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Lysfanga è Hades con il viaggio nel tempo: lo abbiamo provato

Alla Summer Game Fest abbiamo provato Lysfanga: The Time Shift Warrior, hack'n'slash che sfrutta il riavvolgimento del tempo in maniera originale.

Lysfanga è Hades con il viaggio nel tempo: lo abbiamo provato
PROVATO di Vincenzo Lettera   —   20/06/2023

Tempo fa abbiamo raccontato su queste pagine come Quantic Dream, oggi, non sia solo uno sviluppatore di videogiochi. L'azienda francese ha infatti allestito negli anni tecnologie all'avanguardia, tra sale di registrazione, spazi per il motion capture e telecamere per la scansione 3D, che utilizza non solo per i suoi progetti ma che mette a disposizione di case di produzione e team di sviluppo provenienti da tutto il mondo. Gli uffici di Quantic Dream sono spesso un viavai di talenti, e anche questo (unito ai tempi di sviluppo molto lunghi dei suoi progetti) ha convinto l'azienda francese a fare da publisher di giochi indipendenti con l'etichetta Spotlight by Quantic Dream.

Dopo Sea of Solitude, uno dei primi giochi a essere pubblicati da Quantic Dream è Lysfanga: The Time Shift Warrior, un action che a una prima occhiata potrebbe sembrare l'ennesimo hack'n'slash con stanze piene di nemici da fare a fette, ma a cui è stato aggiunto un ingrediente che lo rende decisamente unico.

Combattere ancora... e ancora... e ancora...

La trama di Lysfanga vede Imë, la guerriera protagonista, ottenere i poteri del tempo per salvare il suo regno. Niente di particolarmente originale, insomma.
La trama di Lysfanga vede Imë, la guerriera protagonista, ottenere i poteri del tempo per salvare il suo regno. Niente di particolarmente originale, insomma.

Se guardando il trailer di Lysfanga vi fosse venuto in mente un qualunque emulo di Hades, siete perdonati. Il gioco, nato da un progetto scolastico di un gruppo di ex-studenti parigini, ha più di qualche elemento in comune con il roguelike di Supergiant Games, ed è difficile pensare che in un qualche momento dello sviluppo del gioco non ne sia stato influenzato anche solo in minima parte. Lysfanga prende tuttavia una direzione ben diversa e alla formula tipica degli hack'n'slash con visuale dall'alto aggiunge la possibilità di creare dei "ghost", un po' come avviene in Mario Kart o TrackMania.

Avete pochi secondi per abbattere i nemici in ogni stanza, dopodiché la sequenza riprende dall'inizio, lasciando un clone del giocatore a ripetere le azioni precedentemente svolte. Questo permette di esplorare nuove rotte e affrontare nuovi nemici, con l'obiettivo di liberare la stanza utilizzando un numero limitato di cloni. Le prime sfide sono quasi banali, una sorta di fase tutorial in cui si comincia pian piano a prendere familiarità con la meccanica del gioco: all'inizio si tende a fare tutto in un'unica sequenza, poi ci si rende conto che i nemici sono troppi. E allora ci si clona una volta, due volte, cinque... finché lo schermo non si è riempito di copie che ripetono ogni singolo movimento fatto in precedenza.

A differenza di Hades, Lysfanga trae ispirazione da più mitologie, proponendo un'originale miscela artistica fatta di elementi e culture occidentali e orientali.
A differenza di Hades, Lysfanga trae ispirazione da più mitologie, proponendo un'originale miscela artistica fatta di elementi e culture occidentali e orientali.

Tuttavia la situazione si complica subito. Alcuni nemici devono essere sconfitti simultaneamente, richiedendo una perfetta sincronizzazione tra il giocatore e i suoi cloni; altri nemici esplodono dopo un certo lasso di tempo, diventando pericolose insidie per i cloni successivi; e poi ci sono portali che si aprono e chiudono al passaggio dei ghost. Quando si ha a che fare con uno o due cloni è una passeggiata, ma gli sviluppatori hanno confermato che più avanti nell'avventura sarà possibile creare fino a 20 copie. Provate a immaginare enormi stanze con decine e decine di nemici, in cui venti copie del vostro alter-ego corrono e scattano in ogni direzione, uccidendo mostri, attivando trappole e alterando lo scenario.

A differenza di Hades, gli scenari di Lysfanga non sono generati proceduralmente. Prima di ogni stanza si ha il tempo di studiare con calma la stanza e la posizione dei nemici, attentamente posizionati dagli sviluppatori.
A differenza di Hades, gli scenari di Lysfanga non sono generati proceduralmente. Prima di ogni stanza si ha il tempo di studiare con calma la stanza e la posizione dei nemici, attentamente posizionati dagli sviluppatori.

Come se non bastasse, quello che facciamo nel corso di una sequenza potrebbe avere un'impatto sulle copie precedenti. Un mostro che avevamo ucciso nel primo loop potrebbe salvarsi se per qualche motivo dovesse cambiare posizione (magari perché attirato da noi oppure spinto da una bomba). Per questo motivo, i nemici che abbiamo già ucciso sono contraddistinti dall'icona di un teschio: in questo modo il giocatore sa che quei mostri verranno eliminati dai suoi cloni e magari eviterà di interferire con il loro destino. Quella alla base di Lysfanga è una meccanica tanto intrigante quanto pericolosa: la sfida del team sarà quella di creare situazioni che siano stimolanti e cervellotiche, ma non troppo frustranti. All'inizio di ogni stanza si ha la possibilità di studiare la mappa e la posizione dei nemici, ma anche pianificando un'ottima strategia, basta un singolo errore per generare il caos sul campo di battaglia.

Lysfanga avrebbe anche una storia, con la protagonista, Imë, che ha ottenuto i poteri dalla Dea del Tempo per salvare il suo regno. Una premessa narrativa insipida e poco interessante, ma che chiaramente ha poca importanza in un gioco che punta tutto sulla dinamica dei combattimenti. Alla fine della demo, siamo saltati sulla sedia dopo aver vinto una battaglia difficile con un solo secondo a disposizione e nessun clone rimanente: se Lysfanga riuscirà a mantenere questo livello di adrenalina per il resto del gioco, potremmo trovarci davanti a un action davvero sorprendente.

CERTEZZE

  • La meccanica dei cloni ha tanto potenziale
  • Ogni combattimento va attentamente pianificato

DUBBI

  • Le sfide con troppi cloni rischiano di risultare soverchianti
  • Premessa narrativa davvero poco originale