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Dragon Ball Super: i 10 giochi più strani di sempre

In occasione dell'uscita del film Dragon Ball Super: Broly, rivediamo i 10 giochi più strani ispirati dalla serie di Akira Toriyama.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   12/02/2019

La popolarità di Dragon Ball non accenna a diminuire. Tra manga, serie animata e giochi, la serie di Akira Toriyama vive oggi una seconda giovinezza. Il brand è rimasto però sempre molto popolare e per oltre trent'anni ha conquistato diverse generazioni.

Lo testimoniano anche il gran numero di videogiochi arrivati sul mercato, come il recente Dragon Ball FighterZ, o Dragon Ball Game Project Z, un RPG action che dovrebbe arrivare nel corso dell'anno. Tuttavia non tutti sono stati giochi così tradizionali e nel corso del tempo ne sono arrivati anche di molto particolari.

Mentre nelle sale il film Dragon Ball Super: Broly sta già facendo registrare incassi da record, in questo video vi raccontiamo allora i 10 giochi più strani dedicati a Dragon Ball.

Dragon Ball Z (Arcade 1993)

In Giappone, e non solo, sono stati innumerevoli i cabinati a tema Dragon Ball. Nel 1993 ne era però uscito uno molto particolare: un arcade con le sembianze di un robot che indossava la tuta di Goku. Una forma unica, ma tutt'altro che casuale. Il design di questo cabinato speciale, infatti, era stato realizzato da Akira Toriyama in persona, ovvero lo storico autore del manga. Per il resto, il gioco era un picchiaduro piuttosto classico, con meccaniche a la Street Fighter 2 e scenari distruttibili.

Anime Designer: Dragon Ball Z

Nel 1996 Bandai stava collaborando con Apple per realizzare una console che potesse competere nel mercato dei videogiochi in 3D. Nasceva così Apple Pippin, una macchina che ben presto si rivelò una pessima idea, tanto che il progetto venne abbandonato dopo un anno. Prima di lasciare questo mondo, però, PipPin ospitò un esperimento a tema Dragon Ball molto particolare: si trattava di Anime Designer: Dragon Ball Z, un editor che permetteva di realizzare delle scene dell'anime potendo contare su centinaia di personaggi e artwork della serie. Purtroppo, però, non arrivò mai in occidente a causa di problemi legati alle licenze.

Animedesigner

Dragon Ball Z: V.R.V.S.

Dragon Ball Z: Virtual Reality Versus era un picchiaduro per cabinati del 1994. Sebbene il nome potesse suggerire un qualche precoce esperimento in VR, nella realtà il gioco si è rivelato strano per un altro motivo. Cercava infatti di replicare le 3 dimensioni, in maniera forse un po' maldestra, sfruttando l'angolazione della telecamera posta dietro i personaggi per farli sembrare in 3D. Inoltre era l'unico luogo dove compariva Majin Ozotto, un demone della famiglia Majin creato come boss finale proprio per questo peculiare arcade.

Dragon Ball Z: For Kinect

Parlando di sensori di movimento, non può certo mancare una versione Kinect di Dragon Ball Z. Peccato che quello uscito su Xbox 360 nel 2012 si stato un tentativo poco curato dagli sviluppatori di Spike. Nonostante la presenza di oltre 50 personaggi, questo picchiaduro in prima persona non riusciva a replicare la soddisfazione di lanciare una vera Kamehameha, soprattutto a causa di una campagna povera e un riconoscimento dei movimenti tutt'altro che preciso.

Dragon Ball Super: i 10 giochi più strani di sempre

Dragon Radar Mobile

Il radar cerca sfere è stato sempre uno dei gadget di Bulma più invidiati dai bambini e ragazzi di tutto il mondo, che immaginavano di localizzare le sfere del drago ed esprimere il proprio desiderio a Shenron. Non stupisce quindi che nel 2007 Bandai abbia cominciato a vendere il Dragon Radar Mobile, un gioco portatile LCD che aveva la stessa forma di quello della serie. Il gioco aveva due diverse modalità, che sfruttavano un accelerometro interno per combattere, cercare le sfere o sfidare gli amici. Un prodotto sicuramente simpatico, che nel corso degli anni è stato riproposto in più varianti.

Dragonradarprezzo

Dragon Ball Z: Collectible CD Picture Cards

Le carte hanno accompagnato per lungo tempo la serie di Toriyama, ma le Dragon Ball Z: Collectible CD Picture Cards sono andate oltre il concetto di collezionabili. Erano infatti una serie di piccoli CD-Rom a forma di tessere, vendute in Australia nel 2001 e compatibili con PC e Mac. Ogni carta rappresentava un diverso personaggio e per averle tutte bisognava acquistare dei pacchetti oppure cercare i prodotti Coca Cola che aderivano alla promozione. Contenevano però praticamente solo delle descrizioni dei personaggi e una scarna modalità Print Battle. Non stupisce quindi che dopo il primo set non ne vennero più prodotte di nuove.

Picturecards

Dragon Ball Z: Gekitō Tenkaichi Budōkai

Dragon Ball Z: Gekitō Tenkaichi Budōkai è stato il primo picchiaduro basato su Dragon Ball Z, pubblicato solo per Famicom sul finire del 1992. Il gioco era unico perché veniva venduto in bundle con il cosidetto Datach Joint Rom System, un apparecchio che permetteva di leggere i codici a barre delle carte dei personaggi. Non c'erano infatti personaggi giocabili all'interno del roster: le carte erano quindi indispensabili anche solo per giocare con gli amici e ne esistevano più varianti con attacchi speciali diversi, così da stimolare lo spirito collezionistico dei giocatori.

Dragon Ball Z Gekito Tenkaichi Budokai

Data Carddass Dragon Ball Z

Il rapporto tra Dragon Ball e le carte collezionabili è stato sempre ottimo. Lo dimostra anche il successo della serie di cabinati Data Carddass Dragon Ball Z, pubblicati a partire dal 2005 con un grafica simile a Budokai 2 e un lettore di carte incorporato, che ha portato alla vendita di un quantitativo spaventoso di pacchetti di espansione. Tanto che l'erede della serie, ovvero Super Dragon Ball Heroes: World Mission, arriverà presto anche in Europa, in una versione per PC e Nintendo Switch.

Dragon Ball Z: Atsumare! Gokū World

Altro apparecchio unico del mercato giapponese era il cosiddetto Terebikko. Questo era una specie di telefono, usato in alcuni giochi per effettuare delle scelte durante l'avventura. Nel 1992 venne utilizzato anche per Dragon Ball Z: Atsumare! Gokū World, un gioco in VHS che sfruttava proprio questo strano telefono per permettere ai giocatori di rispondere a delle domande sulla serie, e testare così la loro conoscenza delle avventure di Goku.

Telefono

Dragon Ball Z TV game

Chiudiamo con una serie di giochi incredibili, noti con il nome generico di Dragon Ball Z TV game. Si trattava di sistemi di gioco stand alone, che bastava collegare alla tv per accedere a diverse modalità di combattimento. Ma oltre a un sistema con joystick a forma di drago Shenron pubblicato nel 2006, Bandai ha realizzato anche tre giochi molto più particolari, noti con il sottotitolo Battle Taikan. Un apparecchio incredibile, che integrava persino un sensore di movimento e dei piccoli ricevitori da collegare alle dita per giocare. Ma non è tutto, perché il terzo capitolo, ovvero Scouter Battle Taikan Kamehameha, aggiungeva al pacchetto anche una replica del visore dei Sayan, che permetteva di vedere le statistiche degli avversari e localizzarli all'interno della mappa di gioco. Insomma, un antenato di Dragon Ball per Kinect che funzionava molto meglio del suo successore!

Scouterbattletaikan

Questi erano i 10 giochi più strani o particolari legati all'universo di Dragon Ball. Li conoscevate tutti? Oppure ne abbiamo lasciato qualcuno ancora più assurdo? Come sempre, fatecelo sapere nei commenti.