Humankind sta progressivamente diventando un progetto sempre più interessante. Perché è vero che si tratta sempre de "l'interpretazione di Civilization fatta dagli sviluppatori di Endless Legends", ma Amplitude sta provando a donare un proprio ritmo e una propria anima a questo gioco delle civiltà.
Un simile lavoro, però, sta richiedendo più tempo del previsto e, un po' per le problematiche legate al COVID-19, un po' per il perfezionismo degli sviluppatori francesi, le date di lancio si sono susseguite. A questo punto, infatti, il gioco avrebbe già dovuto essere disponibile su PC e Stadia; in realtà dovremo aspettare un altro paio di mesi prima di -speriamo- poterci giocare.
Nel frattempo, però, Amplitude sta continuando a sviluppare Humankind grazie all'aiuto della sua comunità, attraverso fasi di Alpha strutturate in modo tale da poter analizzare nel dettaglio i comportamenti dei giocatori e domandare loro quali sono le impressioni preliminari su quanto fatto.
Prima degli ultimi aggiustamenti, SEGA ha voluto organizzare una nuova prova di Humankind prima dell'uscita del 17 agosto 2021, così da farci sperimentare degli elementi che non si erano visti finora.
Casa dolce casa
I giocatori di Civilization 6 non faranno fatica ad orientarsi in Humankind. Adesso che ci troviamo di fronte ad una versione quasi definitiva del gioco è impossibile non notare le similitudini tra le due esperienze. In entrambi i casi dovrete prendere il comando di un popolo e guidarlo dalla preistoria fino alla conquista dello spazio. Da soli o anche in multiplayer.
Partirete da uno sparuto gruppo di coloni fino al controllare un vasto impero e potenti eserciti. Per raggiungere questo obiettivo potrete seguire diverse strade, come quella della violenza, quella della spiritualità, quella della diplomazia o quella della scienza e, di conseguenza, il vostro regno dovrà essere creato in modo da poter riflettere in maniera federe questo genere di impostazione.
Il tutto è gestito attraverso un sistema a turni e organizzato in una struttura esagonale. Grazie alla scienza è possibile scoprire nuove tecnologie in grado di far evolvere la vostra società, mentre la cultura plasma il modo nel quale i cittadini vivono e gli altri regni vi valutano.
Tutto torna vero?
Novità
Adesso che sappiamo cosa accomuna i due titoli, andiamo a scoprire cosa li differenzia. Innanzitutto in Humankind non condurrete un popolo predefinito, ma avrete la possibilità di personalizzare il vostro leader. Fisicamente, innanzitutto, ma la cosa più importante è che il personaggio selezionato non avrà dei bonus fissi, ma questi potranno essere decisi dal giocatore ad ogni passaggio di epoca.
In altre parole, al posto di far scegliere all'inizio di ogni partita il tipo di vantaggi da ricevere (e quindi condizionare a priori il modo di gestire la proprio civiltà), gli edifici bonus da sbloccare e le unità da comandare, Amplitude ha scelto di dare la libertà ai giocatori di plasmare il proprio popolo in maniera dinamica, selezionando di volta in volta la civiltà reale alla quale ispirarsi.
Niente impedisce di "specializzarsi" in un'unica civiltà, rafforzando i bonus ottenuti era dopo era. Quello che però Amplitude spera è che i giocatori sperimentino le diverse combinazioni, in modo da poter trovare quella che si adatti meglio al loro stile. "Trovare il bilanciamento nel caos" è lo scopo dello studio francese parlando di come pensano di limitare le combinazioni troppo potenti.
Un altro elemento molto interessante è la gestione delle battaglie. Al posto di farle svolgere in maniera semi automatica in stile Sid Meier's Civilization 6, Amplitude ha deciso di aprire ogni volta un'istanza nella quale è possibile gestire in maniera più puntuale lo scontro. In questo modo il terreno influenzerà in maniera molto sensibile l'esito della scaramuccia: una posizione sopraelevata e ben difendibile può cambiare nettamente i rapporti tra le forze in campo, così come entrare in guerra con altri eserciti vicini consentirà loro di partecipare al conflitto.
Progredendo con la partita entreranno in gioco altri fattori come la composizione dell'esercito (le unità avranno una sorta di specializzazione) oltre che la loro tecnologia. Soldati armati di fucili e mezzi corazzati difficilmente soccomberanno di fronte a guerrieri con ascia o arco. In questo modo gli scontri assumono una rilevanza molto maggiore rispetto al capolavoro di Firaxis e l'arrivo di unità marine e aeree non può che rendere il tutto ancora più complesso e gratificante, una sorta di gioco nel gioco. Con l'avanzare delle ere si avranno un numero maggiore di unità e tanti approcci differenti, una cosa che renderà il guerreggiare una delle principali attività di fine partita. Tutto questo sempre che non si voglia tentare la fortuna con la risoluzione automatica delle battaglie.
Un altro elemento "spiazzante" per chi arriva da Civ è la gestione dell'espansione dei territori. La mappa, che sarà di dimensioni variabili a seconda del tipo di partita selezionata, è divisa in distretti che possono essere occupati costruendo un avamposto, ovvero spendendo influenza. Una volta marcato il territorio potrete, con altra influenza, decidere se trasformare l'avamposto in una nuova città (che prenderà un nome a caso un base alla civiltà che sarete in quel momento) o fondere il territorio con un altro, in modo da cedere i bonus a quelli di una città confinante.
Anche da questo punto di vista si prospettano alternative interessanti, con persone che prediligeranno una o poche grandi città circondate da un territorio enorme da sfruttare e coloro che sceglieranno di avere tanti centri più piccoli, ma meno produttivi. Anche in questo caso Amplitude lascerà al giocatore scegliere l'approccio preferito, sostenendo che non ha intenzione di prediligerne uno al posto di un altro. Per bilanciare i due modi di giocare è stato creato il parametro di stabilità. Più una città avrà un territorio grande da amministrare o una popolazione variegata e più sarà complesso mantenere l'ordine pubblico. Con tecnologie e edifici dedicati, però, sarà possibile tenere sotto controllo questo elemento.
Religione e diplomazia
Altri due aspetti molto importanti di questo genere di videogiochi sono la religione e la diplomazia. Come capirete, si tratta di elementi che hanno una loro importanza nelle fasi più avanzate della partita e per questo motivo non abbiamo potuto ancora sviscerarli a dovere. La demo messa a disposizione da SEGA, infatti, era limitata alle prime cinque ere, ovvero dalla preistoria all'epoca industriale.
Da quanto abbiamo potuto vedere, la religione funziona in maniera abbastanza simile a Civilization 6. Una volta costruito il primo edificio religioso sarà possibile fondare il proprio pantheon scegliendo tra i bonus proposti quelli che meglio si adattano al vostro stile di gioco. Una volta fatto questo si potrà potenziare il proprio credo, ottenendo bonus via via sempre più importanti.
Quello che manca, per il momento perlomeno, è tutta quella parte più operativa presente nel gioco di Firaxis, dove le unità religiose possono combattere tra di loro a suon di miracoli e sermoni, oltre che intervenire sui campi di battaglia come medici.
La diplomazia, invece, sarà importante per cercare di gestire al meglio i rapporti coi vicini di casa. Coi diversi regni si potrà decidere se avere un atteggiamento cooperativo o uno belligerante, se provare a commerciare o se cercare immediatamente un'alleanza politica.
Queste decisioni, ovviamente, influenzeranno il modo con il quale le altre civiltà si rapporteranno col vostro regno e la possibilità di ottenere bonus sulla ricerca o di oro per perseguire ancora più velocemente la corsa allo spazio.
Cosa manca
Come abbiamo detto, nonostante abbiamo potuto provare un'ampia porzione di gioco, un'esperienza come Humankind non può essere completamente compresa da un paio di partite limitate oltretutto a poche ere. Gli sviluppatori, oltre ad essersi tenuti in serbo alcune sorprese per il gioco finale, potrebbero usare i prossimi mesi per affinare ulteriormente le meccaniche di gioco, oltre che per aggiungere ulteriori elementi.
Se dal punto di vista dell'espansione, dell'albero della tecnologia e della guerra (oltre che dal punto di vista artistico) il gioco di Amplitude appare già molto maturo e divertente, grazie ai tanti approcci e alla profondità strategica che è possibile avere, ci sono alcuni aspetti nei quali l'esperienza appare, per il momento, un po' più debole.
Per esempio l'economia del gioco appare piuttosto automatizzata, senza la possibilità di scegliere le rotte commerciali o la pressione fiscale. L'assenza dell'unità "lavoratori" toglie al giocatore la possibilità di agire in prima persona sulla modellazione del territorio, costruendo strade, o i vari miglioramenti. Si deve far tutto attraverso il centro città mettendo in coda questi cambiamenti.
Anche religione e cultura sembrano degli aspetti importanti da seguire, ma senza un feedback tangibile, a parte i bonus che sono in grado di donare. Lo spionaggio e l'assemblea mondiale, inoltre, darebbero maggior profondità al sistema diplomatico.
Si tratta comunque di sistemi che Firaxis o Paradox, per fare raffronti meno diretti, hanno accumulato col passare del tempo e delle espansioni, ampliando progressivamente i loro giochi.
Una cosa che abbiamo notato è che all'interfaccia e al gameplay manca ancora quella fluidità che ha reso Civilization 6 perfetto per essere convertito anche su console e mobile. Humankind, infatti, non propone tutte le cose che ci sono da fare senza soluzione di continuità e a volte sembra "incastrarsi" in un determinato punto, nell'attesa che il giocatore scopra cosa è rimasto da fare.
OpenDev
L'essersi appoggiati al sistema OpenDev, oltretutto, ha consentito agli sviluppatori di coinvolgere la comunità in quasi tutte le fasi dello sviluppo. Un fattore che da una parte ha consentito loro di sistemare prima del tempo diversi problemi tecnici e dall'altra ha dato modo di cominciare a regolare il bilanciamento o ad introdurre elementi che non sono stati previsti inizialmente. Un simile approccio, quindi, potrebbe aiutare Amplitude durante gli ultimi mesi di sviluppo, oltre che a espandere il gioco una volta giunto su PC e Stadia.
Durante una fase di Q&A gli sviluppatori hanno confermato che molte delle indicazioni ricevute in queste mesi sono state recepite e utilizzate per migliorare il gioco, così da arrivare all'uscita con un prodotto già rifinito e bilanciato, in grado non solo di accontentare i fan, ma anche si soddisfare le loro ambizioni. Per lo studio francese, infatti, Humankind è il progetto dei sogni e vogliono in tutti i modi lasciare il segno.
Humankind è un progetto ambizioso che già da adesso riesce a dimostrare la sua personalità, pur non perdendo di vista la chiara fonte di ispirazione. Gli sviluppatori di Amplitude stanno per portare nei negozi un gioco artisticamente molto ispirato, sia sotto il profilo grafico, sia sotto quello delle musiche, con diversi spunti interessanti che porteranno sicuramente una ventata di aria fresca nel mondo degli strategici a turni. Il sistema di combattimento a istanze, la personalizzazione delle civiltà e la gestione dei territori sono elementi molto interessanti, che mettono l'accento sul lato più strategico del titolo, quello formato da battaglie e guerre per il controllo e la difesa del territorio. Forse manca un po' di profondità sul lato più gestionale, ma potrebbe anche essere che questo genere di elementi, come nella storia dell'uomo, emergano con maggior forza nelle fasi più avanzate delle partite. Si tratta, comunque, di un gioco da tenere assolutamente d'occhio, che potrebbe gettare le basi per un nuovo caposaldo del genere.
CERTEZZE
- Artisticamente notevole
- Diverse scelte con personalità
- Impianto strategico
DUBBI
- Manca di fluidità
- Alcuni elementi non sono rifiniti come altri