28

Le carte Pokémon sono nuovamente introvabili in Giappone

Dopo un periodo di tregua, le carte Pokémon sono nuovamente introvabili in Giappone, come testimoniato dal nostro Alan Corona.

SPECIALE di Alan Corona   —   14/02/2022

Da qualche anno a questa parte, le carte di Pokémon hanno riacquisito una fama a livello globale che sembra non volersi arrestare. L'offerta non è quasi mai in grado di superare la domanda e, nonostante le dichiarazioni fatte dalla Pokémon Company nel voler aumentare considerevolmente la produzione delle carte "as soon as possible", la situazione rimane ancora oggi ingestibile.

Le ragioni che hanno portato a tutto questo sono molteplici, ma a complicare il tutto è stata sicuramente la situazione Covid-19 (più soldi che ristagnano, le persone cercano nuovi hobby, nuove entrate oltre al proprio lavoro, etc.) unita a vari problemi logistici (anche quello accaduto al Canale di Suez), che ha fatto diminuire le carte, pacchetti e box in circolazione incentivando l'aumento drastico dei prezzi di tutto quello che si può trovare.

A detta di molti, anche collezionisti e investitori più o meno famosi stanno partecipando a questo fenomeno portando carte e tutto quello che è "sealed" o gradato (da ditte come PSA) a prezzi talvolta folli (sì, parlo di te, Charizard). Per altri, la vera genesi è legata al successo clamoroso che ebbe al tempo Pokémon Go quando venne rilasciato per dispositivi mobile.

Per molti Youtuber americani, comunque, la situazione in America sta lentamente tornando alla normalità, e da qualche mese i più fortunati possono addirittura trovare dei pacchetti, box, etc in vendita in alcune catene di negozi. In Giappone, però, la situazione è ancora piuttosto allarmante. Cominciare a giocare, o peggio, a collezionare le carte Pokémon può essere ancora una vera e propria impresa. La pandemia ha spinto molti giapponesi a cercare altre fonti di guadagno, un vero e proprio secondo lavoro per combattere la situazione precaria che si poteva toccare con mano fino a qualche tempo fa. Molti hanno optato per la compravendita di beni tramite la più famosa applicazione esistente nel Paese del Sol Levante, "Mercari".

A parte alcune meccaniche piuttosto macchinose che riguardano il processo per ottenere la spunta di riconoscimento (che garantisce anche una maggiore trasparenza e affidabilità), piccole barriere all'ingresso non propriamente giustificate e i tempi di risposta talvolta insostenibili (ho aspettato personalmente più di 18 giorni perché mi venisse sbloccato l'account per un errore non mio) la facilità disarmante con cui vendere e acquistare ha reso e rende tutt'ora Mercari un'applicazione facile da usare e alla portata di tutti. Come prevedibile, molte persone hanno optato per le carte di Pokémon, diventato ormai un business enorme che non nasconde quindi possibilità di guadagno molto interessanti sia sul breve che sul lungo termine.

Questo fenomeno ha portato tantissime persone ad acquistare online e nei negozi pacchetti, box e tutto il possibile per poi rivenderlo a prezzo maggiorato su Mercari, togliendo quindi la possibilità anche ai più piccoli di poter acquistare le carte in qualunque negozio del Giappone. Per far capire meglio la situazione, ho preso delle foto io stesso in alcuni negozi di Tokyo che mostrano che qualunque cosa legata a Pokémon sia sold-out.

Nella foto vediamo i pacchetti con in basso una striscia rossa che recita '品切れ中', ossia sold-out.
Nella foto vediamo i pacchetti con in basso una striscia rossa che recita "品切れ中", ossia sold-out.

Per le vacanze sono anche stato ad Aomori, a nord del Giappone, e sono riuscito a constatare che nemmeno in uno dei mall più grandi della prefettura si trova niente che riguarda il cartaceo di Pokémon.

Stessa situazione a Okinawa, a sud del Giappone. Sembra quasi che nell'intera penisola le carte di Pokémon siano state fatte con i semiconduttori. Ricordo anche che molti negozi, tra cui alcuni conbini, si rifiutano o comunque si rifiutavano di vendere le carte di Pokémon per evitare possibili battibecchi tra i clienti, dispute purtroppo spiacevolmente famose e per niente rare qui in Giappone.

Nella foto l'etichetta bianca recita sold-out.
Nella foto l'etichetta bianca recita sold-out.

Per combattere questa situazione insostenibile, in cui chi vuole acquistare carte deve pagare di più acquistando dai privati, e soprattutto per rispondere alle lamentele dei consumatori, molti negozi hanno preso alcune contromisure in attesa (si spera) che la produzione aumenti e l'offerta possa perlomeno avvicinarsi un po' alla domanda.

Alcuni negozi hanno limitato la quantità di pacchetti acquistabili dalla singola persona (di solito 10), altri hanno creato delle vere e proprie vending machine (estremamente costose, si parte da 1000 yen, Foto 3) in cui alcuni negozi (soprattutto di Akihabara) vendono dei pacchetti fai da te creati dagli stessi negozi. Ho provato io stesso: una volta inseriti 1000 yen, dalla fessura del distributore esce un cartoncino a forma di porta deck con dentro alcune carte sfuse. Nessun pacchetto, nessun modo di rivendere il tutto se non singolarmente perché non esiste nessun sigillo. In questo modo, il negozio guadagna su delle carte che rimarrebbero comunque in magazzino e combatte il "tenbai", ossia la rivendita dei prodotti. Inoltre, con la promessa che all'interno è anche possibile trovare alcune delle carte più ricercate (Marnie in questo momento è una tra le carte più popolari in Giappone), sono riusciti a ottenere una formula vincente, in quanto anche questi pacchetti rustici all'interno dei distributori vanno spesso sold-out.

La strategia del Pokémon Center
La strategia del Pokémon Center

La strategia messa in atto invece dai vari Pokémon Center che si possono trovare a Tokyo (li ho visitati tutti e mi sono accertato di questo acquistando personalmente) e un po' diversa, ma comunque abbastanza efficace. Partiamo da una premessa: come dimostrato dall'immagine qui sotto presa dal sito online, il 99% di tutto quello che riguarda le carte Pokémon è sold-out.

Per quanto riguarda il nuovo, dal negozio online non è possibile prenotare direttamente i box in uscita, ma solo partecipare a una lotteria. Esatto, solo chi verrà estratto e "vincerà" la lotteria in questione avrà il diritto di prenotare il box in uscita. Una scelta a cui personalmente sono abituato, visto che è la prassi anche con altri prodotti come PS5.

La parte 抽選販売 in alto a destra dell'immagine del box significa 'vendita previa lotteria'
La parte 抽選販売 in alto a destra dell'immagine del box significa "vendita previa lotteria"

Per i negozi non online i Pokémon Center hanno adottato un'altra strategia: tutti i pacchetti e i box tra cui scegliere sono limitati alle ultime espansioni di gioco, quindi che teoricamente hanno un prezzo di mercato minore. Oltre a limitare la quantità possibile di acquisto a ogni persona, comunque molto ampia, il Pokémon Center pone un'altra condizione all'acquisto: tutti i box acquistati verranno prima privati del sigillo alla cassa. Questo pone un importante freno sul fatto che possano poi essere rivenduti a prezzi più alti. Chiaramente c'è chi ci prova, ma i prezzi non sono così alti come gli stessi box sigillati.

La speranza è che questa divenga la prassi per tutte le espansioni in uscita che arriveranno, in attesa che la più ampia produzione di carte possa comunque far tornare i prezzi e la disponibilità a livelli ragionevoli.