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Mycopunk, l'extraction shooter con i nemici modulari

Abbiamo provato l'early access di Mycopunk scoprendo un FPS extraction shooter adrenalinico e co-op dall'ottimo potenziale.

PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   17/07/2025
L'artwork di Mycopunk con i quattro protagonisti ben visibili

Nel panorama degli extraction shooter diventa sempre più difficile individuare un gioco che, in un raggio temporale non troppo ampio, possa davvero ambire ad introdurre qualcosa di realmente innovativo e rivoluzionario. Exoborne sembra un titolo solido e con le idee abbastanza chiare, ma che difficilmente sconvolgerà il suo potenziale pubblico affidandosi esclusivamente a esoscheletri e disastri naturali. Lo stesso ARC Raiders, dissipatosi l'entusiasmo iniziale all'idea di combattere lungo la Salerno-Reggio Calabria, assume sempre più le dimensioni di un progetto esteticamente ispirato, ludicamente ben realizzato, ma anch'esso relativamente modesto in termini di originalità.

Eppure, lontano dai riflettori, un interessante candidato a dare un minimo di brio agli extraction shooter sembra proprio esserci già, seppur in early access e sebbene si tratti di un gioco ben lontano dalla perfezione, ancora claudicante qui e lì e chiaramente in una fase in cui manca di contenuti per tenere impegnati a lungo.

Negli ultimi giorni abbiamo provato approfonditamente Mycopunk, un FPS co-op fino a quattro giocatori per PC, ambientato in un pianeta alieno abitato da rissosi ed equipaggiatissimi autoctoni modulari e scomponibili. Abbiamo così scoperto un titolo divertente e dai ritmi adrenalinici che potrebbe fare la gioia di chi cerca una ventata d'aria fresca nel genere degli extraction shooter.

Impiegati con il mitra

Mycopunk è un lontanissimo parente di Journey To The Savage Planet, High on Life e Lethal Company. Non per le meccaniche che ne compongono il gameplay, come vedremo, quanto per l'atmosfera scanzonata e vagamente dissacrante nei confronti di certe pratiche tante care al capitalismo più estremo. Nel gioco, difatti, impersonerete un impiegato dello spazio, personaggio selezionabile e scambiabile tra una partita e l'altra tra i quattro disponibili. Ad attendervi, non ci saranno catene di montaggio sospese nel firmamento, basi spaziali da costruire a pochi passi da un buco nero o container da trasportare da un capo all'altro di un bizzarro sistema solare. Assoldati da un'anonima corporazione, dovrete compiere diverse missioni sulla superficie di New Atlas, pianeta ricco di risorse, ma abitato da una rissosa popolazione indigena che mal sopporta le interferenze di qualsiasi specie aliena.

Il contesto narrativo è estremamente abbozzato e lasciato totalmente sullo sfondo. Una sorta di zanzara antropomorfa puntualmente vi imbeccherà sul da farsi con battute taglienti e brevi dialoghi per lo più ironici, ma non aspettatevi in alcun modo una progressione narrativa. Gli sviluppatori hanno affermato che nella versione 2.0 del gioco verrà introdotta una vera e propria avventura, con un inizio specifico e una sorta di fine che ovviamente lascerà ampio spazio per un corposo, e virtualmente infinto, end-game, ma al momento a parlare sarà per lo più l'ambientazione.

New Atlas, per certi versi, ricorda Pandora di Borderlands. Il senso di abbandono di un pianeta che ha vissuto una sorta di colonizzazione è identico. Anche l'uso del cel shading rimanda all'opera di Gearbox Software, sebbene qui i colori acidi creino contrasti molto netti e uno scenario di gioco generalmente lisergico. A sconfinate lande prive di vegetazione, si alternano piccoli raggruppamenti di edifici industriali, strutture tecnologiche fatiscenti in mezzo al nulla, altissimi picchi ed enormi funghi che con le loro estremità abbracciano ampie aree del terreno. Tecnicamente, come avremo modo di ripetere anche a breve, non è uno spettacolo spacca mascelle. I modelli poligonali sono rozzi, l'effettistica è al minimo sindacabile, le texture non abbondano di dettagli. Eppure, ogni schermata mette in mostra con efficacia l'art design sufficientemente inusuale ed affascinante, che sottolinea ulteriormente il carattere bizzarro dell'esperienza.

Un bizzarro scorcio di New Atlas, il pianeta al centro dell'azione di Mycopunk
Un bizzarro scorcio di New Atlas, il pianeta al centro dell'azione di Mycopunk

Che Mycopunk punti tutto su un gameplay a suo modo particolare e originale, del resto, lo si capisce sin dalla prima partita. Sia da soli, che in compagnia di altri tre utenti pescati dalla rete, il primo passaggio da effettuare sarà quello di scegliere il proprio avatar tra i quattro proposti. Wrangler è un robot-cowboy. Può compiere uno scatto a mezz'aria e utilizzare la sua corda per raggiungere piattaforme soprelevate o togliersi semplicemente dai guai. Bruiser è un corpaccione di metallo in grado di creare uno scudo difensivo e di effettuare un attacco ad area dopo aver compiuto un salto sovrumano. Scrapper può creare all'occorrenza una struttura tramite cui lui stesso e gli alleati possono darsi uno slancio in qualsiasi direzione ed è equipaggiato di un utilissimo jetpack. Glider, infine, ha in dotazione missili con cui colpire i nemici o guarire il resto della squadra e può coprire lunghe distanze volando a qualche metro di altezza. Come è facile immaginare, ogni abilità speciale è vincolata a specifici tempi di ricarica e il loro utilizzo è fondamentale per rendere più efficaci le proprie offensive, o le proprie ritirate. Di sicuro, ciò che abbiamo riscontrato durante la nostra prova, è che difficilmente si riesce realmente a concatenare tra loro abilità e specificità dei vari personaggi. E questo rappresenta a tutti gli effetti la croce e delizia di Mycopunk.

Arc Raiders: lo abbiamo provato fino all'endgame Arc Raiders: lo abbiamo provato fino all’endgame

Sì, perché una volta raggiunta la superficie di New Atlas, dopo aver creato una partita o essersi uniti ad una missione già avviata, vi accorgerete immediatamente di avere a che fare con un FPS caotico, adrenalinico, persino soverchiante in certi frangenti. I nemici si materializzano con una frequenza esorbitante, spesso vi accerchieranno nel giro di pochi secondi, gli obiettivi stessi che vi verranno affidati spingono all'azione immediata, sfrontata, fulminea.

Alieni da smontare

Il gunplay, tanto per cominciare, non va per il sottile. Sparare è una goduria e la quantità di cifre che si sprigionano sullo schermo per segnalare i danni inferti, anche qui in perfetto stile Borderlands, attiva inevitabilmente una frenesia che si autoalimenta uccisione dopo uccisione. La relativa precisione delle hit-box è figlia della grossolana cura riposta all'aspetto tecnico del gioco, ma ciò che potrebbe apparire un difetto, nel contesto delle sparatorie furiose a cui prenderete parte, diventa parte del divertimento. La stessa tendenza dei modelli poligonali a compenetrarsi tra loro, dei raggi laser di attraversare come nulla fosse muri e ostacoli naturali, è certamente sintomo di un prodotto che deve essere rifinito e corretto. Paradossalmente, però, sono tutte caratteristiche che amplificano a dismisura la particolarità dell'esperienza veicolata da ogni sortita.

Spesso i nemici di Mycopunk sono equipaggiati di bombe esplosive che potrete ovviamente utilizzare a vostro vantaggio se fatte brillare a distanza di sicurezza
Spesso i nemici di Mycopunk sono equipaggiati di bombe esplosive che potrete ovviamente utilizzare a vostro vantaggio se fatte brillare a distanza di sicurezza

Si spara di continuo, si scappa spesso, in un secondo ci si ritrova in un groviglio di muri, tentacoli, esplosioni, oggetti che rimbalzano da ogni parte e si scopre di adorare tutto ciò. Certo, i puristi, gli amanti della pulizia non gradiranno di certo queste imperfezioni, questo caos a volte incontrollato, ma è chiaro che non ci sia posto per loro nel mondo di Mycopunk.

Del resto, la stessa forma e le dimensioni dei nemici non fa che esacerbare questa anarchia visiva e ludica. Gli autoctoni del pianeta New Atlas, difatti sono modulari, smontabili e rimontabili in diverse configurazioni. Nella loro forma base non sono altro che nuclei tondeggianti che muoiono una volta che viene colpito il loro centro nevralgico, generalmente protetto da una sottile corazza metallica. Ma a partire da questo stadio evolutivo di base, in pochi minuti inizierete a vedere esseri dotati di molteplici arti, cannoni laser, scudi difensivi, lanciamissili e quant'altro. Starà al videogiocatore, di volta in volta, decidere se colpire direttamente il nucleo o concentrarsi sulle varie estremità per "smontare" e quindi depotenziare progressivamente l'avversario di turno. Se questo processo è secondario con le ondate di nemici comuni, dove per lo più sparerete nel mucchio per sfoltire le fila nemiche, con i boss la valutazione sul da farsi assume una non secondaria importanza strategica. Colpire direttamente al cuore causerà danni extra, ma anche eliminare le numerose bocche di fuoco e gli arti tentacolari può rendere lo scontro meno complesso.

Alcuni nemici di Mycopunk raggiungono dimensioni davvero ragguardevoli
Alcuni nemici di Mycopunk raggiungono dimensioni davvero ragguardevoli

A rendere il tutto ancora più piacevole, ci pensa anche la varietà delle missioni. In alcuni casi si tratterà semplicemente di eliminare un certo quantitativo di nemici. In altri casi dovrete invece attraversare diverse fasi prima di avere successo. Per esempio, ci è capitato di doverci introdurre in un complesso industriale per recuperare un computer. Di attivare diverse postazioni per far schiantare sul terreno un gigantesco satellite, con tanto di detriti spaziali da evitare accuratamente. Di difendere ampie zone della mappa. Di ricollegare enormi cavi elettrici, dovendo così proteggere l'alleato che in quel momento era occupato nell'attività di costruzione. Anche in questo senso, Mycopunk ci ha piuttosto sorpresi, considerando anche l'attivazione casuale di eventi extra che, se portati a termine, garantiscono l'ottenimento di ulteriori risorse preziose.

Armi e bagagli

Come ogni buon extraction shooter che si rispetti, del resto, la missione può dirsi compiuta solo quando tutti i membri del gruppo sono saliti sul pod d'estrazione nei tempi previsti. Il mancato completamento degli obiettivi non si traduce in una forte penalizzazione, visto che tutto ciò che viene raccolto sul campo, sia risorse che potenziamenti, restano in possesso del giocatore, ma ovviamente non si possono ottenere le ricompense più sostanziose.

L'hub di gioco al momento non ha nulla da offrire, ma al suo interno ha diverse stanze che, ne siamo sicuri, nel corso degli aggiornamenti troveranno il loro senso
L'hub di gioco al momento non ha nulla da offrire, ma al suo interno ha diverse stanze che, ne siamo sicuri, nel corso degli aggiornamenti troveranno il loro senso

Raggiunta l'agognata salvezza vi ritroverete nell'hub di Mycopunk che, invero, al momento è un luogo abbastanza desolato in cui non c'è molto da fare, se non interagire con il terminale che vi darà accesso al matchmaking. Sarà in questo contesto, tuttavia, che potrete gestire con tutta la tranquillità del mondo il personaggio e le risorse ottenute. Come dicevamo poco sopra, ogni personaggio gode di abilità specifiche che potrete potenziare nei rispettivi alberi delle abilità. I punti esperienza guadagnati sono in comune, starà quindi a voi investirli considerando chi del quartetto incontra maggiormente il vostro gusto e stile di combattimento. Il più delle volte ogni abilità ha effetti duplici: per esempio, migliorerete l'efficienza dello scudo portatile di Bruiser, accorciandone al contempo il tempo con cui la barra della vita si ricarica; ricaricherete le armi più velocemente e subirete meno danni al fuoco; sorvolerete il campo di battaglia più rapidamente con Glider, potendo al contempo restare in volo più a lungo. Anche in questo senso le variabili sono molteplici e dovrete valutare ogni potenziamento con attenzione doppia al fine di creare un personaggio efficiente e adattabile ad ogni contesto.

Oltre allo skill tree è presente un altro menù che consente di equipaggiare il personaggio con altri potenziamenti. Questi vanno prima raccolti sul campo di battaglia o ottenuti come ricompense al termine della missione di turno, sbloccati utilizzando risorse di varie tipologie anch'esse frutto degli sforzi in battaglia, inseriti all'interno di una griglia esagonale. Ogni bonus, difatti, è rappresentato da una sorta di linea più o meno retta, con più o meno estremità. Sfida nella sfida, inserirli all'interno di questa griglia cercando di incastrarli tra loro al fine di risparmiare più spazio possibile, riuscendo magari al contempo a sbloccare qualche effetto extra segreto trovando la giusta combinazione.

L'azione proposta da Mycopunk è davvero da cardiopalma, difficilmente avrete un attimo di respiro
L'azione proposta da Mycopunk è davvero da cardiopalma, difficilmente avrete un attimo di respiro

Un discorso assolutamente simile vale per le armi. Tra mitra, shotgun e fucili di precisione, c'è spazio anche per bombe incendiarie e cariche di acido, oltre che per qualche bocca di fuoco un po' più particolare, come un fucile con proiettili a ricerca. Ognuna di esse, ad ogni modo, può essere personalizzata esteticamente e potenziata con lo stesso sistema a griglia esagonale utilizzata per il personaggio.

Mycopunk è un progetto in early access che necessita sicuramente di altro tempo per maturare. Graficamente il gioco punta forte su uno stile originale, ma tecnicamente è un cantiere aperto. Se non si ravvisano cali di frame rate, se l'effettistica è comunque sufficiente, al momento il gioco è il festival delle hit-box non proprio precise e delle cattive collisioni. Ritrovarsi in un ginepraio di tentacoli e muri fa parte del divertimento, ma in certi casi la situazione diventa eccessivamente caotica e fin troppo arbitraria. Al tempo stesso, mancano collezionabili e un qualche tipo di trama che possa stimolare il videogiocatore a concedersi l'ennesima sortita sul pianeta New Atlas. Ciononostante, tutte le ore passate in compagnia di Mycopunk ci hanno sempre visto con un sorriso stampato sulla faccia. Sia da soli, che in compagnia di altri tre utenti pescati dalla rete, ogni battaglia è stata intensa, adrenalinica, divertentissima. Smontare pezzo dopo pezzo gli alieni di New Atlas regala un'indescrivibile soddisfazione, così come potenziare poco alla volta personaggi e armi in dotazione. Se Exoborne e ARC Riders sono extraction shooter indiscutibilmente ben più dotati in termini di valori produttivi, chi cerca qualcosa di particolare e speziato, troverà in Mycopunk un'esperienza assolutamente degna. Attualmente il gioco è in early access su Steam al prezzo di 14.99€, ma gli sviluppatori hanno già annunciato che nella sua versione definitiva il gioco costerà di più. Se questo progetto vi stuzzica, insomma, forse è il caso di partire già da adesso in direzione New Atlas.

CERTEZZE

  • Gameplay frenetico e immediato
  • Nemici modulari divertenti da "smontare" pezzo dopo pezzo
  • Intrigante gestione del personaggio e delle armi

DUBBI

  • Al momento ci sono pochi contenuti
  • Tecnicamente diverse cose da aggiustare