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Il 2022 di Xbox Game Pass: numeri e prospettive di un servizio ormai maturo

Ripercorriamo il 2022 di Xbox Game Pass: i giochi, i numeri e le prospettive del servizio che sta cambiando il mondo dei videogiochi.

Il 2022 di Xbox Game Pass: numeri e prospettive di un servizio ormai maturo
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   26/12/2022

A giugno di quest'anno Phil Spencer ha definitivamente gettato la maschera: la strategia di Microsoft nel mondo dei videogiochi orbita attorno all'idea di creare un enorme ecosistema digitale, slegato dal vetusto concetto di piattaforma e volenteroso di abbracciare il maggior numero possibile di appassionati. La casa di Redmond vuole diffondersi in maniera capillare fra "miliardi" di videogiocatori sparsi su diversi dispositivi, e l'arma scelta per combattere questa battaglia impossibile è proprio Xbox Game Pass.

Pentiment è una delle più grandi esclusive Game Pass del 2022
Pentiment è una delle più grandi esclusive Game Pass del 2022

Un servizio in abbonamento che sta cambiando profondamente i metodi di fruizione dei videogiochi, non solo costellando l'annata di grandi produzioni incluse nel pacchetto fin dal giorno del lancio, ma mettendo a disposizione del pubblico centinaia di diamanti nascosti a un prezzo - attualmente - più che ragionevole. Eppure, nonostante le premesse, sono in molti a sollevare dubbi nei confronti dell'offerta: c'è chi paventa un teorico abbassamento della qualità generale delle opere, c'è chi ancora oggi ipotizza che sia economicamente insostenibile, c'è addirittura chi teme che questa deriva possa portare alla morte dell'industria intera.

È tempo di bilanci: cos'è successo sulle sponde di Xbox Game Pass nel corso del 2022? Tra le grandi novità che hanno investito il servizio, i piani per il futuro e le vittorie del passato, è il momento di fare il punto sulla più grande rivoluzione di casa Xbox.

I numeri del Game Pass nel 2022

Sarebbero stati 2.9 miliardi gli incassi del Game Pass nel 2021
Sarebbero stati 2.9 miliardi gli incassi del Game Pass nel 2021

Stando a quanto riferito dai portavoce di Sony in occasione della diatriba legale sorta attorno ad Activision-Blizzard, Xbox Game Pass conterebbe attualmente 29 milioni di abbonati. Se consideriamo le statistiche dichiarate nel corso degli anni passati, tale picco rappresenterebbe un incremento prossimo al 30% rispetto ai 18 milioni di gennaio 2021, e questo nonostante la carenza di grosse produzioni firmate Xbox Games Studios. Ciò significa che il pubblico di Microsoft sta finalmente guardando al Game Pass come a un prodotto autosufficiente anziché considerarlo un mero strumento per metter mano al singolo grande videogioco.

Contrariamente alle previsioni degli analisti, al momento il prezzo non è ancora aumentato: si parte da 9.99€/mese per la versione base o per il PC Game Pass, per arrivare ai 12.99€/mese per la variante Ultimate. Merita una menzione anche Xbox All Access, offerta introdotta in Italia ad agosto dello scorso anno che consente di portare a casa sia la console che il servizio in abbonamento a partire da un prezzo base di 24.99€/mese. A conoscere un incremento, già ufficializzato dallo stesso Spencer, saranno invece i videogiochi delle prime parti della casa, che nel corso del 2023 si adegueranno ai rincari della concorrenza.

Il valore complessivo di tutti i videogiochi contenuti nello scatolone in abbonamento ha toccato a marzo quota 9.442€. Il numero di titoli inclusi nel servizio è oscillato attorno a una media di 477 per la versione console e 411 per quella PC, 520 totali se consideriamo ogni singola opera. Di questi, 134 sono pubblicazioni indipendenti che hanno sfruttato il programma ID@Xbox, circa 72 sono produzioni first party di Xbox, mentre tutti gli altri rappresentano il frutto di partnership ad hoc, tra cui spicca quella siglata con Electronic Arts che ha condotto il catalogo di EA Play nel servizio.

Dai documenti relativi all'acquisizione di Activision-Blizzard è infine emerso un dato che fino a questo momento era stato oggetto di mera speculazione. Nel corso del 2021 Xbox Game Pass ha incassato 2.9 miliardi di dollari, una cifra che corrisponde al 18% dei ricavi complessivi di Xbox e al 30% del settore giochi e servizi. Tale somma, d'altra parte, fa unicamente riferimento alla versione console del Game Pass, e non è dato sapere come sia stata conteggiata: ci si chiede, ad esempio, se includa anche le microtransazioni nei titoli interni al servizio e i videogiochi venduti con sconti esclusivi per gli abbonati.

La next gen di Microsoft

Mentre tutti combattono la condivisione, Microsoft crea un abbonamento apposta
Mentre tutti combattono la condivisione, Microsoft crea un abbonamento apposta

Ormai è evidente che le Xbox Series X|S siano un piccolo tassello nel mosaico ideato dal team di Phil Spencer, perché le mire della casa si spingono ben al di là del mercato console. La caduta delle barriere tra il PC e le macchine da salotto rappresentava solo il primo passo in un processo di espansione che, dopo l'approdo su smartphone e il lancio di xCloud, ha condotto l'offerta di Xbox Game Pass fino al mondo della TV. Da quest'anno l'app Xbox consente infatti ai più recenti schermi smart di Samsung, e presto presumibilmente anche a molti altri, di accedere direttamente all'immenso catalogo di videogiochi.

"Stiamo costruendo una piattaforma che possa raggiungere miliardi di videogiocatori, che sia su console, che sia su PC, che sia tramite il cloud streaming di Xbox. Un posto dove gli appassionati possano sfruttare qualsiasi dispositivo per trovare contenuti che abbiano voglia di giocare. Non importa se ciò accade tramite un browser, un app o un altro device interamente dedicato ai videogiochi: per noi è fondamentale raggiungere più giocatori possibile e coltivare una comunità di fantastici creatori". Sono state queste le parole scelte da Spencer durante la presentazione relativa al futuro della piattaforma, e il patron non ha avuto alcun timore di ragionare nell'ordine dei miliardi.

Non è un caso che proprio nelle ultime ore, durante il tira e molla relativo alla maxi-acquisizione, Microsoft abbia comunicato alle autorità che il principale interesse verso il grande publisher non risieda nella serie Call of Duty, ma nell'esperienza maturata nel settore mobile, segmento nel quale il peso della casa di Redmond è ancora marginale. Xbox Game Pass rappresenta l'arma perfetta per inseguire la creazione del più grande ecosistema di giocatori, a prescindere dalla piattaforma di riferimento e soprattutto dagli incassi preventivati nel breve periodo. In un mondo in cui i provider di servizi stanno lottando per arginare il fenomeno della condivisione, infatti, Microsoft ha invece presentato Xbox Friends & Family, che al prezzo di 21,99€/mese consente a un massimo di cinque persone di sfruttare il medesimo abbonamento Ultimate.

Un mare di giochi

Non c'è pace col Game Pass: ogni mese il backlog cresce
Non c'è pace col Game Pass: ogni mese il backlog cresce

Nel corso del 2022 Xbox Game Pass ha accolto un totale di 220 nuovi videogiochi tra PC e console, aumentando ancora una volta l'entità dell'offerta "core". La discussione storicamente più accesa nei confini del servizio è quella che riguarda la qualità dei titoli proposti: a ben vedere si tratta di prodotti di assoluta eccellenza, specialmente quando si varca il confine del classico videogioco AAA.

Nel solo catalogo PC, ad esempio, sono presenti 24 titoli con una media di valutazione su Metacritic superiore al 90, ce ne sono 82 che hanno raccolto voti superiori all'85, mentre sono 109 quelli ad aver conquistato più di 80, relegando alla fascia media le restanti 225 produzioni. Il più grande punto di forza del Game Pass, in fin dei conti, non risiede tanto nell'offerta di prodotti di massa, quanto più nella proposta di un catalogo variegato, capace di soddisfare diverse esigenze e portare all'attenzione del pubblico tanti diamanti nascosti.

Il 2022 è stato infatti l'anno di Citizen Sleeper, di Norco, di Tunic e di Immortality (questi ultimi due originariamente in esclusiva console), titoli capaci di accumulare candidature sui palchi dei The Game Awards affianco alle maggiori opere dell'annata videoludica. Accanto a loro sono emerse produzioni evento come l'immenso Vampire Survivors (anche questo in esclusiva console), il tanto atteso Return to Monkey Island e un grande assente di casa Xbox, ovvero Persona 5 Royal, ad ulteriore testimonianza della volontà di Microsoft di costruire un'offerta eterogenea.

Guardando alle fucine di Redmond abbiamo assistito anche all'esordio di qualche fatica first party. Il marchio Xbox è emerso come l'unico produttore ad aver pubblicato quattro IP originali sulle proprie piattaforme, guidando questa particolare classifica: si tratta dell'avventura narrativa As Dusk Falls, del Pentiment di Obsidian, del survival in miniatura Grounded e ovviamente del folle Deathloop di Arkane Studios, che tuttavia aveva già esordito dalle parti della concorrenza.

Ogni anno su Game Pass approdano diversi papabili GOTY
Ogni anno su Game Pass approdano diversi papabili GOTY

Un'altra caratteristica che ha fatto la fortuna del servizio risiede nell'introduzione di nuovi videogiochi fin dal giorno dell'uscita, e si ormai è spinta ben oltre i confini delle prime parti. Oltre ai sopracitati Return to Monkey Island, Immortality e Tunic, vale la pena menzionare Trek to Yomi, Crusader's Kings 3, Signalis, ma soprattutto Scorn e High on Life, dal momento che il primo ha ottenuto grandissima trazione mediatica, mentre il secondo è addirittura diventato il lancio di maggior successo nell'intera storia del Game Pass.

Tra i nomi più pesanti, invece, non si può non ricordare l'approdo di Death Stranding nella sua versione PC, il debutto di Assassin's Creed Origins e Odissey, nonché quello della Mass Effect Legendary Edition. Scavando fra i pezzi pregiati, infine, meritano attenzione il ritorno dello splendido Outer Wilds, l'esordio assoluto dello straordinario RPG Chained Echoes, e la psicologia dell'affascinante Omori, opere capaci di conquistare punteggi di valutazione pressoché perfetti.

Da non sottovalutare assolutamente è la partnership stretta con Riot Games, che consente a chiunque possieda l'abbonamento Ultimate di godere di una lunghissima serie di benefici nei videogiochi della compagnia. Basti pensare solamente al fatto che nell'orbita di Valorant e League of Legends gli abbonati possano sfruttare fin da subito tutti gli Agenti e i Campioni passati e futuri, secondo una deriva che sarebbe stata a dir poco impensabile fino a qualche tempo fa.

L'efficacia del servizio

Tunic è arrivato quasi a un milione di persone solo tramite Game Pass
Tunic è arrivato quasi a un milione di persone solo tramite Game Pass

Negli ultimi due anni il numero di titoli presenti in tutte le versioni del Game Pass è cresciuto dell'87%. Prendendo per valide le stime fornite durante le indagini del caso Activision-Blizzard, il numero di utenti sta invece crescendo di circa il 30% ogni anno. Ma se è evidente che in termini di grezzi contenuti e rapporto quantità-prezzo il servizio sia estremamente conveniente per il pubblico, quanto è efficace per i singoli videogiochi che decidono di farne parte?

La piattaforma GameDiscoverCo ha studiato a fondo la questione, analizzando i videogiochi lanciati al day one su Game Pass. Nel caso di PowerWash Simulator, ad esempio, sarebbero 2.020.000 gli utenti ad averlo giocato tramite il servizio di Microsoft; Tunic è giunto invece nelle case di 930.000 giocatori, mentre Nobody Saves the World in quelle di circa 520.000. Ciò significa che, mettendo in relazione tali dati con le stime delle copie vendute, PowerWash Simulator avrebbe raggiunto nove volte più persone grazie a Game Pass, Tunic il quadruplo degli utenti, mentre Nobody Saves the World avrebbe doppiato i numeri delle vendite. L'esempio più emblematico è quello di Pac-Man Museum+, un titolo che a fronte delle circa 25.000 copie piazzate su PC e PlayStation può vantare oltre 960.000 possessori tramite Xbox Game Pass.

Nobody Saves the World
Nobody Saves the World

Il risultato di questi report si potrebbe sintetizzare nel panel tenuto da Microsoft durante la GDC di quest'anno: da dati interni è emerso che gli abbonati spendono il 60% in più per acquistare videogiochi, il 45% in più per i contenuti aggiuntivi e il 45% in più per i consumabili digitali. I titoli lanciati al day one su Game Pass ottengono mediamente un incremento dei giocatori del 350%, un dato che nel caso delle produzioni indipendenti schizza al 1500%. In media, gli sviluppatori di ID@Xbox che hanno aderito al servizio hanno conosciuto - fra il 2016 e il 2021 - un aumento dei ricavi del 300% grazie all'apporto degli accordi con Microsoft, delle vendite di titoli a prezzo pieno, e delle microtransazioni.

A fronte di tali numeri, del valore complessivo dell'offerta e delle recenti acquisizioni di Microsoft, c'è una domanda che è ormai inevitabile porsi: quando e quanto aumenterà il prezzo di Xbox Game Pass? L'ipotesi più accreditata è che la casa di Redmond voglia capitalizzare sul 2023, annunciando eventuali adeguamenti solo alla fine del prossimo anno.

Un 2023 determinante

Va bene tutto, ma dove sono le grandi prime parti?
Va bene tutto, ma dove sono le grandi prime parti?

La strategia di Microsoft è riuscita a tener banco facendo affidamento su grandi lanci di terze parti, sulla coltivazione di piccole gemme, ma soprattutto sulla promessa di un futuro spumeggiante. Presentando le nuove console, Phil Spencer ha alzato il sipario su una line-up a dir poco impressionante, stuzzicando il palato degli utenti con il graficone di Hellblade II, con i panorami intergalattici di Starfield e con il medioevo fantasy di Avowed; per non parlare dell'investitura pubblica di The Initiative come lo studio che avrebbe sfidato i titani della concorrenza. Purtroppo, tra le più grandi fatiche dei nuovi Xbox Game Studios, le uniche ad aver visto luce sono Forza Horizon 5, Microsoft Flight Simulator e Halo: Infinite, e quest'ultimo non se la sta certo passando alla grande.

Il 2023 sarà l'anno decisivo, questa volta per davvero. Starfield di Bethesda Softworks dovrebbe veder luce nella prima metà dell'anno, Redfall di Arkane Studios è ormai dietro l'angolo, ma se all'orizzonte ci sono Minecraft Legends e Forza Motorsport, il resto dell'offerta resta ancora avvolto da una fitta nube di mistero. Che fine ha fatto Hellblade II? Quanto ci vorrà per mettere mano a Fable? Arriverà prima Avowed o il prossimo capitolo nella saga di The Elder Scrolls? L'ultima conferenza di Microsoft si è concentrata esclusivamente sui titoli in arrivo su Game Pass entro la prossima estate, comprese celebri terze parti come Hollow Knight: Silksong, Atomic Heart e Lies of P. Ma cosa ci aspetta oltre i cancelli di quel torrido luglio? Per scoprirlo, probabilmente, dovremo aspettare la fine di un'altra telenovela, quella che coinvolge Microsoft, Activision-Blizzard e le autorità garanti della concorrenza. Se, infatti, la tanto temuta acquisizione dovesse andare in porto, il catalogo del Game Pass si troverebbe improvvisamente a esplodere di contenuti; all'innominabile Call of Duty, infatti, si affiancherebbero Diablo, Crash Bandicoot, Hearthstone, persino World of Warcraft e tantissimi altri, trasformando il servizio in una creatura temibile a prescindere dall'effettivo impatto delle tanto attese prime parti.