abitabili dei più di duemila sistemi solari che compongono l'universo esplorabile. Come farlo spetterà al giocatore, che potrà scegliere se usare la forza, o se puntare su un altro stile di gioco, facendo prevalere le leve economiche e la diplomazia.
Da notare che ognuna delle fazioni avrà il suo arco narrativo che detterà alcune delle condizioni di vittoria, rendendo le campagne più guidate. Volendo si potrà giocare nella modalità sandbox, che invece lascerà completamente liberi.
Nello spazio ovviamente non saremo soli, perché dovremo vedercela con gli altri imperi, con le colonie indipendenti, con i pirati, con i mercanti e addirittura con dei mostri spaziali. Inoltre, esplorando scopriremo tracce di antiche civiltà e segreti vari che ci aiuteranno od ostacoleranno nella nostra missione. Ad esempio potremo trovare dei manufatti alieni di grande potenza, oppure dei pericoli nascosti in qualche antica nave alla deriva nello spazio. Insomma, come ogni 4x che si rispetti, Distant Worlds 2 darà al giocatore gli strumenti per fare le sue scelte e condurre le partite come meglio crede, ma gli offrirà anche una serie di eventi narrativi per rendere più interessanti le partite stesse, in particolare la fase esplorativa.
Presentazione di Distant Worlds 2
Oggi pomeriggio alle 18 gli sviluppatori presenteranno Distant Worlds 2 in diretta streaming su Twitch. Se vi interessa e volete saperne di più, seguite l'evento sul canale ufficiale del publisher Slitherine.
Gameplay
In termini più diretti, il gameplay di Distant Worlds 2 avrà molti aspetti in linea con lo scenario e con il sottogenere dei 4x spaziali. All'inizio di ogni partita il giocatore avrà a sua disposizione poche risorse, che dovrà indirizzare verso la fondazione del suo impero. La prima cosa da fare sarà colonizzare nuovi pianeti per espandersi e ottenere più risorse. Per farlo bisognerà inviare la classica unità di coloni su di un corpo celeste abitabile e disponibile. Volendo si potranno anche sviluppare delle tecnologie per permettere la vita su pianeti inizialmente inospitali, ma spesso dotati di risorse che i normali pianeti si sognano. Naturalmente ogni pianeta potrà essere arricchito con delle infrastrutture, che miglioreranno la vita dei cittadini e consentiranno di aumentare la produttività. Ad esempio si potranno generare delle stazioni minerarie, oppure un resort per turisti, che trasformerà i viaggi spaziali in una fonte di guadagno.
Nel caso in cui si entri in contatto con un nuovo impero si potrà sfruttare il sistema diplomatico, che offrirà quattordici tipi di trattati stipulabili e monitorerà le relazioni tra i leader. È qui che potremo scegliere quali accordi stringere, ossia chi vogliamo come amico e chi come nemico.
Laddove le vie diplomatiche si dimostrino inefficaci, o si sia determinati a scendere in guerra, allora sarà arrivato il momento di combattere, lanciando contro il nemico la flotta spaziale costruita nel frattempo. I combattimenti saranno di due tipi: nello spazio e a terra. Volendo li si potrà lasciar gestire direttamente alla CPU, grazie a un ricco sistema di automazioni, mirato ad alleggerire il carico di lavoro diretto del giocatore. Comunque sia la prima cosa da fare sarà quella di dotare la flotta di un comandante che la guidi sul campo. Le navi spaziali utilizzabili saranno di diverso tipo: da quelle per trasportare le truppe, a quelle piccole e veloci, ottime per fare da scorta, alle grosse fregate che faranno a pezzi i nemici con la loro maggiore potenza di fuoco. I combattimenti a terra, invece, si combatteranno tra gli uomini della flotta d'attacco e le difese planetarie. In questo caso dovremo gestire delle unità più specifiche, come quelle di fanteria, quelle corazzate o le forze speciali, formando dei gruppi equilibrati che possano superare ogni sfida.
La sostanza è che gli aspetti da gestire in Distant Worlds 2 saranno davvero tantissimi, per un gameplay che sembra essere davvero ricco e sfaccettato. Il concetto di libertà è così sentito dagli sviluppatori da averli spinti a creare una serie di sistemi che dia al giocatore la possibilità di concentrarsi su ciò che vuole curare direttamente. Staremo a vedere come tutti questi si integreranno tra loro (che per giochi del genere è un dubbio sempre lecito, visto che sono molto complessi), ossia se alla lunga emergeranno degli squilibri.
Altre annotazioni
Tra le caratteristiche vantate da Distant Worlds 2 ce ne sono alcune molto sentite dai giocatori PC. Ad esempio gli sviluppatori hanno promesso il supporto completo per le mod, con dei tool dedicati a disposizione di tutti. Dalle immagini poi è possibile vedere il lavoro fatto per migliorare la grafica. Non c'è niente di miracoloso, ma il gioco sembra essere complessivamente molto più gradevole da guardare di Distant Worlds: Universe, nonché più leggibile. Quantomeno, il materiale che abbiamo avuto modo di visionare ci ha regalato questa impressione, tra lunghe schermate piene di testo e rotte stellari che si incrociano. Staremo poi a vedere con la versione definitiva se sarà valsa la pena il passaggio al 3D.
Distant Worlds 2 sembra avere tutte le carte in regola per fare meglio del suo predecessore. Non sarà un'impresa facile, visto che stiamo parlato di un titolo molto amato, quindi con una base utenti particolarmente combattiva e attenta alle novità. Nel frattempo mettiamo in attesa della versione definitiva, unica a poterci svelare la bontà del gioco.
CERTEZZE
- Molti sistemi, per tanti stili di gioco
- Tecnicamente migliorato molto rispetto al predecessore
DUBBI
- Quanto saranno marcate le differenze con il primo capitolo?