Chi ben comincia...
Fin dai primi momenti, grazie alla superba animazione delle mimiche facciali gestita in maniera sempre fluida e verosimile, capiamo di che pasta è fatto questo “Half-Life 2”. In pochi secondi si riescono a percepire tutti i diversi stati emozionali del personaggio che ci sta davanti, mentre il movimento labiale riesce a seguire le parole emesse dall’inquietante individuo sia quando parla nel classico inglese che nel meno usuale cinese.
Ma noi abbiamo voglia di vedere sequenze di gioco ed i nostri ospiti decidono di accontentarci, anzi, sembrano più impazienti di noi nel volerci mostrare le meraviglie del loro nuovo motore grafico frutto di quasi cinque anni di lavoro. Riflessioni in tempo reale, mappe ambientali, animazioni scheletriche e tutto quelle caratteristiche che ci si deve aspettare da un titolo che dovrà pur sempre competere con un certo Doom 3 ci sono tutte.
Incuriositi cerchiamo di intravedere la piattaforma hardware sulla quale sta girando (fluidamente) il tutto ma l’unica cosa di cui siamo certi è che si tratta di un normalissimo PC. Di fascia alta magari, ma pur sempre un normalissimo PC.
Dopo l’aspetto puramente grafico gli sviluppatori Valve ci mostrano le potenzialità del motore fisico: sorprendenti!
I materassi vengono deformati, gli oggetti seguono un percorso definito e verosimile una volta colpiti dalle nostre armi, i corpi si accasciano al suolo e saltano letteralmente in aria scaraventati dalle deflagrazioni delle nostre granate, i corpi dei cadaveri lanciati nell’acqua tornano a galla dondolati all’incessante moto delle onde.
Come direbbero i nostri colleghi della stampa internazionale: Stunning!
... è a metà dell'opera!
Ma i tecnicismi lasciano un pò il tempo che trovano, del resto ci troviamo di fronte al sequel di un titolo che è diventato quello che è non (solo) grazie alla grafica ma, soprattutto, in virtù di un nuovo modo - divenuto ormai storico - d’intendere gli FPS.
Prima notizia: il nostro occhialuto Gordon non sarà più solo ma, fin dall’inizio, sarà aiutato da un professore scampato al disastro di Black Mesa e dalla sua avvenente (poteva essere altrimenti?) figlia.
Seconda notizia: è ancora presto per dirlo ma da quello che abbiamo potuto vedere sembra che i designer siano riusciti a sfruttare al meglio le nuove opportunità offertegli dal motore grafico. Abbiamo visto Gordan Freeman sbarrare le porte con il mobilio per non farsi prendere dall’alieno d turno. Lo abbiamo visto lavorare con una squadra di guerriglieri e coordinarsi con loro nelle strade facendo bruciare strane creature nel fuoco scaturito dalle automobili mandate in aria con un colpo di Lancia-Razzi. Lo abbiamo visto guidare un Dune- Buggy nel bel mezzo di una tempesta di sabbia scatenata da una non precisato veicolo alieno volante.
Insomma, le situazioni di gioco sono decisamente inedite e sembrano promettere - finalmente - nuove esperienze di gioco nell’ambito di un genere che da troppo tempo sembra vivere di una luce riflessa dal passato.
30 Settembre 2003
Purtroppo ci rimane un unico dubbio, del resto la perfezione non esiste e sarebbe stupido cercarle pur anche in un titolo Valve: le collisioni dei corpi nemici con la nostra mitica Crowbar, ad esempio, appaiono plasticose e poco cruente. Non che le membra non si maciullino o che i corpi dei nemici non rispondano alle sollecitazioni delle nostre armi, semplicemente sembra che il nostro piede di porco non le tocchi ma si fermi qualche micromillimetro prima. Peccato.
Certo, di qua al 30 Settembre mancano ancora parecchi giorni ma quel Build 2391 – Version 1.0.1.0 intravisto nell’inizializzazione di gioco ci fa presagire che quello che abbiamo visto oggi sarà, con molte probabilità, il capolavoro che potremo giocare prossimamente su tutti i nostri monitor.
30 Settembre 2003
13
Intervista a Greg Coomer - Valve Software
A tu per tu con Half-Life 2
Allora è vero.
Ci è bastato uno spoglio desktop azzurro con una sola icona chiamata “Half-Life 2” per darcene la consapevole certezza.
Poi pochi momenti, un doppio click, il tempo di intravedere la console di gioco inizializzare l’engine grafico e finalmente, ci appare l’uomo con la valigia. Le spigolose sembianze sono ancora quelle del vecchio Half-Life che tutti conosciamo, ma dopo pochi secondi tutto diventa come sapevamo e - in fondo - speravamo. Come per magia gli angoli si smussano, i colori si animano e quello che abbiamo davanti ai nostri occhi diventa ancora più realistico.