15

Hotshot Racing, il provato

Torniamo ai bei tempi dei racing arcade da sala con il provato di Hotshot Racing

PROVATO di Giorgio Melani   —   08/04/2020

Se siete soliti domandarvi che fine abbiano fatto i racing arcade dei bei tempi, quando il genere dominava le sale giochi (e queste esistevano ancora) allora potreste essere molto interessati a questo provato di Hotshot Racing. Si tratta di giochi che si sono praticamente persi, dopo l'uscita di scena dei grandi titoli Sega e soprattutto AM2, lasciando un vuoto che può essere colmato solo con il ricorso al retrogaming. La nuova produzione di Curve Digital, Lucky Mountain Game e Sumo Digital è dominata da questo pensiero, costruita intorno all'idea di riproporre, di questi tempi, l'immediatezza e la vivacità del gioco di corse in stile arcade degli anni 90. Non è il primo titolo che tenta di percorrere questa strada ma potrebbe essere uno dei pochi a riuscire a tagliare il traguardo acchiappando al volo tutti i checkpoint, considerando quanto abbiamo potuto vedere in questa versione di prova. D'altra parte, considerando anche come 90s Super GP sia misteriosamente disperso nelle nebbie dello sviluppo, questo Hotshot Racing di fatto è un unicum nel mercato videoludico attuale.

Hotshot Racing 9


È un omaggio che prende in considerazione diversi titoli storici proponendo una sorta di mix di elementi, ma è chiaro come i modelli di riferimento siano soprattutto i giochi Sega come Virtua Racing e Daytona. È evidente come lo stile grafico forzatamente "low poly", a basso contenuto di poligoni e texture, sia un richiamo soprattutto all'epoca del primo, in cui ancora il 3D appariva grezzo e grossolano anche se meraviglioso per la profondità che era in grado di dare alla scena, mentre la struttura del gioco e lo stile di guida richiama sicuramente più Daytona o addirittura Scud Race per la varietà di tracciati e sovrabbondanza di elementi scenografici di contorno. D'altra parte, l'insistenza sul drifting rimanda più a Ridge Racer, tanto per non farsi mancare nulla. Insomma, l'aspetto e il gameplay sono necessariamente derivativi "per design", in quanto risultato di un'operazione di recupero e omaggio ai classici del genere, ma la peculiarità di Hotshot Racing è il suo riuscire comunque ad emergere con una buona mistura di caratteristiche legate soprattutto al modello di guida e agli elementi del gameplay.

Turbo e derapate

Il modello di guida è pienamente arcade, a dire il vero anche più di quello utilizzato storicamente da AM2, che solitamente manteneva un livello di tecnicismo piuttosto alto rispetto ad altri giochi dello stesso genere. Da questo punto di vista, Hotshot Racing ricorda forse più Ridge Racer che non i titoli di tradizione Sega, per il continuo ed esagerato ricorso al drifting nell'affrontare le curve. Questo aspetto viene posto al centro del gameplay, tanto che derapando è possibile caricare una speciale barra di energia che consente poi di liberare il turbo, in grado di garantire una bruciante accelerazione per qualche secondo. Tutto questo va in effetti in una direzione diversa da quella a cui Daytona e soprattutto Virtua Racing ci hanno abituato, visto che certe derive parossistiche erano difficili da trovare in questi, decisamente più rigorosi dal punto di vista dell'attenzione allo stile di guida e alla "disciplina" in strada. Il gioco Curve Digital riesce in questo modo ad essere più accessibile, intuitivo e probabilmente divertente fin da subito, a discapito di una profondità sicuramente minore rispetto all'approccio che oggi definiremmo "sim-cade". A completare il quadro della tecnica di guida troviamo anche l'effetto scia, che si innesca rimanendo in coda agli avversari e garantisce un vantaggio che può essere determinante negli inseguimenti sul filo del traguardo. Da questo mix di caratteristiche emerge un'identità piuttosto definita per Hotshot Racing, che va al di là della semplice imitazione.

Hotshot Racing 2


Pienamente nella tradizione rientra invece la struttura della gara, che si svolge su circuiti e si basa sul posizionamento al traguardo ma richiede anche di raggiungere per tempo i checkpoint disseminati nel corso delle piste per non essere tagliati fuori dalla corsa. La modalità di gioco principale è il Gran Premio, che presenta quattro classi progressive ognuna dotata di quattro tracciati, da affrontare nei tre diversi livelli di difficoltà, a cui si aggiunge il Time Trial e il multiplayer online che si innesta sulle medesime opzioni di gioco, così come il multiplayer offline che consente di gareggiare anche in spalti-screen. Una particolarità interessante di Hotshot Racing è la progressione costante a cui sottopone i giocatori: ogni gara pone degli obiettivi da portare a termine in background, che sbloccano bonus e modifiche da applicare ai piloti e alle auto. Su entrambi questi aspetti è possibile investire il denaro raccolto vincendo le corse, ottenendo potenziamenti e variazioni estetiche per i personaggi e per i veicoli. A questo proposito, è da notare come ogni pilota (dotato di una semplice caratterizzazione e con tanto di breve finale dedicato alla conclusione di ogni Gran Premio, come da tradizione arcade) possa utilizzare quattro diverse auto esclusive che differiscono per forma e caratteristiche, ognuna unica e in grado di essere ulteriormente modificata acquistando gli upgrade.

Hotshot Racing 7

Stile e track design

Lo stile grafico è ovviamente l'elemento che risalta di più in tutto il pacchetto e non potrebbe essere altrimenti. Il look a basso contenuto poligonale è ormai diventato un trend ben affermato, ma non è facile vederlo applicato con una tale coerenza. Quello che rende Hotshots Racing particolarmente simpatico è il fatto che non voglia ricercare un qualche effetto artistico, ma semplicemente ritrovare quello che rendeva magica la grafica 3D dei primi tempi, pescando a piene mani anche da un bagaglio di ricordi e citazioni tutte legate al genere dei racing game. Ritroviamo allora paesaggi costieri, ponti sospesi, ruote panoramiche, canyon e altri elementi che ricordano gli scenari tipici di questi giochi negli anni 90, ma anche elementi piuttosto nuovi e curiosi. Il risultato è un minestrone di suggestioni e colori sgargianti, talmente esagerato da strappare per forza dei sorrisi. Allo stesso modo, la rappresentazione dei personaggi e delle auto è forzatamente stilizzata, sebbene anche piuttosto stilosa, specialmente per quanto riguarda i veicoli.

Hotshot Racing 5


In un gioco del genere, la sensazione di velocità dev'essere ovviamente la massima priorità ed è apprezzabile la scelta di puntare ai 60 frame al secondo, in linea anche con la pulizia grafica generale data dai contorni netti delle figure così semplici e stilizzate. Il problema attuale è che la fluidità non è ancora all'altezza delle intenzioni degli sviluppatori e ci auguriamo che questo aspetto possa essere corretto nel tempo che ancora ci separa dal rilascio della versione definitiva. Il gioco raggiunge velocità elevate ma si notano, in certi casi, alcuni cali di frame-rate o comunque un difficile mantenimento dei frame per secondo in maniera costante. Per il resto, Hotshot Racing ha stile, sebbene il suo fascino giochi tutto sulle citazioni e sulla rievocazione nostalgica, elementi che si ritrovano anche nel comparto audio tra musiche tecno ed effetti sonori con le classiche voci campionate.

Hotshot Racing 4

Come riproposizione di un genere ormai un po' desueto come il racing game arcade classico, Hotshot Racing sembra centrare l'obiettivo con particolare precisione. È chiaramente un omaggio e pertanto abbonda di citazioni, mostrandosi volutamente derivativo nei confronti dei grandi classici del genere, ma riesce anche a proporre qualcosa di originale nel misto di caratteristiche che costruiscono il particolare stile di guida e la progressione dei piloti che rafforza anche il single player. Con la speranza che le ultime fasi di sviluppo ripuliscano le sbavature tecniche (il frame-rate in particolare) e aggiungano un po' di contenuti, attendiamo l'uscita di questo titolo con grande interesse.

CERTEZZE

  • Veloce, immediato, allegro e divertente
  • Lo stile grafico è un gradito omaggio ai grandi classici del genere
  • Buona l'introduzione degli elementi di progressione per il single player

DUBBI

  • Frame-rate da aggiustare
  • La quantità di tracciati non è enorme (come da tradizione)