Ci siamo lanciati in una panoramica dei laptop da gioco equipaggiati con processori Intel Core di decima generazione, alcuni già annunciati da tempo ma comunque tra i protagonisti di un CES 2020 che come di consueto ha fatto da vetrina per nuovi modelli e aggiornamenti pensati per cavalcare i vantaggi e l'appeal delle ultime generazioni di processori mobile. Divampa infatti una guerra accanita in un settore in forte crescita, anche grazie a prezzi sempre più commisurati all'offerta. Il rincaro rispetto alle controparti desktop è inevitabile, d'altronde ci vuole del lavoro per infilare GPU e CPU sempre più potenti in spazi sempre più ridotti, ma la tendenza al ribasso è chiara, anche nel caso di portatili da gioco resi comunque costosi da un hardware potente, pannelli orientabili, schermi touch e funzionalità aggiuntive assortite.
Nuove proposte di fascia alta, tra refresh estremi e soluzioni per creator
La decima generazione di processori Intel Core è partita dal settore mobile, combinando in un'unica famiglia processori Ice Lake a 10 nanometri e varianti Comet Lake mobile a 14nm++, presentate proprio durante il CES 2020 e pensate per laptop di fascia alta e PC ultra-compatti. Si parla infatti di ben 8 core e 16 thread spinti fino oltre 5GHz, ma si parla anche di 45W di consumo, che non sono pochi, e di grafica integrata di nona generazione, sensibilmente inferiore a quella Gen 11 dei modelli con processo produttivo più avanzato, tra l'altro caratterizzati da un miglior rapporto tra prestazioni e clock.
In ogni caso la potenza bruta dei modelli a 14 nanometri fa gola ai produttori che in quel di Las Vegas hanno arricchito l'offerta con laptop pensati proprio per equipaggiare fino ai Core i9 Comet Lake-H, garantendo frequenze sensibilmente superiori ai 5GHz e tutta la potenza single core necessaria per consentire alle GPU di spingere il 1080p fino al massimo framerate possibile. D'altronde questo sta diventando vitale anche nei portatili da gioco di fascia alta, sempre più gettonati e non a caso dotati di schermi con refresh sempre più alti. Ne sono una prova evidente il GS66 Stealth e il GE66 Raider che rinnovano le rispettive serie offrendo, in combinazione con una GPU di fascia alta NVIDIA, anche un'opzione con schermo IPS 1080p da ben 300Hz. Sarà inoltre possibile arrivare fino a 32GB di memoria e montare una SSD M.2 PCIe 3.0 X4 fino a 2TB, ma la novità più interessante riguarda l'aumento di autonomia, inevitabilmente limitata quando viene chiamata in causa una GPU potente ma più commisurata a dispositivi che monteranno CPU mobile ad alto consumo, grazie a una generosa batteria da 99,9Wh per entrambi i modelli. Ed è lo stesso anche il nuovo raffreddamento Cooler Boost Trinity+, con ventole dallo spessore appena 0,1 millimetri che promettono un 10% di efficacia in più rispetto a quelle vecchie, pur garantendo un ingombro minimo. Su questo punta lo Stealth, ridisegnato nel segno di una sobrietà ancora maggiore e della sottigliezza, anche se è comunque spesso 1,8cm. Ma d'altronde parliamo di portatili da gioco, come mette bene in chiaro il GE66 Raider che come il precedente adotta una tastiera RGB, ma caratterizzata da un'illuminazione dedicata per ogni tasto e accompagnata da una spessa barra RGB chiamata Aurora Mystic Light che, ovviamente compatibile con l'omonima illuminazione MSI, garantisce uno spettacolo cangiante di colori di forte impatto.
Punta invece sull'eleganza il nuovo ACER ConceptD 7 Ezel, evoluzione sempre total white e in metallo del ConceptD 7 ma, concettualmente simile al ConceptD 9, caratterizzata da uno schermo orientabile, lussuosa rarità nel mondo dei laptop che in questo caso fa l'occhiolino a creator e professionisti. Il gaming, però, è senza dubbio alla portata di un laptop che come quelli MSI è studiato per arrivare fino a processori Intel Core i9 Comet Lake-H, 32GB di memoria, SSD M.2 PCIe x4 da 2TB e GeForce RTX. Punta però sul 4K e sulla calibrazione avanzata del colore per il pannello, arricchendo l'offerta con un touchpad in vetro, due porte Thunderbolt 3, doppia uscita video DisplayPort 1.4 e HDI 2.0.
Ultracompatti, convertibili ed esperimenti
Riprendiamo il discorso con il Lenovo Yoga 7 Creator un altro PC che a giocatori e creatori, puntando però a un prezzo più contenuto della concorrenza. Si accontenta quindi del supporto di un massimo di 16GB di memoria, di una unità SSD M.2 PCIe da 1TB e di un pannello FHD da 15,6 pollici con la variante con copertura del colore sRGB del 100% che risulta opzionale. Non sappiamo inoltre quale sia l'opzione massima per la CPU, anche se presumiamo che sia un i7 a basso consumo, e non sappiamo fino a quale GPU Nvidia mobile potrà arrivare. Ma sappiamo che è più sottile dell'IdeaCentre Creator 5 nonostante l'uso di una batteria superiore. Il secondo è però chiaramente un desktop replacement, pensato per ospitare fino al più potente dei nuovi Core i9 mobile, GPU Nvidia GeForce RTX e 32GB di memoria.
Un qualcosa di analogo a quanto ci aspettiamo dai refresh degli HP Omen, degli ACER Helios e dei Lenovo Legion, anche se non c'è ancora l'ufficialità dell'upgrade che probabilmente arriverà con i Comet Lake-H top di gamma e con la GeForce RTX 2080 Super Mobile. Abbiamo invece già toccato con mano il nuovo HP Spectre x360 15, un convertibile da 15 pollici con pannello 4K OLED a basso consumo che si accontenta di massimo un Core i7 a basso consumo, presumibilmente Ice Lake, ma in questa nuova versione si restringe del 13%, guadagnando parecchi punti in estetica e portabilità senza rinunciare alla possibilità di montare una GeForce GTX fino alla GeForce GTX 1660 Ti. Pesa comunque oltre 1,8Kg, ma è in alluminio e gode di una superficie tra schermo e dimensioni decisamente superiore.
Da notare inoltre una valida tecnologia anti-riflesso e la batteria da 74Wh che promette, ovviamente non in gioco, fino a 17 ore di autonomia. Si parla invece del passaggio dai 42Wh ai 50Wh, con una stima del 20% di miglioramento circa, per i VivoBook S che come i modelli standard puntano versatilità e formato compatto, limitando però le opzioni alla GeForce MX 250 e all'Intel Core i7-10510U. Ma il compromesso consente di mantenere dimensioni da ultraportatile, con la variante da 15 pollici accompagnata da una da 14 e da una addirittura da 13 pollici, destinata a impacchettare una GeForce, 16GB di memoria e 512GB di SSD in uno spazio ancora più contenuto. Forse persino troppo per garantire temperature basse con la combinazione tra Core i7 e GPU discreta, anche se per la GPU parliamo di un modello di fascia bassa. A prescindere dal modello, comunque, tutti i VivoBook S godono di connettività WiFi 6 e montano un pannello 1080p IPS, sensibilmente superiore a quelli della serie standard, andando incontro alle richieste di chi proprio non digerisce l'economica opacità dei vecchi schermi TN.
Ancora in buona parte da scoprire, invece, l'Alienware UFO, il PC disegnato a immagine e somiglianza di Nintendo Switch che facciamo rientrare senza dubbio tra i portatili più interessanti equipaggiati con processori Intel di decima generazione. A quanto pare capace di far girare titoli di fascia alta a circa 60fps in 720p, almeno nella versione di prova e con impostazioni grafiche intermedie, ha un suo software dedicato, ma supporta Windows 10 in versione completa e sfrutta la docking station per attivare la funzionalità dual screen. Un vero portatile insomma, che può vantare anche una dissipazione funzionale, considerando che impacchetta un computer da gioco in poco più di 8 pollici, anche se è vincolato a caratteristiche che difficilmente incontreranno i gusti del giocatore PC classico e la disponibilità di spesa del giocatore console.