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Layers of Fear: si chiude il ciclo dell'orrore di Bloober Team

Bloober ha deciso di chiudere la serie di horror che più di ogni altra ha fatto conoscere la casa con Layers of Fear, una raccolta di tutti i capitoli in Unreal 5.

ANTEPRIMA di Aligi Comandini   —   17/03/2023
Layers of Fear: si chiude il ciclo dell'orrore di Bloober Team
Layers of Fear
Layers of Fear
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Il primo Layers of Fear rappresentò un punto di svolta fondamentale per Bloober Team: ispirata dalle atmosfere di P.T., questa talentuosa squadra di sviluppatori polacchi decise di creare un horror capace di sfruttare al meglio il senso di costante oppressione e la claustrofobica ambientazione della compianta demo di Hideo Kojima, e riuscì contro ogni aspettativa a dar forma a un titolo sufficientemente riuscito da segnare tutte le loro produzioni, oltre a indirizzare verso l'horror il suo intero futuro produttivo.

Dopo Blair Witch e The Medium, e con un attesissimo remake di Silent Hill 2 in produzione, è ormai cristallino come i Bloober odierni abbiano a disposizione un'infinità di risorse e talenti in più rispetto al passato, eppure il gioco che prima di ogni altro ha segnato il nuovo corso della casa non è stato certo dimenticato, tanto da esser recentemente ricomparso in una sorta di remake/collection contenente entrambi i capitoli della serie e tutti i DLC, rifatti usando l'Unreal Engine 5.

La nuova creatura si chiama, prevedibilmente, ancora Layers of Fear (anche se è sparita una s alla fine del nome dalla presentazione iniziale), e promette non solo una storia aggiuntiva inedita pensata per legare tutte le vicende precedenti, ma anche sensibili modifiche alle opere originali sfruttando le potenzialità del nuovo motore. Abbiamo visto in anteprima Layers of Fear grazie a un comodo evento digitale e, nonostante il gameplay mostrato non fosse molto, le informazioni interessanti non sono mancate. Ecco cosa abbiamo scoperto.

La chiusura del cerchio

Non crediate nemmeno per un momento che in questa raccolta dei Layers of Fear il nuovo capitolo sia meno cupo degli altri. L'ambientazione è sempre inquietantissima
Non crediate nemmeno per un momento che in questa raccolta dei Layers of Fear il nuovo capitolo sia meno cupo degli altri. L'ambientazione è sempre inquietantissima

Questo "nuovo" Layers of Fear vuole essere un tributo ai fan della serie, e ne raggruppa, come già precisato, in un solo pacchetto tutti i contenuti finora pubblicati. A questi vengono aggiunte però due nuove storie: The Last Note, che vi porta a vestire i panni della moglie dell'artista - protagonista del primo gioco - e The Lighthouse. L'ultimo capitolo è uno di quelli che abbiamo visto in azione, e risulta particolarmente interessante, perché a quanto pare è congegnato per collegare tutte le storie dalla prospettiva di una scrittrice, ritiratasi in un inquietante faro per scrivere la sua ultima opera.

Purtroppo non si è visto il gioco in azione e Layers of Fear non è una serie con chissà quale interattività, ma i punti forti del marchio sembrano tutti intatti: l'atmosfera resta sempre incredibilmente cupa e soffocante, ed è abbastanza chiaro che anche la storia della scrittrice girerà in qualche modo attorno ai suoi rapporti famigliari, considerando che in un momento di tensione decide di chiamare il figlio lontano per avere un po' di necessario supporto morale. Il passaggio all'Unreal Engine 5 ha peraltro giovato molto all'immersione generale, ed è ancor più difficile non sussultare quando il sapiente uso delle luci o dell'immaginario mostra i segni di cedimento mentale del proprio alter ego nel gioco.

Nonostante siano ancora narrativa e ambientazione il fulcro dell'esperienza, questa antologia non ripropone i vecchi giochi in forma invariata, anzi, sembra volerli evolvere sensibilmente, sfruttando anche la crescita del team negli anni e i mezzi offerti dal motore rinnovato. Passati al capitolo dell'artista, infatti, gli sviluppatori hanno voluto mostrare la maggior interattività del sistema attraverso l'uso di una lanterna, non inserita nel gioco solo per sfoggiare il nuovo sistema di illuminazione - che utilizza peraltro la tecnologia Lumen, ed è più impattante che mai sulla grafica - ma agisce direttamente sul mondo di gioco, eliminando alcune specifiche illusioni. Non solo, la luce della lanterna è utile anche per fermare momentaneamente lo spettro della moglie dell'artista, che rappresenta il pericolo principale di certe fasi.

Vedendo un gameplay dedicato proprio a questo, abbiamo chiesto agli sviluppatori se il level design e i comportamenti della moglie fossero stati modificati in base alle nuove meccaniche, e hanno confermato che tutti i giochi hanno subito ritocchi strutturali significativi, per supportare le novità del gameplay. In più, le routine comportamentali dello spettro dovrebbero essere abbastanza complesse, proprio per evitare un calo di tensione e garantirne la pericolosità. Durante la presentazione nulla è stato invece svelato degli altri titoli, anche se quanto affermato nella sessione di domande e risposte lascia intendere che ci siano state alcune modifiche alla narrativa, un po' per trattare con più intelligenza certe tematiche molto pesanti, e un po' per ricollegare al meglio tutte le vicende al nuovo capitolo della scrittrice.

Vi abbiamo già detto che Layers of Fear è davvero inquietante? Bene, perché è chiaramente il caso di ripeterlo il più possibile
Vi abbiamo già detto che Layers of Fear è davvero inquietante? Bene, perché è chiaramente il caso di ripeterlo il più possibile

Non è moltissimo, lo sappiamo bene, eppure il progetto sembra avere del potenziale per gli amanti degli horror, in parte perché Bloober è migliorata a dismisura a livello tecnico e può dare il meglio di sé in un gioco dove deve preoccuparsi prevalentemente proprio delle migliorie grafiche, e in parte perché la scarsa interattività era considerata uno dei punti deboli dei titoli originali, e questa raccolta potrebbe giovare enormemente di una struttura leggermente più complessa (magari anche più ricca di puzzle), o di un maggior focus sul gameplay. Lo scopriremo comunque a breve, non manca molto all'uscita del gioco, ed è chiaro come i lavori siano ormai praticamente completati.

Layers of Fear è il titolo che ha messo Bloober Team sotto ai riflettori e non sorprende che ora i suoi creatori vogliano chiudere il cerchio con una sorta di grosso remake collettivo capace di perfezionare la serie nel suo complesso. Questa squadra di sviluppatori è cresciuta molto negli anni, e chissà che, tornando alle origini, non riescano a creare un'esperienza ancor più inquietante e ricca di atmosfera di quella che li ha per certi versi lanciati. Lo scopriremo a breve.

CERTEZZE

  • Tecnicamente notevole e ricco di atmosfera
  • Più interattività nei titoli originali
  • Nuove storie completamente inedite

DUBBI

  • Valore della narrativa complessiva ancora da valutare
  • Le migliorie apportate basteranno a eliminare i difetti dei giochi originali?