Non c'è niente di meglio della concorrenza. L'ennesima conferma ce la fornisce Facebook Gaming che, a breve, permetterà di utilizzare musica protetta da copyright durante le dirette in streaming senza rischiare ban o la totale cancellazione dell'account. Naturalmente tutto questo non sarebbe accaduto se non ci fosse stata Twitch: la mossa del social network firmato da Mark Zuckemberg è infatti un nuovo tentativo per colmare il gap che lo separa da Twitch, dove la musica è sempre più relegata a un ruolo marginale.
Chi utilizza Twitch come creatore di contenuti lo sa bene: da qualche mese, usare musica è rischiosissimo e si può incorrere in penalità molto severe. La stretta avvenuta negli ultimi tempi ha persino punito alcuni utenti, e senza preavviso, per delle dirette vecchie di anni. Da notare che il problema nasce non solo con la musica da classifica, la più popolare insomma, ma anche per quei brani che per un periodo sono perfettamente utilizzabili e dei quali la stessa Twitch consiglia l'utilizzo, salvo poi uscire dalla lista divenendo di conseguenza vietati. Questo giro di vite ha spinto gli utenti ad evitare a prescindere l'uso di qualsiasi brano musicale, rendendo orribilmente silenziose molte delle dirette più recenti. La cosa insopportabile è che Twitch non sembra voler offrire alternative, tipo farci/farvi pagare una quota mensile o annuale per usare musica protetta da copyright in modo da rendere più professionali le nostre/vostre produzioni, esattamente come fanno stazioni radio e network televisivi.
Il rinnovato interesse di Facebook nel diventare anche una piattaforma per lo streaming di videogiochi ma non solo, ha spinto il social network verso un accordo decisamente importante con la maggior parte delle etichette musicali in circolazione, come Sony Music, Universal, BMG, Merlin e molte altre. Coloro i quali vorranno utilizzare musica protetta da copyright durante le dirette su Facebook, potranno farlo in modo del tutto gratuito scegliendo da una vasta lista di titoli nella rinnovata libreria musicale del social network. Non sappiamo quanto sia costata a Facebook una partnership simile, ma sappiamo che le etichette discografiche non hanno che da guadagnarci: un programma, non solo strettamente musicale, in grado di trasmettere le ultime uscite non può essere un danno ma anzi, è molto più probabilme che diventi un ulteriormente strumento per attirare l'attenzione su un determinato artista. Basta poi dare un'occhiata al passato per scoprire che molti musicisti hanno trovato il successo proprio lasciando che i loro brani venissero utilizzati in diretta streaming: Io centro i missili dei Pop X è divenuta particolarmente famosa grazie a uno streamer di videogiochi che la utilizzava come sigla iniziale.
Speriamo ora che Twitch si svegli, e che risponda a Facebook offrendo ai propri utenti un servizio analogo. Toglierci la musica non può essere infatti una soluzione definitiva, ma soltanto temporanea.