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Grounded, provato

Il primo nuovo progetto di Obsidian sotto Microsoft è atipico per la casa, e dà l'idea di essere una distrazione in attesa di qualcosa di più grosso. Abbiamo provato Grounded all'evento x019

PROVATO di Aligi Comandini   —   15/11/2019

Quando Microsoft ha iniziato ad acquisire uno studio dopo l'altro ha destato l'attenzione di tutti, dimostrando di volersi preparare per la prossima generazione con un piccolo esercito di sviluppatori first party in grado di rivaleggiare la concorrenza. Tutte le case sono state selezionate con discreto criterio, dando forma a un gruppo eterogeneo di specialisti dal grande potenziale evolutivo. In particolare però, le orecchie degli appassionati si sono drizzate quando il colosso statunitense ha assorbito Obsidian: una squadra di sviluppatori amati alla follia dagli appassionati di giochi di ruolo, che vanta al suo interno veterani provenienti da alcuni dei più leggendari team della storia (Black Isle e Troika, per dirne giusto un paio). Da Obsidian tutti si aspettavano una crescita improvvisa e impressionante, dettata da un'inevitabile iniezione di finanze e dal potenziamento della forza lavoro. Invece, durante l'evento x019 di Londra, Microsoft ha scelto di presentare in pompa magna un progetto della casa alquanto... atipico. Grounded, questo il nome del gioco, non è infatti un complesso GDR, bensì un survival cooperativo dalle meccaniche rodate, che invece di stupirci ci ha lasciato più di qualche dubbio dopo una breve prova sul campo. Vediamo perché.

Questo lo abbiamo già visto

Quando abbiamo parlato di "gameplay rodato" non si scherzava: Grounded ha tutti i crismi del survival medio, partendo da una struttura basata sul crafting e sull'arrivo saltuario di orde di nemici. La premessa è l'unica cosa davvero originale e vede i protagonisti miniaturizzati all'interno di un non meglio precisato giardino, in conflitto costante con insetti fin troppo aggressivi, e tutti guidati dalla necessità di restare in vita il più a lungo possibile facendo uso di tutte le risorse nei paraggi. Tali risorse, prevedibilmente, sono fibre vegetali, pezzi di legna, resina, pietre, e ingredienti di vario tipo provenienti dai succitati insetti, che servono a costruire strumenti e rifugi più o meno elaborati dove ripararsi dagli attacchi della natura. La differenza tra Grounded e una massa di altri giochi simili risiede quindi nell'impressionante intuitività dell'interfaccia, pensata per rendere subito evidente cosa costruire e come, così da prepararsi al meglio ai primi assalti.

Grounded

Certo, una volta giocati altri prodotti simili, costruire strumenti come asce e martelletti diventa una seconda natura, così come avviarsi all'immancabile banco da lavoro per completare gli oggetti più complessi. La richiesta di materiali di Grounded è però piuttosto limitata: basta qualche filo d'erba per creare un muro, e anche nella minuta mappa della nostra prova non sono certo mancate le sostanze per dare forma a qualunque cosa desiderassimo. La facilitazione primaria dipende però dalla gestione delle strutture, i cui materiali più ingombranti di rado entrano a far parte dell'inventario, e vanno portati manualmente verso dei "progetti" tridimensionali piazzabili a piacere dove si vuole costruire. La soluzione rende l'intero elemento delle costruzioni più lento e compassato, ma anche molto meno confusionario. Inoltre va detto che, nonostante il titolo sia chiaramente agli albori, abbiamo trovato l'intero sistema piuttosto stabile e riuscito, pur con qualche limitazione nel posizionamento di mura, scale e supporti, che tendono a posizionarsi automaticamente nel modo migliore.

Poco altro da dire, poiché ogni singolo fattore aggiuntivo è ancora troppo grezzo per meritare una valutazione approfondita. Il combattimento è basilare, con nemici dalla diversificazione quasi nulla (indipendentemente dal tipo di insetto combattuto e dalle dimensioni, i comportamenti sono identici e cambiano solo danni inflitti e resistenza), la grafica cartoon style è carina ma non particolarmente ispirata, e non è stato in alcun modo possibile approfondire gli elementi narrativi, che ci aspettiamo siano comunque un punto forte del gioco vista la software house coinvolta. Flop annunciato dunque? Difficile a dirsi, perché di certo Grounded non sembra essere un titolo di cui il mercato ha bisogno, né brillare particolarmente all'interno del suo genere, tuttavia, pur essendo chiaramente un progetto più minuto in attesa di cose più grandi, ha alle redini sviluppatori notevoli, e potrebbe comunque prendere delle derive inattese.

Sviluppato da una manciata di persone, Grounded è chiaramente un progetto minore di Obsidian creato per fare qualche sperimentazione in attesa della ciccia vera. La nostra prova infatti, non è stata convincente, e ha mostrato un survival forse un po' banale, seppure dotato di una premessa interessante. Questo comunque non significa che il gioco non possa crescere, acquistando caratteristiche proprie delle migliori produzione della casa, o distaccandosi in futuro da una formula ormai vista e rivista. Non resta che aspettare, e vedere come il tutto si evolverà.

CERTEZZE

  • Premessa interessante
  • C'è dietro una piccola parte di Obsidian

DUBBI

  • Banale nella formula e nelle meccaniche
  • Non ha caratteristiche distintive al di fuori dell'accessibilità elevata