Il controverso genere dei musou sembrava un capitolo chiuso per Nintendo. Dopo gli esperimenti Hyrule Warriors e Fire Emblem Warriors, non sembrava che ci fosse altro in cantiere. E invece, in un caldo pomeriggio di settembre, Nintendo se n'è uscita con un annuncio che nessuno si aspettava. Vedendo comparire Eiji Aonuma, abbiamo subito pensato all'attesissimo Breath of the Wild 2, scomparso dalla scena dopo quel primo trailer dell'anno scorso. Ci siamo andati vicini, perché Hyrule Warriors: L'Era della Calamità sarà il prequel ufficiale di Breath of the Wild e racconterà i fatti accaduti cento anni prima che Link si svegliasse su Nintendo Switch.
Cento anni prima del capolavoro
Breath of the Wild accennava soltanto alla guerra che ha messo in ginocchio Hyrule cento anni prima dell'inizio del gioco. Link si svegliava senza memoria e spettava a noi scoprire cos'era successo pian piano, trovando i luoghi dei suoi ricordi più importanti o parlando con gli abitanti del regno. Nintendo aveva scelto un approccio visuale alla narrazione: era il mondo di gioco a raccontarci la storia di Hyrule attraverso i campi di battaglia abbandonati, le antiche rovine, i monumenti deturpati dal tempo. Le brevi cinematiche e i dialoghi completamente doppiati suggerivano una grande storia a monte, forse la più adulta, epica e drammatica che un The Legend of Zelda abbia mai raccontato, e non tutti i giocatori hanno apprezzato la sua frammentarietà: qualcuno avrebbe preferito un'esperienza più cinematografica, uno storytelling meno indiretto. Hyrule Warriors: L'Era della Calamità dovrebbe sopperire proprio a questa mancanza.
Supervisionato dal team che ha sviluppato Breath of the Wild anche nei dialoghi e nella sceneggiatura, il nuovo titolo Koei Tecmo e Omega Force racconterà proprio la guerra che Ganon aveva vinto prima di essere imprigionato nel castello dalla principessa Zelda. Scopriremo dunque cos'è accaduto davvero in quel difficile momento e conosceremo meglio alcuni personaggi che ci erano già sembrati splendidi per quel poco che Breath of the Wild li aveva delineati: ci riferiamo ovviamente ai quattro Campioni che rappresentavano i Goron, gli Zora, i Rito e i Gerudo e che dovrebbero avere un ruolo molto più attivo e importante nel corso della campagna. Questo significa che L'Era della Calamità starà a Breath of the Wild come Rogue One sta a Star Wars: conosciamo già la tragica conclusione di questa storia, e sarà interessante scoprire come Nintendo tratteggerà un finale che non è stato lieto per nessuno dei protagonisti.
Un musou tutto nuovo?
Il producer di Koei Tecmo, Yosuke Hayashi, a un certo punto della presentazione spiega che Breath of the Wild ha rappresentato per lui - e probabilmente per tantissimi giocatori - il momento in cui The Legend of Zelda ha rovesciato le convenzioni del passato. Inutile spendere altre parole sulle innovazioni del titolo Nintendo, però vale la pena soffermarsi sulla riflessioni di Hayashi per capire con che tipo di gioco avremo a che fare quando Hyrule Warriors: L'Era della Calamità arriverà sugli scaffali a novembre. Il precedente Hyrule Warriors, sviluppato inizialmente per Wii U e Nintendo 3DS e poi riproposto in seguito su Switch, era già abbastanza innovativo rispetto ai musou tradizionali e aveva catturato l'interesse dei fan di The Legend of Zelda proprio per la vagonata di fanservice che lo caratterizzava: il titolo Koei Tecmo raccontava una storia completamente inedita che coinvolgeva, in un'unica avventura, tantissimi personaggi appartenenti alle diverse timeline della saga. L'intreccio risultava un po' forzato, ma funzionava e sorreggeva un gioco d'azione ripetitivo, come tutti i musou, ma anche ricchissimo di contenuti.
Forse quei contenuti erano talmente tanti da definirli addirittura troppi. Era comunque un musou, cioè un titolo fortemente ispirato ai Dynasty Warriors dello sviluppatore nipponico, che per l'occasione aveva ritoccato la formula storica introducendo varie meccaniche inedite, cosa poi peraltro ripetuta anche in Fire Emblem Warriors. Possiamo dunque ipotizzare che Hyrule Warriors: L'Era della Calamità, del quale abbiamo visto soltanto un trailer senza spiegazioni specifiche, sia un'ulteriore evoluzione di quella formula che era riuscita comunque a conquistare molti giocatori e a intenerire anche i detrattori del genere. A detta di Hayashi, il gioco manterrà l'impostazione iconica che vede il giocatore affrontare da solo centinaia di nemici contemporaneamente: carne da cannone che si spazza via a colpi di spada o usando alcune tecniche speciali che cambiano a seconda del personaggio controllato. Questo non deve far pensare che il nuovo gioco possa essere un semplice button mashing senza tattica, perché Hyrule Warriors Definitive Edition e Fire Emblem Warriors obbligavano il giocatore a usare il cervello in diverse occasioni.
Se è vero che le prime missioni nei musou sono estremamente facili e lineari, è altrettanto vero che le missioni avanzate, e soprattutto quelle facoltative, richiedono un bel po' di strategia: bisogna capire quando attaccare i nemici e quando schivarli, imparare le scorciatoie per raggiungere i presidi più velocemente, decidere al volo se aiutare un compagno o proteggere un obiettivo e così via. Le missioni, infatti, si svolgono in mappe di ampie dimensioni, popolate da migliaia di nemici e punteggiate da zone che vanno conquistate o protette. A volte ci sono boss da sconfiggere in modo particolare, e più spesso ci sono incarichi secondari che potrebbero farci guadagnare qualche extra, purché si riesca a completarli senza sacrificare l'obiettivo principale. Sembra che Hyrule Warriors: L'Era della Calamità ricalcherà in gran parte la struttura dei suddetti musou, anche perché ci saranno puzzle da risolvere ricorrendo alla tavoletta Sheikah e ai suoi particolari poteri.
Una cosa è piuttosto sicura: se è vero che il nuovo gioco si concentra soprattutto sulla narrazione, allora è difficile immaginare un roster equiparabile a quello di Hyrule Warriors Definitive Edition, che contava quasi trenta personaggi. Sicuramente giocheremo nei panni di Link, Zelda, Daruk, Mipha, Urbosa e Revali, e forse anche in quelli del Re Rhoam. Non ci stupirebbe giocare qualche missione addirittura nei panni dello stesso Ganon, sinceramente, e poi, completata la campagna, ci saranno sicuramente moltissime missioni extra in cui potremo giocare i personaggi che preferiamo. Bisogna capire, insomma, quanto spazio concederà il gameplay alla narrazione, anche perché i dettagli al momento sono nebulosi per quel che riguarda le dinamiche GDR, come la presenza di equipaggiamenti, livelli di esperienza e artigianato. A vederlo, però, Hyrule Warriors: L'Era della Calamità sembra uno spettacolo, anche perché impiega lo stesso engine di Breath of the Wild e quindi, a tratti, sembra indistinguibile da un cartone animato. Speriamo che Koei Tecmo e Omega Force non inciampino in problemi tecnici e che il titolo giri bene, magari anche in modalità performance come succedeva in Fire Emblem Warriors.
Hyrule Warriors: L'Era della Calamità è stato una piacevole sorpresa per chi ama i musou, anche se siamo abbastanza convinti che non tutti i fan di Breath of the Wild abbiano preso bene questo annuncio. Dobbiamo ancora capire parecchie cose su questo nuovo, audace esperimento coi musou in salsa Nintendo, a cominciare dal peso che avrà la narrazione nell'esperienza. Sembra inoltre che Koei Tecmo abbia in mente un titolo molto più innovativo rispetto ai precedenti, ma per scoprire cosa bolle davvero in pentola non ci resta che attendere l'uscita prevista per il 20 novembre.
CERTEZZE
- La storia ha potenzialità straordinarie
- Visivamente sembra ispirato e coloratissimo
- Il team di Breath of the Wild che lo supervisiona è una garanzia
DUBBI
- Se non amate i musou, probabilmente non cambierete idea
- Innovazioni nel gameplay da verificare
- Quanto saranno tragiche le ultime ore di gioco?