Il primo Mario + Rabbids aveva fatto alzare più di un sopracciglio al suo annuncio, più per una questione di sfiducia verso i titoli legati agli strambi conigli di Ubisoft che per i legami con Nintendo. Ubisoft Milan, però, è riuscita a zittire tutti sfornando una delle esclusive più valide disponibili su Nintendo Switch, capace di distinguersi all'interno di un genere dove i classici non mancano di certo.
Per carità, molto del merito risiede nella filosofia di sviluppo di Ubisoft Milan, un team - almeno inizialmente - minuto e guidato da Davide Soliani, dove una passione sfrenata per i titoli di Miyamoto e Nintendo ha portato alla creazione di un gioco filosoficamente più vicino di quanto prevedibile ai titoli della grande N. Eppure, quando si raggiungono livelli simili con il primo grande progetto, le aspettative per ogni creatura successiva si alzano esponenzialmente e la pressione può farsi terrificante.
Dopo la presentazione ufficiale avvenuta durante l'Ubisoft Forward dell'E3, è quindi il caso di riepilogare i dettagli di Mario + Rabbids: Sparks of Hope e le informazioni finora raccontate da Ubisoft con il trailer e il filmato di gameplay.
Nove personaggi, molte sparatorie
La prima informazione ufficiale riguarda il numero di personaggi disponibili in questo sequel: si parla di nove diversi combattenti, tra cui viene confermata l'aggiunta di Rabbid Rosalina e di un misterioso Rabbid dalla capigliatura peculiare, oltre agli Spark, adorabili creature a metà tra uno Sfavillotto e un Rabbid che permettono di ottenere abilità extra utilizzabili in battaglia. Luigi, Mario, Peach in entrambe le versioni, Bowser e Mario Rabbid risultano ovviamente presenti all'appello, ma la cosa più interessante è che Davide Soliani durante la presentazione ha parlato di "altre sorprese". Se nel primo capitolo abbiamo visto personaggi come Rabbid Yoshi e, nel DLC, la controparte di Donkey Kong, il viaggio interplanetario di Sparks of Hope potrebbe aprire a tante possibilità in più, e chissà... potenzialmente ad altri sorprendenti crossover con altre icone Nintendo.
Difficile al momento esplorare nel dettaglio le novità legate al gameplay, poiché nulla di approfondito si è visto, ma l'impressione è che sia tornato il sistema di navigazione del primo gioco in una versione all'apparenza migliorata, una caratteristica quanto mai distintiva che dona un ritmo piuttosto unico alle battaglie tattiche del lavoro di Ubisoft Milan, e che mai avremmo voluto veder scartata. Se il predecessore però basava in larga parte il team building - anche qua con un massimo di tre personaggi selezionabili - sulle skill correlate alle singole classi, qui è molto elevata la probabilità di trovarsi davanti a un sistema più elaborato e personalizzabile, poiché la campagna ruota attorno alla liberazione delle Spark. L'obiettivo del viaggio? Affrontare e sconfiggere un nemico mai visto prima di nome Cursa.
Spark of genius
In cosa consistono queste abilità delle Spark? Beh, il video mostrato non sembra indicarlo nel dettaglio, ma si nota una Spark infuocata attivarsi per evocare delle meteore a fine dimostrazione, quindi con ogni probabilità i poteri saranno delle supermosse di sorta, capaci di tirare il team del giocatore fuori da situazioni difficili. Opzioni simili, tuttavia, comportano ovvie limitazioni nell'utilizzo, e non è scontato che vi siano Spark dotate di poteri più subdoli e funzionali. Sarà indubbiamente piacevole analizzarle dettagliatamente in futuro.
Molto alte, poi, le aspettative legate alle mappe del gioco, perché Sparks of Hope sembra un progetto estremamente più ambizioso di Kingdom Battle, e non si svolge ancora una volta nel regno dei funghi. L'ambientazione è spaziale - con tanto di utile navicella per girare tra i pianeti - e si tratta di una base dal potenziale pressoché illimitato per quanto riguarda la varietà. Da quanto visto, le mappe sembrano più aperte e dominate da una misteriosa corruzione derivante da una malvagia entità aliena. Crediamo che anche in questo seguito non mancheranno puzzle e piacevoli elementi esplorativi, ma la gestione del tutto potrebbe cambiare in modo sensibile vista la scala maggiore delle location e la nuova minaccia.
Al di fuori di quanto descritto sopra, le uniche altre novità sembrano esser legate alle armi, con Mario dotato di due pistole (lontane dal suo fucile originale e in grado di colpire due bersagli differenti per volta), e il nuovo personaggio dalla stramba pettinatura armato di spadone (sembra plausibilmente trattarsi di una guerriera dal funzionamento molto diverso dagli altri). Ovviamente tornano anche gli elementi interattivi di certe mappe (come confermato da una bobomba lanciata durante uno scontro e dalla presenza di cover quasi certamente ancora distruttibili), e chissà fino a che punto sapranno sbizzarrirsi gli sviluppatori ora che non sono incatenati dall'obbligo di usare solo location iconiche legate al marchio originale.
Abbiamo ovviamente aspettative molto elevate per Mario + Rabbids: Sparks of Hope. Il talento di Ubisoft Milan è già stato ampiamente dimostrato dal primo capitolo, e un seguito più ambizioso - con un'ambientazione capace di offrire più libertà d'azione ai designer del team italiano - non può che farci ben sperare considerando le solide basi su cui il progetto poggia. Ci sono ancora molti dettagli da scoprire però, e trovare la quadra perfetta in uno strategico a turni non è mai facile, anche per un team che è già stato in grado di fare centro. Non resta che aspettare e avere fiducia.
CERTEZZE
- Basi solidissime, con molte possibilità di sviluppo
- Ambientazione più "libera" dal grande potenziale
- Nuove meccaniche legate alle Spark molto interessanti
DUBBI
- C'è ancora molto da svelare sul gioco