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Marvel's Spider-Man, il nuovo provato

Tra le esclusive più attese dell'anno, Marvel's Spider-Man è per i talentuosi Insomniac una grande occasione per tornare in cima al mondo. Lo abbiamo giocato a lungo

PROVATO di Aligi Comandini   —   02/08/2018

Spyro, Ratchet and Clank, e Resistance. Sono nomi che andrebbero scolpiti in oro davanti al portone di qualunque casa di sviluppo. Eppure, nonostante abbia dato i natali a tutte le serie segnalate poco sopra, Insomniac Games ha fatto una certa fatica a farsi notare nell'ultimo quinquennio, dovendo tornare proprio al suo dinamico duo per smuovere le acque. Un peccato, perché il talento della casa è sempre stato innegabile, e tra una sperimentazione VR e qualche progetto non propriamente riuscitissimo (Fuse ce lo ricordiamo ancora, tristemente) i nostri sono riusciti a tirar fuori una gemma sottovalutata come Sunset Overdrive pur senza poter contare su risorse mostruose. Ora però il nome Insomniac sembra destinato a farsi nuovamente sentire con più forza che mai, perché Sony è tornata a puntare su questo poliedrico gruppo di sviluppatori, e gli ha affidato un progetto esclusivo di importanza notevole: un nuovo e scintillante Spider-Man. Certo, molti di voi potrebbero aver scosso la testa davanti all'annuncio, convinti di finire per veder nascere un altro prodotto scarsamente ispirato nonostante la software house alle redini... state però sottovalutando fino a che punto l'uomo ragno è vicino al DNA di questi allegri mattacchioni californiani, e oggi noi siamo qui per spiegarvelo, dopo aver potuto provare la build completa del titolo per oltre due ore.

Una storia mai vista... più o meno

Innanzitutto parliamo di trama, perché pur volendo evitare spoiler il più possibile, è il caso di precisare come questo Marvel's Spider-Man abbia una storia completamente originale, che si rifà parzialmente alla filosofia di Ultimate Spider-Man (opera molto amata dagli sviluppatori di Insomniac, pare) e rielabora situazioni e personaggi pur non dimenticandosi delle radici note ai fan Marvel. Nel nostro specifico caso non abbiamo a che fare con la solita "origin story", ma con un Peter Parker ampiamente abituato a combattere il crimine, e già passato dai problemi relazionali con Mary Jane Watson. Non vi diremo altro, ma sappiate che se abbiamo citato MJ è solo perché nel titolo la rossa compagna di Peter è un'eroina giocabile, trasformatasi in una sorta di giornalista d'assalto a là Lois Lane per facilitare agli sviluppatori il suo inserimento in situazioni "pericolose". E per carità, non si tratterà della più arguta e originale delle soluzioni, ma se non altro serve a sottolineare una delle volontà principali degli Insomniac: mostrare al giocatore non solo la vita di Spider Man, ma anche quella di Peter Parker, con tanto di immancabili comprimari.

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Peter infatti nelle prime ore lo userete non solo a decine di metri da terra, ma anche in camice e occhialoni da laboratorio, pronto a lavorare su delle ricerche i cui effetti si ripercuotono direttamente sulle sue abilità. In forma di "assistente" infatti il buon Parker può completare minigiochi e ottenere vari tipi di valuta che vanno poi a sbloccare costumi speciali, ognuno dotato di specifiche abilità. Ma stiamo leggermente divagando, ed è meglio mettere per un attimo da parte gli abiti civili per vestire, appunto, la tutina aderente dell'amichevole Uomo Ragno di quartiere, considerando che il meglio del gioco risiede ovviamente nei momenti in cui si sfreccia per i grattacieli di New York stendendo nemici e sparando ragnatele. E qui si ritorna al discorso del DNA, perché gli Insomniac hanno dimostrato col già citato Sunset Overdrive di essere abili quando si tratta di creare sistemi di navigazione rapidi negli open world, ma con Spider-Man sono riusciti a fare comunque uno spaventoso balzo di qualità.

Agilità da ragno, velocità da razzo

Il movimento del protagonista tra i palazzi è infatti straordinariamente fluido: una sorta di variante evoluta del parkour di Assassin's Creed, che permette senza fatica di saltare ostacoli, correre in verticale sui palazzi, e ondeggiare di ragnatela in ragnatela. A una prima occhiata il tutto sembra così naturale da parere semplicistico, ma in realtà le possibilità sono notevoli, e tra picchiate improvvise, corse direzionabili sui muri, scatti improvvisi in volo, lanci da sporgenze e ragnatele mirate (che rallentano peraltro il tempo mentre si è a mezz'aria) il sistema non lascia niente al caso. Quando si gironzola al chiuso, ovviamente, la mobilità è più limitata, ma Peter può comunque attaccarsi ai tetti, lanciarsi verso cunicoli e grate, e muoversi con enorme precisione; tutte caratteristiche necessarie per affrontare le fasi più "silenziose" del gioco. Già perché tolti i minigiochi citati prima e le missioni per le strade, la struttura di Spider-Man non è poi così lontana da quella vista negli Arkham di Rocksteady, e si divide in un misto di combattimenti complessi e fasi stealth, con un discreto numero di differenze pensate per dare all'opera una sua forte personalità.

Marvels Spider Man 2

Prendiamo ad esempio proprio il combattimento: è un free flow system che proprio agli Arkham deve le sue basi, ma risulta immediatamente più veloce, aggressivo e approfondito. Peter ha immediatamente a sua disposizione gadget vari per eliminare i nemici (nella nostra prova oltre alle ragnatele base abbiamo ottenuto anche dei colpi esplosivi capaci di stordire gli avversari dalla distanza o scagliarli giù dai palazzi) e si trova nel giro di poche battaglie ad aver a che fare con pericoli di vario tipo, dai soldati corazzati ai bestioni con armi speciali, che necessitano combo specifiche, movimenti improvvisi o manovre complesse per essere neutralizzati. In parole povere, gli Insomniac hanno preso il sistema di combattimento di Rocksteady, lo hanno accelerato all'inverosimile e lo hanno reso mostruosamente più vario. Se la complessità dovesse aumentare esponenzialmente per tutta l'avventura, aspettatevi battaglie epiche e difficilissime dalla seconda metà in poi.

Mary Jane Lane?

Il bello è che l'inizio del gioco introduce tutto questo con un ritmo pressoché perfetto: si parte subito durante una fase lineare per imparare tutte le meccaniche base con grande rapidità, dopodiché al giocatore viene lasciata maggior libertà in modo da assorbire gradualmente tutto il resto. In particolare per noi sono risultate interessanti le fasi nei panni di MJ, più lente, compassate e gestite attorno a dei puzzle ambientali, così da distaccarsi dallo stealth "aggressivo" di Peter strutturato attorno all'osservazione dei nemici dall'alto e alla loro sistematica eliminazione (ma con una mobilità molto più complessa rispetto agli Arkham, che avevano punti fissi per il rampino). Pare, ad ogni modo, che la ragazza dovrà affrontare momenti più action andando avanti, e che il suo ruolo non sarà relegato a quello di "scalda neuroni". Meno bene invece le missioni secondarie, che nelle prime due ore erano divise tra fetch quest pensate per recuperare zaini sparsi per la città (contenenti altri gettoni per i costumi) e crimini sparsi da fermare (che, premiano con un'altra tipologia di valuta per le tutine).

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Il director del gioco ci ha però spiegato che quel che abbiamo visto è solo l'inizio, e che a queste secondarie "riempitivo" si uniranno compiti molto più elaborati e interessanti, capaci di stuzzicare qualunque giocatore e di offrire ricompense di un certo livello. Anche perché i costumi, esattamente come Peter, salgono di livello, ottengono bonus passivi piuttosto significativi e mutano il vostro approccio all'azione con poteri attivabili quanto mai utili (quello di Spider-Man Noir, per esempio, facilita di molto le fasi stealth, impedendo ai nemici di chiamare rinforzi anche se vi scoprono), dunque si sente parecchio la spinta al collezionismo mentre si pattuglia Nuova York. Ah, parlando di sviluppo, sia le tecniche di Peter - divise in tre rami di specializzazione - che gli slot per i gadget ci sono parsi parecchio numerosi, quindi è davvero plausibile che in questa prova ci siano stati mostrati esclusivamente i fondamentali del titolo.

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Nulla da dire, infine sul comparto tecnico. Le animazioni sono favolose, New York è splendida, tutto gira fluidamente e la spettacolarità delle scene non manca di certo. Siamo davanti senza dubbio a un gioco solidissimo, tra i più belli presenti su PlayStation 4. Certo, l'estrema libertà di movimento ha creato qualche problemino con la fisica, e capita di rado di vedere Peter incartarsi, mentre in battaglia si notano scatti alle volte innaturali per seguire al meglio i nemici scagliati in aria o gli oggetti presenti nei paraggi utilizzabili a mò di mazzafrusto con la ragnatela per neutralizzarli (questi, in particolare, sono forse un po' troppo utili); eppure sono tutte inezie all'interno di un tale ben di dio. Nessun problema poi per quanto riguarda la scrittura, zeppa dell'umorismo tipico degli Insomniac e la qualità dell'audio, anch'esso di altissimo livello.

Movimento libero complesso e spettacolare? Check. Gadget variegati e fuori di testa? Presenti. Un protagonista dalla battuta pronta? Lo abbiamo. Tutti questi elementi sono una seconda natura per gli Insomniac Games, ed è quindi davvero difficile dubitare della qualità del loro Spider-Man, che sembra un prodotto di alto livello in ogni aspetto. Il DNA per un gioco memorabile questa software house lo ha di certo; ora resta solo da vedere se il titolo si manterrà spassoso per tutta la sua durata, e se effettivamente le quest secondarie offriranno qualcosa di più dei compiti tipici da "pattugliatore mascherato".

CERTEZZE

  • Movimento libero straordinariamente fluido
  • Ritmo perfetto, e prime ore appasssionanti
  • Sprizza amore per il personaggio da ogni poro

DUBBI

  • Validità delle missioni secondarie ancora tutta da verificare
  • Qualche baco e imprecisione tecnica