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Life is Strange: True Colors, l'anteprima

Abbiamo dato uno sguardo in anteprima ai poteri di Alex Chen, protagonista del prossimo Life is Strange: True Colors, ed ecco le nostre impressioni a riguardo.

ANTEPRIMA di Alessandra Borgonovo   —   13/06/2021

Un titolo più ambizioso, complesso e curato. L'impressione che abbiamo avuto durante la presentazione di Life is Strange: True Colors è stata questa. Il terzo capitolo della serie creata da Dontnod vede adesso al timone Deck Nine, per la prima volta al timone di un vero e proprio gioco a sé stante dopo l'ottimo lavoro svolto con Life is Strange: Before the Storm.

Con Life is Strange 2 Dontnod ha compiuto più di un passo falso, lasciandoci piuttosto scettici sul futuro che avrebbe potuto avere la serie; per questo il ritorno di Deck Nine ci trova assolutamente favorevoli. Riuscire a creare un gioco incredibilmente in linea come Before the Storm, legandolo molto bene alla visione degli autori originali e in alcuni punti persino superandoli, non era semplice. Perciò il fatto che ora siano alla guida di un progetto personale non solo ci fa piacere, ma ci incuriosisce ed entusiasma come non succedeva da tempo. Soprattutto perché il concept presentato ci sembra molto intrigante e delicato al contempo, dato che va a toccare delle corde celate nel profondo, nascoste lì dove si annidano le emozioni nella loro espressione più estrema e violenta.

Ci è stata data la possibilità di vedere in anteprima Life is Strange: True Colors. In questa occasione abbiamo potuto conoscere meglio la protagonista Alex Chen e il suo potere, ma abbiamo anche potuto scambiare quattro piacevolissime chiacchiere con tre membri del team di sviluppo, dei quali vi riporteremo alcune dichiarazioni. L'intervista completa, invece, potrete leggerla in un articolo dedicato.

Le Vie dei Colori

Il potere di Alex, come già sapete, è l'empatia. A differenza di Max e Daniel, che scoprono di essere diversi dalle altre persone assieme al giocatore, Alex ha avuto a che fare e conosce i suoi poteri. Non sappiamo granché di lei se non che, per cause non meglio note, ha passato otto anni in affidamento. Questo l'ha resa una ragazza acuta, spiritosa ma anche indurita proprio dal tempo trascorso lontano dai suoi affetti. Non ha aiutato la natura del suo potere, che l'ha resa attenta e sensibile ai bisogni degli altri a scapito però delle proprie emozioni. Alex preferisce nascondere e seppellire quella parte di sé, rifiutandosi di affrontarla; proprio questa paura di confrontarsi con sé stessa la farà soffrire, soprattutto quando percepisce emozioni negative troppo intense per essere controllate o contenute.

"Avrete notato dal trailer le difficoltà che ha dovuto superare Alex, anche a causa della sua empatia; ciononostante, o forse proprio grazie a questo, è una persona resiliente." ha raccontato Jon Zimmerman, narrative director. "I suoi trascorsi l'hanno resa forte e ciò che la aspetta a Haven Springs metterà ancora più alla prova quello che riteniamo essere un personaggio stimolante e speriamo che questo suo lato positivo possa essere d'ispirazione anche per i giocatori."

"Questa sua resilienza, unita alla profonda empatia che la distingue, ha inevitabilmente un rovescio della medaglia: la sua sensibilità verso i bisogni degli altri e la volontà di aiutarli in qualche modo fanno sì che trascuri sé stessa." prosegue Felice Kuan, senior staff writer, rispondendo alla nostra domanda su quali fossero un aspetto positivo e uno negativo della protagonista. "Anche in questo caso ci siamo impegnati affinché i giocatori possano sentire i suoi punti deboli e sperimentare assieme a lei cosa significhi imparare a prendersi più cura di sé".

Life is Strange: True Colors, Alex e il fratello Gabe
Life is Strange: True Colors, Alex e il fratello Gabe


In Life is Strange 2 il potere di Daniel era un pretesto per raccontare una storia. A conti fatti questo potere veniva spesso relegato in secondo piano e utilizzato semplicemente come escamotage per creare l'ennesima situazione complicata. Nel primo Life is Strange, invece, la capacità di manipolare il tempo si legava un po' di più a Max e alla sua storia, ciononostante non era la chiave di lettura delle vicende. In Life is Strange: True Colors, al contrario, il potere è l'intero fulcro dell'esperienza, non solo dal punto di vista ludico ma anche e soprattutto da quello narrativo: la scelta di ricadere su qualcosa di tanto intimo sembra rivelarsi azzeccatissima, perché se Daniel e Max potevano comunque esistere senza i propri poteri, Alex no - lei è cresciuta così anche in virtù della sua dote, che peraltro considera una maledizione, e privarla significherebbe snaturare il personaggio.

Una scelta coraggiosa, non priva di rischi e proprio per questo molto apprezzabile ai nostri occhi: se la precedente stagione era criticabile per un'eccessiva linearità nello sviluppo della storia, proprio in virtù del fatto che il potere di Daniel era un pretesto e non il nucleo delle vicende, Deck Nine pare voglia ridare al giocatore la libertà di cui era stato privato, offrendogli un maggior numero di scelte e altrettanta varietà nel modo in cui queste influenzeranno la trama.

"Il potere di Alex ha un impatto enorme sull'intera storia." spiega Zimmerman. "Non serve solo per risolvere il mistero legato alla morte di Gabe, ma anche per stabilire quelle relazioni che definiranno la sua permanenza a Haven e il tentativo di trovarvi la sua nuova casa e una famiglia. Avrà un ruolo fondamentale nella reciproca intimità che si viene a sviluppare tra lei e gli abitanti, aiutandola qualora volesse mettersi in gioco per aiutarli. Per noi la sfida più grande è stata bilanciare il tutto: il potere di Alex è, a tratti, troppo potente. Abbiamo dovuto prestare molta attenzione a dosarlo per offrirlo al giocatore, affinché si possa calare nei panni di Alex e non sia soffocato da qualcosa che potrebbe non saper gestire - sebbene la prima a essere travolta sia proprio lei."

Life is Strange: True Colors, Alex coinvolta in una cosiddetta 'nova'
Life is Strange: True Colors, Alex coinvolta in una cosiddetta "nova"

Nell'ascoltare le parole degli sviluppatori ci siamo soffermati a riflettere su quanto, almeno a giudicare da quanto visto finora, siano stati in grado di sfruttare lo "show don't tell" e al contempo lasciarci inconsapevoli sulla piega che potrebbe prendere una situazione. Ci spieghiamo meglio: provate a guardare tutti i video finora pubblicati del gioco in cui l'empatia di Alex si manifesta e vi scoprirete in grado di collegare il colore che circonda determinate persone al loro stato d'animo. Il blu per la tristezza, il rosso per la rabbia, il viola per la preoccupazione e via discorrendo: a colpo d'occhio intuiamo cosa può affliggere qualcuno, ma finché non interagiamo con lui è impossibile stabilire la vera natura del suo malessere. Sappiamo a cosa andremo incontro, eppure al contempo non ne abbiamo idea: questo soprattutto perché un'emozione, quando particolarmente violenta, può espandersi al punto tale da influenzare il mondo attorno - uno spazio metafisico in cui Alex si trova non appena stabilisce una connessione più profonda con la persona in questione.

Semplice tristezza può trasformarsi in profonda disperazione, in un crescendo tale da rivelarsi un pericolo per chiunque la stia sperimentando ma anche per la stessa Alex qualora decida di intervenire: sì, perché a quanto pare lei è in grado di incanalare dentro di sé queste violente emozioni. Non le è però dato sapere cosa accadrà una volta fatto questo. Cosa le succederebbe se si facesse contenitore di tutti gli stati d'animo negativi altrui? Non solo, cosa ne sarebbe della persona che "aiuta" nel momento in cui la libera da qualcosa che in un modo o nell'altro era parte integrante di lei?

Questo stato in cui Alex potrebbe venire a trovarsi è definito "nova" e si rivela essere un fragile gioco di equilibri in cui nulla è davvero facile: le crisi emotive non hanno tutte le stesse conseguenze ed è impossibile dire quale sia la scelta migliore, quando ci troveremo ad affrontarle. Proprio qui, in questo concetto di nova, ci è parso di ritrovare, ampliate e migliorate, le vestigia del primo Life is Strange: nel caso di Max l'utilizzo delle fotografie, ma anche lo stesso fermare il tempo, erano dettate da esigenze di trama e non si potevano evitare. Qui invece Deck Nine lascia intendere che tutto è nelle nostre mani: potremo prendere una decisione, in un senso o nell'altro, o addirittura non prenderla affatto. Siamo curiosi di sapere fino a che punto potremo spingerci, se ogni nova sarà, similmente al gioco originale, una situazione imposta dalla trama oppure qualcosa sul quale avere pieno controllo - nel bene come nel male.

Life is Strange: True Colors è più convincente a ogni nuovo sguardo. L'accurato lavoro di ricerca e contestualizzazione che sembra accompagnare il personaggio di Alex con i suoi poteri, assieme a un'apparente e maggiore libertà di azione ci fanno molto ben sperare. E Deck Nine, la cui bravura è stata già provata da Life is Strange: Before the Storm, è una sicurezza. Si tratta di un lavoro indubbiamente ambizioso, che si muove sul filo del rasoio perché basta davvero poco per ripetere gli errori compiuti dalla stagione precedente, ma mai come adesso siamo convinti che affidare lo sviluppo allo studio americano sia stata un'ottima idea. Speriamo che, quando arriverà il momento, questa fiducia non venga tradita, ma se la storia di Alex raggiungerà, o addirittura supererà, il potenziale suggerito allora siamo sicuri catturerà vecchi fan e nuovi giocatori senza la minima fatica.

CERTEZZE

  • La "nova" e le sue potenzialità sono molto interessanti
  • Alex ci sembra un personaggio sempre più a tutto tondo

DUBBI

  • Narrativa e gameplay potranno definirsi solo in fase di recensione