Dall'esterno, il doversi occupare di una serie sportiva annuale può sembrare uno dei lavori più sicuri in assoluto nell'universo videoludico, e in effetti l'essere alle redini di una saga di gran successo assicura una notevole prosperità ai team di sviluppo più capaci, oltre che fanbase in continua crescita. Ritenere però che a tale granitica stabilità possa corrispondere anche una situazione facile da gestire è quanto mai ingenuo: le serie annuali costringono ad adattarsi a cambiamenti improvvisi, a gestire infinite licenze e barriere burocratiche, e soprattutto a vedersela con la fanbase sopracitata, di norma composta da appassionati poco disposti ad accettare cambiamenti sensibili ai sistemi o prese di posizione. Anche in equilibrio su questo sottilissimo filo è però possibile migliorare le proprie capacità nella giocoleria a livelli straordinari, poiché partendo da una base solida la cura per i dettagli può farsi gradualmente sempre più maniacale senza ostacoli di sorta. Noi, fortunatamente, oggi siamo andati a vedere il nuovo capitolo di una serie trattata in tal modo: abbiamo giocato il nuovo F1 2018 di Codemasters, e la nota casa britannica ci ha dimostrato di voler rendere il marchio il gioco definitivo dedicato alla disciplina regina delle corse automobilistiche (nonostante un set di regole in continua evoluzione capace di rendere le cose alquanto complicate).
Una carriera da superstar
Il punto focale della presentazione tenutasi negli uffici milanesi di Koch Media in compagnia di Lee Mather (director del gioco) era uno e uno soltanto: mostrarci tutti i miglioramenti del prodotto nel poco tempo a nostra disposizione, con una particolare enfasi sulla modalità carriera. Già acclamata nel precedente capitolo - perché curata e appassionante, diversamente da quelle pelle e ossa viste in molti diretti concorrenti - la carriera di F1 2018 vedrà il ritorno della stampa sotto forma di Claire: una inviata che vi verrà introdotta subito dopo la creazione del vostro pilota (invero sempre limitata a una manciata di volti) il cui scopo sarà farvi domande prima, durante e dopo le corse. Tali quesiti non saranno però solo pensati per aumentare l'immersività dell'esperienza: F1 2018 ha una sorta di "Karma system" dove le vostre risposte porteranno una specifica barra a orientarsi verso la sportività o l'atteggiamento da divo, dove il secondo si riempie con particolare veemenza dopo accuse ad altri piloti o dichiarazioni scomode.
In parole povere, se volete interpretare un campione dai modi scorbutici e dalla polemica facile in F1 2018 potete farlo, ed essere protagonisti di terribili rivalità dalla parte del "cattivo" (per non dire altro). Una bella trovata, che influenza direttamente il rapporto del vostro alter ego con il team che lo ha sotto contratto in quel momento, e che può anche crearvi delle problematiche con squadre poco disponibili ad accettare la sbruffonaggine durante le conferenze stampa, o addirittura con il vostro team di ricerca e sviluppo. Parlando di questo: l'elemento di sviluppo è rimasto importantissimo all'interno del gioco, e se da un lato le abilità derivanti direttamente dal contratto con il proprio datore di lavoro sono ancora parte integrante del sistema, dall'altro il resto dello sviluppo quasi-GDR del pilota sarà più rapido e diretto, per rispondere alle richieste dei fan. Aggiungete tutta una serie di nuove location integrate al gioco per aumentare il realismo - o la presenza di cambi alle regole dinamici che possono costringervi a mettere al lavoro il team di ricerca per mantenere valide le migliorie trovate in precedenza - e otterrete una delle campagne più variegate, ricche di tensione e realistiche mai viste in un titolo simile. Non è roba da poco.
Attenzione al cordolo
Fin qui tutto molto bene, ma il gameplay? Beh, comprensibilmente il feeling di guida non è troppo diverso da quello di F1 2017, e nel giro di mezzora non c'è stato modo di addentrarsi particolarmente a fondo nelle meccaniche. La nostra prova è stata ad ogni modo sufficiente per notare un paio di interessanti modifiche legate alla fisica delle sospensioni, che ora è più realistica e rende più difficile gestire i cordoli per quei corridori che tendono a tagliare le piste con brutale efficienza. Impossibile invece definire la validità del nuovo sistema dedicato alla temperatura delle gomme, che ora tiene conto nelle gare lunghe anche del loro riscaldamento interno con effetti più drammatici sulle prestazioni. Immaginiamo che sarà solo un modo per restituire ancor più realismo agli appassionati davvero hardcore della Formula 1, comunque.
Tornando per un attimo ai contenuti, non è solo la carriera ad esser migliorata: F1 2018 ha più auto classiche (Ferrari 312 T4 e T2, Lotus 72D e altre chicche), il Paul Ricard come nuovo circuito, vede il ritorno di Hockenheim tra le piste e vanta un multiplayer fortemente rimaneggiato. Online infatti il gioco presenterà una modalità "Super License" equivalente alle gare classificate, dove in base all'esperienza, alle capacità del pilota e alla loro sportività verranno scelti gli avversari (praticamente è un rating ELO, basato su un ventaglio di fattori piuttosto complesso). Non si tratterà di un online ricchissimo di feature, perché il team vuole innanzitutto lavorare sulla stabilità - e per questo ci sarà ben presto una beta - ma dovrebbe esser più che sufficiente per la community e non sono da escludersi aggiunte future. Ah, per chiudere: se siete preoccupati per l'Halo (la sezione centrale del cockpit delle nuove monoposto, che copre parzialmente la vista al centro) non vi crucciate, perché nel gioco ci sarà l'opzione per rimuoverlo. Non il massimo del realismo, ma molti preferiranno una visibilità totale mentre guidano.
F1 2018 parte da basi molto solide per creare un'esperienza che possa essere ancora più appagante sia per gli appassionati della Formula 1, sia per gli utenti curiosi di provare il racing targato Codemasters. Le premesse sono molto valide e dovremo aspettare meno di un mese per sapere se effettivamente il titolo rispetta le nostre aspettative.
CERTEZZE
- Carriera ulteriormente perfezionata, con tanto di "sistema di moralità" (per certi versi)
- Migliorie alla fisica delle sospensioni e delle gomme
- Più auto classiche, più contenuti
DUBBI
- L'online sarà stabile e valido?