Se si considera il numero di publisher e show previsti per giugno, riesce difficile pensare che il Tribeca Film Festival, comunemente un'autorità in campo cinematografico, possa distinguersi in questa curiosa era orfana dell'E3, eppure sono bastati pochi annunci per farci rendere subito conto di quanto raffinata fosse la selezione della sezione gaming di quest'anno (ambito che peraltro l'organizzazione ha iniziato a esplorare con serietà da pochissimo).
Chiaramente scelti per la loro creatività o per il fatto di possedere curiose peculiarità artistiche, i titoli della Tribeca Selection hanno catturato la nostra attenzione più di quanto sia riuscita a fare l'intera night one del Summer Game Festival, e la cosa risulta ancor più eclatante se si considera che stiamo parlando per lo più di indie o di progetti con alle spalle team davvero minuti.
Il fatto che un videogame non sia una super produzione non significa però che non possa avere alle spalle un nome piuttosto pesante, e nella lista offerta abbiamo adocchiato immediatamente il buon Sam Barlow, autore del notevole Her Story e lì presente con un nuovo gioco investigativo dai connotati simili.
Abbiamo potuto provare Immortality per una buona mezz'ora, catturati progressivamente sempre più dalla sua misteriosa narrativa: ecco cosa abbiamo scoperto.
L'artista eterna
Quando abbiamo confrontato Immortality a Her Story l'intento non era solo accomunare i due giochi per via del loro utilizzo di attori reali nelle scene: la nuova opera di Barlow segue una struttura simile al suo "fratellino" offrendo al giocatore una serie di video da analizzare per farsi strada nelle convolute vicende attorno a cui ruota il tutto.
Non solo, anche stavolta il fulcro è una singola donna: un'attrice misteriosa di nome Marissa Marcel, selezionata all'improvviso per interpretare la protagonista di un film gotico chiamato Ambrosio e scomparsa in circostanze ignote. Qui non siamo però chiaramente davanti alla semplice fuga dalla società di un'attrice sul viale del tramonto, dato che la signorina Marcel non solo non ha mai fatto parte di un film realmente uscito nelle sale, ma vanta anche una curiosa refrattarietà all'invecchiamento. Nel gioco, infatti, la si può osservare alle prese con ben tre lungometraggi perduti nel tempo, con l'unico collegamento di vederla sempre protagonista e apparentemente priva del benché minimo segno del tempo (cosa a dir poco curiosa visto che il primo film risale al 1968 e l'ultimo al '99).
Sbrogliare la matassa viene reso più complicato, ovviamente, dal fatto che la narrativa non sia presentata in modo lineare e cronologicamente preciso. Si parte da una lista di filmati e si arriva a quelli successivi fermandoli e interagendo con gli elementi a schermo. Qualunque oggetto o persona "spicchi" in una scena porta a un altro video con collegamenti diretti, e osservandoli nel dettaglio non solo si sbloccano nuovi fili della ragnatela informativa, ma si iniziano a mettere insieme i pezzi del puzzle necessari a capire dove sia finita la signorina Marcel.
E lasciatevelo dire: il mistero si fa da subito incredibilmente appassionante. Barlow si è fatto aiutare da ben tre sceneggiatori per metterlo in piedi e la cura per ogni scena è innegabile. Ogni video è ben recitato, tanto da dare l'impressione di essere davvero un parziale dietro le quinte di un film, senza contare la presenza d'interviste, filmati degli eventi che circondano ogni opera, e l'immane quantità di legami tra un video e l'altro che possono portare ad altre conclusioni con un semplice click nella zona giusta.
Tutto poi scorre a gran velocità, anche per via della possibilità di controllare agilmente il tempo di ogni filmato con il pad e di riprendere ogni video da dove lo si è interrotto una volta passati al successivo. Vi assicuriamo che non ci vuole molto per guardare con sospetto qualunque figura interagisca con Marissa in modo atipico, o anche solo fotografie e oggetti sullo sfondo che possano portare a nuovi indizi.
Elementi mistici
Non bastasse, il lavoro di scrittura pare ancora una volta piuttosto brillante, dato che i film attorno a cui gira la vita di Marissa sono due thriller e un romanzo gotico, dove non mancano indizi e rimandi a elementi mistici che ben si sposano nell'immaginario del giocatore alla curiosa condizione di "immunità alle rughe" della ragazza. Insomma, c'è chiaramente un mistero con del potenziale enorme da sviscerare e il lavoro di Barlow sembra ancora una volta infallibile nella sua capacità d'incollare allo schermo il giocatore. Tanto ci basta per voler affrontare quest'esperienza.
Anche dal punto di vista tecnico il gioco ci ha impressionato, ma non ovviamente per la grafica, trattandosi di un calderone di filmati con attori in carne e ossa. No, ad averci lasciato di stucco è la cura riposta in ogni materiale: i video risalenti agli anni sessanta e settanta sono accuratamente ritoccati per sembrare pertinenti all'epoca di appartenenza e ogni scena di un film è chiaramente ispirata dalle scelte registiche della cinematografia dell'epoca. Inoltre (e troviamo la cosa molto apprezzabile), il gioco non esita minimamente a proporsi a un pubblico esclusivamente maturo e in grado di apprezzarne le finezze, dunque mette in campo temi forti, violenza e scene di nudo, senza all'apparenza mai decontestualizzarle (almeno per quanto abbiamo avuto modo di vedere al momento). Una scelta coraggiosa che pochi sviluppatori osano fare al giorno d'oggi.
Pur ricalcando una struttura solo marginalmente diversa da quella di Her Story, con Immortality Sam Barlow sembra aver fatto centro anche stavolta. La sua ultima opera è un titolo investigativo maturo e coraggioso, che riesce a incollare allo schermo il giocatore quasi da subito con i suoi misteri. Curatissimo e appassionante, questo filmone interattivo (particolarmente adatto alla selezione Tribeca, a dir la verità) potrebbe insomma facilmente superare il suo "predecessore", anche se ovviamente sarà la qualità finale della storia a fare o disfare l'esperienza. Quanto visto, comunque, ci ispira parecchia fiducia.
CERTEZZE
- Mistero alla base ricco di potenziale e molto ben gestito
- Ottima recitazione e grande cura generale
- Maturo e coraggioso
DUBBI
- Non è al momento possibile valutare la qualità complessiva della storia